2025-06-21
Sugar tax rinviata, toppa payback
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
Prorogata al 31 dicembre 2025 l’imposta sul consumo delle bevande zuccherate. Sciolto il nodo dei dispositivi medici con 470 milioni (360 da Roma e 110 dalle Regioni).Rinviata di altri sei mesi, al 31 dicembre 2025, l’entrata in vigore della sugar tax. Poi fondi per il payback sanitario, la revisione dell’Iva sulle opere d’arte e la proroga degli incentivi alle imprese nelle zone colpite dal sisma. Sono solo alcuni dei provvedimenti inseriti nel decreto economico. Un provvedimento omnibus che ora dovrà vedersela con i tempi del passaggio parlamentare per la conversione in legge. Tempi che il governo vorrebbe più veloci possibili in modo da non andare oltre l’estate. Vediamo il dettaglio. Slitta l’imposta che va a tassare tutte le bibite zuccherate naturalmente o artificialmente, introdotta nella finanziaria del 2019, e dai contestati effetti sulla salute. «È un passo nella giusta direzione», ha commentato il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, che comunque si aspetta «l’abolizione definitiva della tassa». Nessun regalo alle aziende del settore come afferma l’opposizione, ma la convinzione «come dimostrato da evidenze scientifiche, che misure di questo tipo non sortiscono gli effetti desiderati in termini di salute pubblica, ma al contrario, penalizzano le imprese e si traducono in un aumento dei costi per i consumatori».Altra misura attesa, i fondi per il payback sanitario. Il governo ha stanziato 470 milioni (360 milioni da Roma e 110 dalle Regioni). Sarà applicata una franchigia di 5 milioni. Per gli anni 2015-2018 gli obblighi a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici «si intendono assolti con il versamento, in favore delle regioni, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, della quota del 25% degli importi indicati nei provvedimenti regionali e provinciali», si legge nel testo. «Siamo soddisfatti, è stato mantenuto l’impegno sulla franchigia. Senza di questa, migliaia di piccole e medie imprese sarebbero costrette a chiudere gettando sulla strada migliaia di lavoratori e mettendo in crisi il sistema sanitario nazionale», ha dichiarato alla Verità, Gennaro Broya de Lucia, presidente Conflavoro pmi sanità. Dopo anni di dibattiti accesi, arriva l’aliquota Iva ridotta al 5% (dal 22% attuale), sulle cessioni domestiche di oggetti d’arte effettuata da soggetti diversi dall’autore, dai suoi eredi o legatari. «Un risultato storico», fa notare il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Per Nomisma si avrà una crescita del fatturato del comparto fino a 1,5 miliardi di euro nell’arco di tre anni. Oggi l’Italia applica alle vendite d’arte un regime tra i più penalizzanti d’Europa, scoraggiando non solo gli acquisti ma anche l’importazione di opere e allontanando gli investitori stranieri.Nel provvedimento rientrano norme per la rigenerazione urbana, con l’istituzione del nuovo Fondo nazionale ad hoc (50 milioni di euro per il 2025 e di 30 milioni per il 2026). Previsto anche un incremento di risorse, pari a 40 milioni nel 2025 e 18 milioni nel 2027, a favore del ministero della Giustizia per l’edilizia carceraria. C’è poi una norma dedicata al lavoro femminile. Come ha spiegato il ministro del Lavoro, Elvira Calderone, sono state aumentate di 180 milioni di euro le risorse destinate alle lavoratrici madri, portando il totale a 480 milioni. La legge di bilancio 2025, metteva a disposizione 300 milioni.
Pier Silvio Berlusconi (Ansa)
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