
La serie tv, in onda su Apple Tv+ da mercoledì 10 luglio, è l'adattamento di The dark manual di Colin O’Sullivan: un prodotto piuttosto cinico, in cui l’irriverenza è capace di fagocitare e rileggere qualunque tragedia umana.Da sinossi, le premesse della serie televisiva sembrerebbero collocare Sunny a metà strada fra The Expats e Her, nell’universo ibrido in cui i flussi migratori e le tragedie possano armonizzarsi con l’esistenza di un sodalizio fra macchine ed esseri umani. Sembrerebbero, però, perché diversamente dai titoli di cui sopra, e pure dall’apparenza dell’antefatto, non c’è ombra di dramma nello show Apple. La serie tv, adattamento di The dark manual di Colin O’Sullivan, è quel che andrebbe definito una «dark comedy»: un prodotto piuttosto cinico, in cui l’irriverenza è capace di fagocitare e rileggere qualunque tragedia umana.Suzie (Rashida Jones) di questa commedia nera è co-protagonista. È una cittadina irlandese, che la vita ha portato a Kyoto, in Giappone. Ci si è trasferita e lì ha trovato un marito, poi un figlio, coronamento di quel che credeva un’esistenza migliore. Un’esistenza che, gli anni, avrebbero messo in discussione. Kyoto non le ha portato quel che avrebbe voluto. Non le ha dato nulla, ma le ha tolto tutto. Le ha tolto la famiglia, il marito e il figlio, morti in un incidente aereo. E a seguire sono stati solo fatti privi di una logica razionale.La multinazionale per la quale lavorava il marito ha, infatti, pensato di lenire il dolore della vedova attraverso un regalo: un improbabile robot, ultimo ritrovato dell’azienda, battezzato Sunny. Sunny è tecnologia allo stato puro, una sorta di aiutante domestico così come Hollywood ha contribuito a dipingerlo, la corazza bianco splendente, le rotelline e la testa tonda. Parla e prova a inserirsi, a farsi parte di un nucleo. Suzie non lo tollera. Detesta la sua ingerenza, la sua presenza ingombrante e i modi affettati. Ma il tempo può tutto, pure persuadere la donna a dargli una chance. È così che Sunny, la serie televisiva, su Apple Tv+ da mercoledì 10 luglio, si trasforma in una sorta di commedia punteggiata di giallo. Suzie capisce che Sunny, il robottino gentile, potrebbe aiutarla a scalfire la superficie dei fatti, indagando in profondità quanto successo al marito. Quell’incidente aereo, liquidato frettolosamente, sarebbe solo la punta dell’iceberg, triste manifestazione di un mondo di cui la donna ignorava l’esistenza.Sunny si dipana allora, portando Suzie - una Suzie diversa da quella che il romanzo immagina, una Suzie senza il vizio dell’alcol e dei bar - a scoprire come il robot che le è stato donato sia in realtà la chiave di un mistero. È stato programmato per lei, da quel marito defunto che credeva progettare frigoriferi. Ed esiste un manuale, una guida oscura e nascosta, per capire a fondo le implicazioni di questo gesto. Esiste e va trovata, nell’arco di dieci episodi che si muovono fra i generi, senza mai tralasciare la qualità della fotografia.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






