2022-02-03
Il super green pass diventa eterno. Lockdown «selettivo» in zona rossa
Card senza scadenza per chi ha il booster. Agli stranieri basterà il tampone per accedere ai luoghi in cui, a noi, serve la card rafforzata. E mentre inasprisce le norme, Mario Draghi incredibilmente annuncia : «Le aboliremo».La validità del green pass per chi ha tre dosi - oppure due dosi e ha già avuto il Covid - diverrà indefinita. La conferma è arrivata dallo stesso premier Mario Draghi, mentre introduceva il Consiglio dei ministri di ieri che ha approvato il nuovo decreto Covid, che interviene appunto sulla durata del certificato verde per chi ha fatto il booster e per i guariti che hanno ricevuto una, due o tre dosi di vaccino (per i primi continuerà a durare 6 mesi), e riscrive le regole per quarantene e Dad a scuola. Cambiano anche le norme per gli stranieri e per la zona rossa. Le nuove regole scatteranno dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.In serata è partita una raffica di tweet da Palazzo Chigi. Uno, è stato intestato a Draghi, per sottolineare che «i provvedimenti approvati vanno nella direzione di una maggiore riapertura del Paese. Nelle prossime settimane, sulla base dell’evidenza scientifica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti. I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti. Vogliamo un’ Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi». Come dire: abbiamo le regole più assurde del mondo ma, tranquilli, le aboliremo. Di certo, mentre alcuni esponenti del ministero della Salute, come il sottosegretario Pierpaolo Sileri, e consulenti vari promettevano rimodulazioni o addirittura soppressioni del green pass, il Cdm di ieri lo ha quindi reso eterno non solo per chi ha avuto il booster ma anche per i guariti. Non avrà più scadenza e al momento non sono previste ulteriori dosi di richiamo, si legge nella bozza del decreto. «Prolunghiamo la vigenza del green pass dopo il booster: oggi è di sei mesi. La valutazione del governo è di non porre limiti al green pass per chi ha il booster, che oggi conta 34 milioni di italiani», ha detto ieri sera il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.Nella bozza si legge anche che le persone provenienti da uno Stato estero in possesso di green pass rilasciato da autorità sanitarie estere (per avvenuta guarigione o vaccinazione con vaccino riconosciuto in Italia) da più di 6 mesi potranno accedere a tutti i servizi che richiedono il pass rafforzato tramite tampone rapido con validità di 48 ore o molecolare con validità di 72 ore. Quindi a chi arriva dall’estero viene imposto il tampone al posto del pass, lasciando però agli stranieri il privilegio di fare cose che agli italiani senza pass sono vietate pure col tampone? Altra domanda: il titolare di un ristorante come fa a sapere se a chi entra deve controllare che abbia un tampone oppure che abbia le tre dosi di vaccino? La app Verifica C19 prevede tipi di controlli diversi. Ce n’è anche uno per due dosi più vaccino ma attualmente lo si usa solo per le residenze sanitarie.La sensazione è che si sia cercato un allineamento con il regolamento sul green pass europeo che al momento prevede solo ed esclusivamente due dosi di vaccino. «Quando uno straniero arriva in Italia ora riconosciamo lo status vaccinale del Paese di origine della persone e qualora le norme di questo status vaccinale non siano identiche a quelle del nostro Paese, chiediamo a quella persone un tampone supplementare per accedere ai nostri servizi che prevedono il green pass. Ciò consentirà la risoluzione di molti problemi e al nostro turismo di avere risposta importante», ha detto Speranza. In questo modo però si risolve un problema creandone altri. Anche di carattere operativo sul fronte dei controlli. E comunque chi arriva da fuori con un green pass dell’Unione europea, quindi valido solo con due dosi, deve fare un tampone ogni 48 ore. Restano inoltre vigenti le regole di accesso nel nostro Paese «che sono disciplinate da ordinanze», ha specificato il ministro. Un altro passaggio confuso della bozza di decreto è quello sulle zone a colori. La novità, annunciata anche da Speranza in conferenza stampa, è che «se una Regione finisce in zona rossa, le limitazioni connesse non riguarderanno le persone vaccinate». Ma l’articolo 4 si intitola «efficacia della certificazione verde nella zona rossa», ma poi all’interno parla di zone «arancione e rossa». Nel testo definitivo questo punto verrà chiarito? Prevarrà il titolo o il contenuto? Il senso è comunque che nella zona rossa i vaccinati sono liberi di fare qualunque cosa. I non vaccinati invece niente. Quindi, di fatto, un lockdown selettivo. Ma i non vaccinati non possono fare niente in qualunque zona. Allora perché non sono state eliminate tutte? Sulle decisioni prese ieri, soprattutto su quelle relative alla scuola, si è creato uno strappo in Cdm con la Lega che non ha partecipato al voto. «Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati», hanno scritto in una nota i ministri leghisti Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani.
Little Tony con la figlia in una foto d'archivio (Getty Images). Nel riquadro, Cristiana Ciacci in una immagine recente
«Las Muertas» (Netflix)
Disponibile dal 10 settembre, Las Muertas ricostruisce in sei episodi la vicenda delle Las Poquianchis, quattro donne che tra il 1945 e il 1964 gestirono un bordello di coercizione e morte, trasformato dalla serie in una narrazione romanzata.