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Ora anche la Shell abbandona il Mar Rosso
Getty Images
  • Il colosso petrolifero britannico dice addio alla rotta che passa per il Canale di Suez. Un problema enorme: probabile un’impennata dei prezzi (non solo del greggio). Finalmente si muove pure Bruxelles: via libera a missione navale europea per fermare gli Huthi.
  • Intanto l’Iran lancia missili su Siria e Iraq: «Abbiamo colpito una base del Mossad».

Lo speciale contiene due articoli.

Filiere spezzate, inflazione e benzina: come ci colpirà la crisi del Mar Rosso
Miliziani Huthi (Ansa)
L’escalation in Medio Oriente investe il commercio e si abbatterà sulle nostre tasche. Antonio Patuelli (Abi) avverte: «Se il conflitto si allarga i conti esploderanno». La logistica è in ginocchio e Coldiretti lancia l’allarme export.
Più armi italiane per chiudere la crisi di Suez
(Ansa)
Le navi mercantili saltano la rotta del Mediterraneo perché circumnavigare l’Africa è più sicuro. Il rischio economico può aggravarsi: Roma dovrebbe aumentare il peso militare nell’area. Senza però ledere le relazioni con i Paesi arabo-sunniti.
Il conflitto con Russia e Cina diventa globale
La portaerei Eisenhower a Suez (Matthew R. Cole/Us Navy)
L’Italia manda una fregata nell’area e partecipa alla missione internazionale a guida Usa per garantire la libera navigazione. In ballo c’è ben più della sicurezza nel Mar Rosso: si tratta di contrastare le manovre di Mosca e Pechino lungo la via della Seta.
A rischio il 40% del nostro interscambio marittimo. Al porto di Trieste previste due o tre settimane di stop: fino a metà gennaio non attraccheranno navi, dirottate su rotte più sicure. E ora il tutto si ripercuoterà sui prezzi.
Le Firme

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