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Le verità «insolenti» sono tabù su Facebook
Mark Zuckerberg (Getty Images)
Un mio profilo è stato cancellato quando ho pubblicato dati sanitari sulle pratiche omoerotiche. Un altro è stato bloccato in pandemia e poi eliminato su richiesta dei pro Pal. Ne ho aperto un terzo: parlerò dei miei libri. E, tramite loro, dell’attualità.

Se qualcosa è gratis, il prodotto siamo noi. Facebook è gratis, come Greta è pro Lgbt, pro vax, anzi anti no vax, e pro Pal. Se sgarri, ti abbatte. Il mio primo profilo Facebook con centinaia di migliaia di follower è stato cancellato qualche anno fa, da un giorno all’altro: avevo riportato le statistiche sanitarie delle persone a comportamento omoerotico, erroneamente chiamate omosessuali (la sessualità è una funzione biologica possibile solo tra un maschio e una femmina). In particolare avevo riportato le statistiche sanitarie dei maschi cosiddetti «passivi».

In Australia vige la verità di Stato. Multa ai social che non «censurano»
Le piattaforme social del gruppo Meta appartengono a Mark Zuckerberg (iStock)
Canberra intende infliggere un’ammenda alle piattaforme online che non prevengono la «disinformazione». Intanto scopre che Meta, dal 2007, usa senza consenso i post degli utenti per allenare l’intelligenza artificiale.
Facebook confessa: «Notizie sul Covid censurate su pressione del governo»
Mark Zuckerberg (Getty Images)
Mark Zuckerberg scrive al capo della commissione Giustizia della Camera Usa e rivela di aver manipolato l’informazione sulla pandemia e altri argomenti: «Nel 2021, su richiesta della Casa Bianca, abbiamo operato sulle nostre piattaforme interventi di cui mi rammarico e che oggi non faremmo». Oscurata prima del voto anche l’inchiesta del «Washington Post» su Biden jr. Ed è solo la punta dell’iceberg.
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Il funzionario che censurò Facebook ora è il braccio destro della Harris
Kamala Harris, candidato democratico in corsa per la Casa Bianca. Nel riquadro, Rob Flaherty, il censore (Ansa)
Rob Flaherty, fra i dipendenti della Casa Bianca che misero sotto pressione i social per far rimuovere notizie sgradite sul Covid, è stato scelto da Kamala Harris come vice manager della sua campagna presidenziale.
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