Siamo alla frutta

La sosta al bar per un rinfresco e il dessert a fine pasto stanno diventando momenti di lusso. I raccolti sono in calo e i prezzi al consumo in aumento. Il Brasile, maggior produttore mondiale d’arance, è stato colpito da grave siccità e dall’attacco di un parassita che ha fatto calare la resa del 35% rispetto all’anno scorso. Il succo, come nel film «Una poltrona per due», ha avuto forti oscillazioni e in questi giorni ha toccato il massimo storico a 500 dollari. Una quotazione tripla rispetto due anni fa. Anche in Florida è strage di agrumeti. Non va meglio per le mele (-11,3% di raccolto). Solamente le pere, in ripresa, sono abbondanti e a buon mercato.
L’Intelligenza artificiale riscrive la storia
Nel riquadro don Rito Maresca, il parroco che ha celebrato messa indossando una bandiera palestinese (iStock)
Ho fatto un esperimento: ho chiesto a ChatOn di redigere un articolo sul prete che ha celebrato messa indossando la bandiera palestinese. Il risultato è un testo che riprende pari pari la propaganda di Hamas, fatta propria da media e élites occidentali.
Così l’umanità distrugge il proprio futuro mentre cerca l’immortalità
iStock
  • La denatalità colpisce ormai Paesi ricchi e poveri. Un saggio di Paul Morland contesta falsi miti (come il legame tra più istruzione e meno figli) e suggerisce idee innovative.
  • Nel suo «La terra al di là», il visionario autore americano Gene Wolfe presenta uno scrittore di guide turistiche rinchiuso senza motivo nella prigione di un Est totalitario. Ma le cose non sono sempre come sembrano.
  • Il fumettista Inio Asano immagina un mondo dove il capitalismo della sorveglianza ha trionfato e per accedere ai servizi serve una tessera. Ricorda qualcosa?

Lo speciale contiene tre articoli.

«Esplicitiamo in Costituzione il primato del diritto nazionale»
Geminello Preterossi, docente di Filosofia del diritto e di Storia delle dottrine politiche all’Università di Salerno
Il professor Geminello Preterossi, docente di Filosofia del diritto e di Storia delle dottrine politiche all’Università di Salerno: «Nella Carta ci sono principi non modificabili dal Parlamento, figurarsi da Bruxelles. Eppure la Corte di giustizia Ue si è auto attribuita poteri tolti agli Stati».
Il pride di Budapest sbugiarda gli attacchi Ue a Orbán «dittatore»
Ansa
Nessuna repressione: Bruxelles critica l’Ungheria solo perché politicamente scomoda.
Le Firme

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