2023-03-14
In America fallisce un altro istituto. Svb trascina a picco le Borse europee
Il contagio si allarga a Signature. Hsbc rileva la filiale inglese. La Fed pensa a frenare sui tassi mentre la Bce vuol tirare dritto.Dopo il crac della Silicon valley bank, scatta il piano di emergenza per evitare il contagio. La Casa Bianca ha annunciato un intervento per evitare che il fallimento di Svb inneschi una crisi simile a quella del 2008. Il Tesoro, la Federal deposit insurance corporation (che si occupa della solvibilità del sistema bancario) e la Federal reserve hanno annunciato che tutti i depositi presso la Svb sono disponibili da ieri. Inoltre, la Banca centrale Usa metterà a disposizione una nuova finestra di liquidità per aiutare le banche a rispondere alle richieste dei clienti. Questo non è però bastato a evitare il lunedì nero sulle Borse europee. Francoforte ha ceduto il 3,04%, Parigi il 2,9%, Londra (dove Hsbc ha rilevato la filiale britannica di Svb per una sterlina) il 2,58%, Madrid il 3,55% mentre a Piazza Affari il Ftsemib ha lasciato sul terreno più del 4% mandando in fumo 24 miliardi di capitalizzazione. A Milano sono stati forti i cali dei titoli bancari: -9% per Unicredit, -6,1% per Intesa, -8,09% per il BancoBpm e -9,5% per Bper. I timori per un nuovo «cigno nero» in arrivo dalla California hanno fatto anche decollare i titoli di Stato i cui rendimenti sono in picchiata: in media nell’Eurozona oltre una ventina di punti sulla parte a dieci anni, anche il doppio per Francia e Germania sui due anni. Il decennale italiano è sceso ma i timori sul nostro debito pubblico hanno fatto salire lo spread con il Bund a 192 punti base.Sui listini europei a poco sono servite anche le scommesse degli investitori su una Banca centrale americana più cauta: lo scontato rialzo dei tassi di interesse di almeno 50 punti base alla prossima riunione del 22 marzo appare in bilico e lo scenario ipotizzato dagli analisti è una pausa forse per l’intero 2023 della campagna aggressiva dei rialzi del costo del denaro anche a fronte di un’inflazione che non molla la presa. Oggi l’Eurogruppo «discuterà» anche del crac della banca Usa e domani pomeriggio al Parlamento europeo si terrà un dibattito sulle conseguenze per la stabilità finanziaria iniziando con una dichiarazione della Commissione Ue. Ma gli occhi sono puntati sulle mosse della Bce attese per giovedì. Vedremo se, nonostante il caso Svb, Francoforte tirerà dritto con il rialzo dei tassi di mezzo punto percentuale, esito indicato come altamente probabile dal presidente Christine Lagarde nella conferenza stampa seguita all’ultimo meeting della Banca centrale europea. Ieri in un’intervista Davide Serra, a capo del fondo Algebris, ricordava che «in Europa le banche con più di 10 miliardi di attivo sono sottoposte alle regole di Basilea 3. Per intenderci non possono fare ciò che ha fatto Svb, cioè raccogliere quasi 200 miliardi di depositi a breve e investirli a lunga scadenza per guadagnarci di più». Anche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, ha spiegato che Basilea prevede due indici di liquidità. «Il primo è il Liquidity coverage ratio e il Net stable funding ratio. Il primo è un indice costruito per verificare che la banca abbia un cuscinetto di attività ad alta liquidabilità per fare fronte a stress di liquidità per almeno 30 giorni. Per le banche italiane questo indice oggi è superiore al 160%. Le autorità Usa non applicavano questo indice. Il secondo mira ad assicurare un equilibrio tra la durata delle fonti di finanziamento della banca e i suoi impieghi». Anche i nostri istituti di credito dovranno comunque trovare fonti di rifinanziamento visto che sono state quelle che più hanno attinto alla generosa liquidità della Bce tramite il Tltro, di cui scadranno due tranche a giugno del 2023 e poi a fine 2024. Secondo gli ultimi dati disponibili sono scese a 415 miliardi dopo che alcune, specie le grandi, hanno anticipato la loro restituzione, ma altre stanno aspettando le scadenze e vedranno quindi aumentare il loro costo della raccolta. È ancora presto per capire se Svb è il canarino nella miniera di carbone del sistema finanziario, al netto delle reazioni in Borsa (i mercati prima agiscono e poi fanno e si fanno domande), ma di certo al di là e al di qua dell’Atlantico nessuno può tapparsi le orecchie. Non a caso ieri è stata anche la giornata delle rassicurazioni, dell’acqua gettata sul fuoco sia negli Usa sia nel Vecchio continente. L’intervento chiave è stato quello del presidente americano, Joe Biden, che ha sostenuto la tenuta degli indici di Wall Street ma non quella di alcuni titoli bancari: «Il sistema bancario è solido e i vostri depositi sono al sicuro, faremo tutto il necessario e ci spingeremo anche oltre chiedendo al Congresso una stretta sulle regole», ha detto dopo che le autorità di regolamentazione federali hanno assunto il controllo di Svb venerdì e di una seconda banca, Signature bank (attiva nelle criptovalute), domenica. Biden ha affermato che i clienti avranno accesso ai loro soldi senza alcuna perdita per i contribuenti. Il presidente ha però aggiunto che «gli investitori non saranno protetti», che «si sono assunti un rischio consapevolmente e quando il rischio non dà i suoi frutti, gli investitori perdono i loro soldi. Ecco come funziona il capitalismo». In Europa, il messaggio del ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, agli investitori è stato il seguente: «La realtà è che il sistema bancario francese non è esposto alla Svb. Non ci sono collegamenti tra le diverse situazioni». Il collega tedesco, Christian Lindner, ha dichiarato di avere «fede nell’economia tedesca» ma sta comunque monitorando la situazione insieme con la Bafin (la Consob in Germania) e alla Bundesbank. Anche il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, monitora «in stretto contatto con la Bce» ma esclude «uno specifico rischio di contagio». In Italia, con una nota il Mef ha sottolineato che il ministero sta seguendo con attenzione gli sviluppi del caso Silicon valley bank e le decisioni prese dalle autorità monetarie americane. «Confidiamo che, se necessario, anche le autorità europee intervengano con la medesima tempestività valutando anche le implicazioni per la condotta della politica monetaria e per la stabilità finanziaria», viene aggiunto.