2024-04-24
Su Netflix la serie tv ispirata al fumetto «Dead Boy Detectives»
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«Dead Boy Detectives» (Netflix)
Dead Boy Detectives, disponibile sulla piattaforma da giovedì 25 aprile, è la trasposizione seriale di una storia nata su carta, quella di due bambini morti, fantasmi decisi a rimanere sulla Terra.Indovinare un genere, un filone, prima che diventi moda, la moda carogna e la carogna cibo per avvoltoi, è difficile. Ed è difficile farsi largo nel mare immenso dell’offerta televisiva, imporsi. Accade più spesso che i produttori si trascinino l’un l’altro, non per genuina convinzione, ma per cedere ad altri i rischi che l’originalità comporterebbe. Non sorprende, dunque, che Netflix abbia seguito Disney+, producendo di tasca propria una serie tratta dall’universo fumettistico e destinata, però, a un pubblico ben più ampio di quello legato ai soli comics. Dead Boy Detectives, disponibile sulla piattaforma da giovedì 25 aprile, è la trasposizione seriale di una storia nata su carta, quella di due bambini morti, fantasmi decisi a rimanere sulla Terra. Dead Boy Detectives, nella propria versione fumettistica, è nata come spin-off di Sandman, e non ha avuto una grande risonanza. Di qui, allora, la scommessa. Netflix, che con Stranger Things è riuscito a riportare in auge il genere Goonies, ha deciso di campionare quel racconto poco noto, rimasticarlo e sputarlo fuori con una bella confezione patinata, perché riuscisse ad inserirsi nel filone fumetti-supereroi (ampiamente sfruttato da Disney) e riuscisse, al contempo, ad attrarre un pubblico giovane. Il pubblico di Stranger Things, lo stesso che dopo aver vagato nel Sottosopra con Undici e Mike ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, e accordato una chance a Mercoledì, nella declinazione seriale, moderna e gotica che le ha impresso Tim Burton.Dead Boy Detectives, nei suoi episodi, dipinge quindi uno stesso scenario. Cupo e leggero, i toni presi fra il serio e il faceto. Charles Rowland e Edwin Paine, nati su carta ad inizio anni Novanta, sono morti da bambini. Ma le porte dell’Aldilà non si sono mai spalancate per accoglierli. Charles ed Edward sono rimasti sulla Terra e lì hanno deciso di reinventarsi detective, sfruttando la loro condizione di fantasmi per indagare su crimini soprannaturali. La serie li segue nelle loro peripezie, stando ben attenta a bilanciare gli elementi di giallo con quelli tipici di un teen drama. Ci sono le missioni spettrali, le streghe e i combattimenti. Ci sono mostri orrendi e violenti e due giovani eroi determinati a vincerli, con l’aiuto di una chiaroveggente, Crystal, e di una sua amica, Niko. Ci sono piccoli casi e, ad unire gli episodi gli uni con gli altri, un macro-caso, di quelli dai quali possono dipendere le sorti dell’universo mondo.Dead Boys Detectives è un giallo dai toni eterogenei, che sulla carta potrebbe piacere ad un pubblico ancora più composito. Fanatici dei fumetti, ragazzini presi esclusivamente dal teen drama che al giallo è sotteso, adulti pervasi delle proprie reminiscenze adolescenziali. Sulla carta, è un prodotto furbo. Ma, al contempo, è un prodotto sul quale pesa come un macigno la pietra del confronto. Perché i personaggi, la storia, la commistione di generi e toni, urlano Stranger Things. Tuttavia, inserirsi in quel solco e lanciare un fenomeno che sia altrettanto virale, altrettanto di successo, si sa, è pressoché impossibile.
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