2025-12-01
Le verità «insolenti» sono tabù su Facebook
Mark Zuckerberg (Getty Images)
Un mio profilo è stato cancellato quando ho pubblicato dati sanitari sulle pratiche omoerotiche. Un altro è stato bloccato in pandemia e poi eliminato su richiesta dei pro Pal. Ne ho aperto un terzo: parlerò dei miei libri. E, tramite loro, dell’attualità.Se qualcosa è gratis, il prodotto siamo noi. Facebook è gratis, come Greta è pro Lgbt, pro vax, anzi anti no vax, e pro Pal. Se sgarri, ti abbatte. Il mio primo profilo Facebook con centinaia di migliaia di follower è stato cancellato qualche anno fa, da un giorno all’altro: avevo riportato le statistiche sanitarie delle persone a comportamento omoerotico, erroneamente chiamate omosessuali (la sessualità è una funzione biologica possibile solo tra un maschio e una femmina). In particolare avevo riportato le statistiche sanitarie dei maschi cosiddetti «passivi». Gli stessi dati si stanno estendendo alle donne che subiscono la stessa pratica erotica, oggettivamente dannosa, pubblicizzata come normale alternativa anche sui testi di cosiddetta educazione sessuale nelle scuole. Si trattava di informazioni sulla maggiore morbilità di malattie fisiche, malattie sessualmente trasmissibili. Avevo anche riportato i lavori dei genetisti che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio che non c’è nessuna base genetica: la cosiddetta omosessualità in realtà è un comportamento, comportamento omoerotico appunto, che diviene talmente radicato da generare l’impressione che sia strutturale. Se fosse passato il ddl Zan, anche semplicemente riportare dati certi e incontrovertibili mi avrebbe portato dritto in galera; non essendo passato il ddl Zan, nel frattempo qualcuno ha abbattuto il mio profilo Facebook e riempito la mia pagina Wikipedia di fesserie che né io né i miei avvocati riusciamo a correggere. Ho creato allora un secondo profilo Facebook, che è stato bloccato innumerevoli volte durante il periodo Covid per la colpa di aver parlato delle terapie domiciliari e di aver criticato l’inoculazione coatta di un farmaco testato per due mesi, in fase sperimentale, che reca sulla scheda tecnica l’informazione che non ne sono conosciuti gli effetti a distanza. Ora cominciamo a conoscerli, e possiamo testimoniare che sono spaventosi. Il profilo è stato cancellato pochi giorni fa per l’eccesso di segnalazioni di pro Palestina. La colpa è stata pubblicare le foto dei bambini israeliani massacrati il 7 ottobre, quella dei due bambini con i capelli rossi, rapiti il 7 ottobre e trucidati per strangolamento dopo un mese di sevizie. La colpa è stata scrivere che i dati trasmessi da Hamas sui morti subìti erano da prendere con le molle. Quei numeri, che venivano forniti in tempo reale, mentre nella vita vera occorrono giorni e giorni per avere il vero conto delle vittime, erano chiaramente quantomeno dubbi, perché in una zona grossa come Gaza, sotto costante controllo di droni e satelliti, non sono state evidenziate, per esempio, fosse comuni. Le vittime sono in maggioranza miliziani. Lo conferma la Croce Rossa, giunta finalmente a Gaza. Il cardinale Zuppi che, mentre i bambini cristiani vengono massacrati nelle tragiche terre dell’islam reale, è sicuro della lista dei nomi, riferiti da Hamas, dei bambini di Gaza morti durante i due anni di guerra? La mia colpa è aver dichiarato che moltissime notizie che arrivavano da Gaza erano false. Il video dei soldati israeliani che festeggiano una qualche loro festa religiosa con canti e balli è stato spacciato per un video di soldati felici per aver ucciso i bambini palestinesi, con tanto di sottotitoli fasulli. Se un soldato israeliano uccide un bambino palestinese subisce un processo e, se si dimostrasse l’intenzionalità avrebbe l’ergastolo, ma c’è sempre un antisemita felice di credere a queste idiozie. Le denunce dei pro Palestina hanno così affondato il mio profilo Facebook. Queste persone avevano il cuore spezzato dalle sofferenze delle persone di Gaza: dei bambini israeliani massacrati in maniera atroce, ridendo, il 7 ottobre, a loro importa poco, perché quei bambini sono comunque sionisti, dunque colpevoli a prescindere. L’ex deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista scrive che il sionismo è un cancro. Il cancro si estirpa, bambini inclusi. Come spiegato ieri su queste colonne, «X» ha appena introdotto una funzione di trasparenza che segnala i dati tecnici: la posizione tecnica dell’account. Migliaia di account «palestinesi» che ogni giorno parlavano di fame, gelo e crimini dei soldati israeliani, mai però documentati da un video, hanno sede nelle più disparate parti del mondo. Quello che ha definitivamente affossato la mia pagina è stato ripubblicare foto di bambini di Gaza vestiti da militari, o direttamente da terroristi suicidi. Le foto erano state fatte dalle loro mamme e dai loro papà: bimbetti ancora in culla con addosso una (falsa?) cintura da terrorista suicida o con il (falso?) kalashnikov posato di fianco. Altre foto o video rappresentavano i bambini palestinesi normalmente vestiti da soldati, con in mano armi vere. Avevo riportato il video delle bimbe palestinesi con addosso vestitini tutti uguali, molto colorati, molto carini, cantare e ballare un’allegra canzoncina dove alla fine fanno con sorrisi radiosi l’inequivocabile segno di sgozzare: sgozzeranno il nemico sionista, lo sgozzeranno ridendo e piene di gioia. Si tratta quindi di filmati di propaganda fatti da Hamas: per inciso, molti immigrati islamici di prima e successive generazioni dichiarano fierezza davanti a questi filmati. Ho osato scrivere della mia compassione per i bambini palestinesi, perché hanno rubato la loro anima: un bambino che sogna come solo sogno di poter uccidere è qualcuno cui hanno rubato l’anima. Gli orchi mandano in prima linea i bambini: contro i sovietici a Berlino hanno mandato i dodicenni, la XII divisione Panzer SS, la divisione Hitlerjugend, era fatta di ragazzini. Quando vediamo un bambino che affronta un carro armato, quel bambino sta difendendo la causa disonorata di un popolo feroce: nei popoli perbene combattono gli uomini, e combattono dopo aver messo al sicuro i bambini, il più lontano possibile dal fronte Avevo descritto l’infanzia palestinese in un libro fantasy, Arduin il rinnegato. Come diceva J. R. R. Tolkien, nel fantasy noi parliamo di fulmini e non di lampadine. Arduin nasce dalla tragedia dei bambini soldato, e in particolare dei bambini palestinesi che devono morire per spezzare il nemico con il senso di colpa. Non c’è nulla di inventato. La letteratura fantastica è fatta di carne, sangue e ossa spezzate, è fatta di dolore e vergogna, un dolore e una vergogna talmente atroci da non poter essere guardati perché altrimenti ci brucerebbero gli occhi per l’orrore, e allora li nascondiamo nelle volute d’oro e d’argento, nell’ambientazione in mondi e in epoche che non fanno parte del reale. Il mito nazista del bambino soldato si è ulteriormente imbarbarito negli ultimi decenni nella figura ancora più ignobile e disumana del bambino terrorista suicida. Sto ricreando un terzo profilo Facebook. Si chiamerà Silvana De Mari libri. Parlerò solo dei miei libri. Una cosetta mite e innocua.
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