2020-12-25
Nell'ex Swaziland il Covid uccide il premier: in 100 sperano nella successione
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Ambrose Mandvulo Dlamini, alle Nazioni Unite nel 2019 (Ansa)
Nel regno di Eswatini, ex Swaziland, si è registrato l'unico caso di un capo di stato ucciso dal coronavirus. A nominarlo sarà il re Mswati III, ma non sarà facile. Ha 15 mogli, mentre il padre ne aveva 125. Ci sono almeno 100 persone che aspirano all'incarico del defunto Ambrose DlaminiIn questi mesi diversi capi di Stato si sono ammalati di Covid 19, tra questi Donald Trump negli Stati Uniti o Boris Johnson in Inghilterra. C'è un caso al mondo in cui un primo ministro di un governo però non ce l'ha fatta. E' il caso di Eswatini, il piccolo staterelllo nella zona meridionale dell'Africa, confinante con Mozambico e Sud Africa. La morte del primo ministro del Regno Ambrose Mandvulo Dlamini, lo scorso 16 novembre, sta alimentando una rivalità senza tregua all'interno della famiglia del re Mswati III. Eswatini, con poco più di un milione di abitanti, non è altro che il vecchio Swaziland. Ha cambiato nome da appena due anni per dimenticare gli anni del colonialismo inglese. «Come sappiamo», spiegò il re, nel 2018 «il nome Swaziland è stato ereditato dagli inglesi. Se vogliamo dare un vero significato alla nostra indipendenza, è giunto il momento di dare al nostro paese un nome per la sua gente». Dall'indipendenza nel 1968, come ricorda African Intelligence, il sovrano ha sempre nominato un membro della sua famiglia, ovvero il clan Dlamini, da ormai più di 3 secoli al comando. Ma c'è un problema. Il paese ha una costituzione e un parlamento bicamerale, ma di fatto i partiti non contano nulla. E' una monarchia assoluta. Per di più il re è poligamo e ha quindici mogli. Suo padre ne aveva 125. Quindi la famiglia è molto numerosa. Si calcolano almeno 200, tra fratelli e sorelle. Ma alcuni sembrano aspirare più di altri all'incarico di primo ministro. E qui va fatto un inciso. Perché la famiglia reale vive in una specie di torre d'avorio. Come hanno rivelato un paio di anni fa i Swazileaks, una fuoriuscita di documenti segreti che hanno raccontato i rapporti che negli ultimi decenni il governo ha intrattenuto con dittatori come Gheddafi, ma anche con l'India o con gli Emirati Arabi Uniti. Ci sono diverse banche e cerca di attrarre aziende dal Sud Africa. Ha buone risorse minerarie, diamanti e oro, anche se l'esplorazione è praticamente ferma al palo. Così mentre il 60% del paese vive con meno di 1 dollaro al giorno, la famiglia reale si gode la vita, tra vacanze e feste di compleanno a Dubai. Il budget del re Mswati è di 60 milioni di dollari, circa 45 milioni di euro. Il paese è già noto per avere il tasso più alto di persone positive all'Aids, la maggior parte della popolazione è analfabeta e non ha nemmeno un accesso a internet. Chi prenderà il posto di Ambrose Dlamini, l'ex premier? Alcuni famigliari sembrano stare un passo avanti agli altri. Tra questi c'è la principessa Sikhanyiso Dlamini , la figlia maggiore del re e l'attuale ministro dell'informazione. Anche la principessa Lindiwe Dlamini , la sorella del re e ministro degli interni, potrebbe essere la prescelta, anche perché viene ritenuta una delle politiche più influenti nella cerchia ristretta del sovrano. Nella rosa dei candidati figurano anche altri membri più distanti del clan, come il ministro della giustizia Pholile Dlamini e Langalakhe Dlamini , il direttore del Public Service Pensions Fund. Il prossimo primo ministro potrebbe anche essere un esterno all'attuale governo. Ambrose Dlamini aveva lavorato per molti anni in Sud Africa per ABSA e Standard Bank. Era ritornato nella capitale swazi Lobamba nel 2003, dove ha assunto il ruolo di amministratore delegato di Nedbank Eswatini. Lasciò l'attività bancaria nel 2010 per assumere la gestione della Swazi Mtn , una filiale nazionale del gigante delle telecomunicazioni sudafricano MTN , in cui il re possiede una partecipazione del 19% tramite la società Swazi Empowerment .