2021-02-08
Il Super Bowl al tempo del Covid fa girare più soldi
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Un anno fa 30 secondi di spot durante lo show televisivo più seguito negli Usa costavano in media 5,3 milioni di dollari, oltre 4,6 milioni di euro. Quest'anno per acquistare uno spazio commerciale della stessa durata ce ne volevano 5,6.L'aumento dei costi e la crisi imposta dal Covid ha fatto sì che partner storici come Coca Cola, Hyundai e Ford si tirassero indietro dalla corsa allo spot favorendo social emergenti come TikTok.Lo speciale contiene due articoli.Quello andato in scena nella notte italiana a Tampa Bay tra Buccaneers e Chiefs è stato un Super Bowl unico, epocale. Per svariati motivi. Non solo perché ha consacrato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, Tom Brady come leggenda, al suo settimo titolo all'età di 43 anni, e rimandato quello che doveva essere un naturale e fisiologico passaggio di consegne con il futuro designato dell'Nfl, il quarterback dei Kansas City Chiefs Patrick Mahomes, oppure perché ad arbitrare è stata per la prima volta una donna, la 46enne Sarah Thomas, o perché per la prima volta nella storia dell'evento più seguito e trasmesso negli Stati Uniti gli spalti del Raymond James Stadium di Tampa Bay in Florida erano riempiti per un terzo da 22.000 spettatori di cui 7.500 operatori sanitari che hanno combattuto in prima linea contro la pandemia da coronavirus, e il resto da 30.000 sagome di cartone con ritratti i volti dei tifosi. La cinquantacinquesima edizione del Super Bowl sarà ricordata anche per i numeri record fatti registrare per giro d'affari e valore degli spazi pubblicitari. Il Covid ha messo a dura prova praticamente tutti i settori dell'economia mondiale senza risparmiare lo sport, è inutile negarlo. Nel caso dello sport per eccellenza negli States, il football e di quello che è l'evento principe, il più seguito e redditizio di tutto il Paese, si può dire che si è cercati non solo di limitare i danni, ma al tempo stesso di alzare la posta e puntare a nuovi business, segnando un vero e proprio cambio di passo nel giro d'affari che ruota attorno alla produzione e alla trasmissione di un evento così importante.Per fare un confronto con l'Europa, soltanto la finale di Champions League registra numeri che si avvicinano a quelli generati dal Super Bowl. Nel 2018 l'atto conclusivo della massima competizione europea per club, la sfida tra Real Madrid e Liverpool giocata a Kiev, ha raggiunto in tutto il mondo un audience di 160 milioni di spettatori. C'è poi la finale della Coppa del Mondo di calcio, che però si disputa ogni quattro anni e che nel 2018, con Francia e Croazia a contendersi il titolo iridato a Mosca, ha registrato a livello globale 1,12 miliardi di ascolti.Aspettando che la Nfl e la Cbs - la tv che ha trasmesso negli Usa il match tra Buccaneers e Chiefs - comunichino i dati degli ascolti di questo Super Bowl, occorre fare una riflessione sulla vendita e degli spazi commerciali televisivi durante l'evento. Se l'anno scorso 30 secondi di spot costavano a un'azienda in media 5,3 milioni di dollari, quest'anno il prezzo è salito a 5,6 per 30 secondi di pubblicità. Nel 1967 - anno della prima edizione della finale - il primo spazio pubblicitario fu venduto per 42.000 dollari. Gli spazi sono pochi, l'occasione di entrare praticamente in ogni casa e in ogni smartphone o altro dispositivo che possa trasmettere l'evento è ghiotta e di quelle da non farsi scappare. A ogni costo. O quasi. Perché l'aumento rispetto all'anno precedente, in piena crisi economica, da un lato ha sottolineato come Nfl - che ha visto in questi ultimi anni crescere molto il proprio brand grazie al Super Bowl - e Cbs abbiano dettato le regole per non piegarsi ai danni generati dal Covid e per giustificare comunque un innalzamento della qualità, dovuto all'obbligo di rimanere a casa della gente, dello show televisivo di un evento il cui solo nome crea un fascino magnetico impressionante anche su chi non segue abitualmente le vicende del football americano; dall'altro ha fatto ridimensionare gli investimenti di alcuni marchi storici, o in alcuni casi perfino rinunciarvi. Fino all'anno scorso, l'azienda televisiva titolare dei diritti tv del Big Game, vendeva gli ultimi spazi pubblicitari entro il Giorno del ringraziamento, che nel 2020 cadeva il 26 novembre, e incassava negli ultimi anni in media 300 milioni di dollari. L'anno scorso, addirittura, in quello che per numeri si è classificato come l'undicesimo show più visto di tutti i tempi della storia della televisione americana, la Cbs era riuscita a fatturare attraverso la vendita degli spazi pubblicitari ben 435 milioni di dollari. Secondo le stime quest'anno si dovrebbe tornare agli incassi del 2013, quando si provava a uscire dalla crisi economica del 2008 e i 30 secondi di pubblicità erano venduti a 3,8 milioni di dollari. A una settimana dalla finale, la Cbs aveva comunicato di aver venduto l'80% degli spazi pubblicitari. Pepsi ha deciso per il decimo anno di fila di essere ancora lo sponsor ufficiale dell'Half time show, ovvero lo spettacolo durante l'intervallo che mediamente registra il picco degli ascolti e che quest'anno ha visto esibirsi il cantautore e produttore discografico canadese The Weekend. Il marchio di bibite ha deciso però di concentrare tutti gli sforzi proprio sull'Half time show appunto con la star musicale del momento, con uno spot che anticipava l'esibizione, con un sito creato ad hoc per avvicinare la gente al grande evento e infine con la creazione di una limited edition di bottigliette. Un all in che ha fatto però rinunciare alla trasmissione di qualsiasi altro spot con marchio Pepsi durante tutto il resto dell'evento.Ci sono poi alcuni marchi storici come Hyundai, Ford, Little Caesars e Coca Cola che hanno deciso di non investire nemmeno un dollaro, lasciando spazi commerciali liberi nei quali si sono infilati immediatamente social network emergenti come TikTok e Trailer.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/super-bowl-2650397522.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-cerimonia-d-apertura-del-big-game-in-diretta-su-tiktok" data-post-id="2650397522" data-published-at="1612800634" data-use-pagination="False"> La cerimonia d'apertura del Big Game in diretta su TikTok The Weekend (Ansa) Il Super Bowl edizione 2021 passerà alla storia anche come il primo evento di tale portata trasmesso in diretta su TIkTok. Sulla piattaforma social è infatti andato in onda live il TikTok Tailgate, show condotto da Steve Harvey e MJ Acosta e nato dalla collaborazione tra il social network cinese e la National Football League. Gli utenti dell'app che nell'ultimo anno ha spopolato in tutto il mondo hanno potuto godersi lo spettacolo di apertura del Big Game con l'esibizione di Miley Cyrus, così come quella della cantante H.E.R., di Jazmine Sullivan ed Eric Church. Un modo per realizzare un vero e proprio concerto esclusivo virtuale e accessibile a un pubblico vasto.La popstar originaria di Franklin, in Tennessee, prima di cantare e commuoversi sulle note della sua Wrecking ball, aveva infiammato tutti i suoi fan scrivendo: «Super Bowl LV! Io sarò al TikTok Tailgate! Non vedo l'ora di metter su uno spettacolo per gli ospiti d'onore del Nfl prima della partita…gli operatori sanitari da Tampa e da tutto il paese. Sto lavorando duramente alla set-list, credo che vi piacerà da morire!».Per lo show che ha tenuto incollati davanti alla tv oltre 100 milioni spettatori soltanto negli Stati Uniti non è mancato proprio nulla: dall'attesissima esibizione di The Weekend durante l'intervallo della partita, passando per il discorso in video di Joe Biden e all'immancabile invasione di campo di un uomo che ha percorso il campo indossando un bizzarro costume rosa a perizoma e un paio di pantaloncini. Tutto conclusosi con un placcaggio degli uomini della sicurezza, degno di un'azione dei protagonisti in campo.