2023-02-18
Su Delmastro la vera fuga di notizie. I giornaloni svelano le mosse dei pm
Interrogato in Procura a Roma il sottosegretario indagato per rivelazione di segreto sul caso Cospito Giovanni Russo (Dap): «Mai parlato coi cronisti». L’anarchico verso il ritorno in cella: riesplodono le violenze.Mentre a Piazzale Clodio sono due anni che indagano sul presunto finanziamento illecito a Matteo Renzi senza che sia mai uscita la notizia che sia stato sentito (sempre che sia stato sentito), su questo governo invece pronti via: esce una notizia, aprono un fascicolo e a tempo di record interrogano un sottosegretario quasi in diretta tv. Andrea Delmastro è stato quasi due ore in Procura per ribadire quanto aveva già spiegato il Guardasigilli Carlo Nordio, ovvero che gli atti del caso Cospito letti in aula dal coordinatore di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli non erano coperti da segreto. Delmastro, indagato per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, ieri mattina si è presentato nel Palazzo di giustizia con il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Valentino, e si è ritrovato davanti quattro magistrati: il procuratore Francesco Lo Voi e un pool composto dall’aggiunto Paolo Ielo e dai pm Rosalia Affinito e Gennaro Varone. Dopo l’interrogatorio bocche cucite per tutti. Ma c’è un mistero. E riguarda le indiscrezioni pubblicate ieri da Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera e da Carlo Bonini con articolo fotocopia su Repubblica. Il capo del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, alla Verità ha escluso in modo categorico di aver parlato con i cronisti: «Confermo di non aver rilasciato alcun commento o dichiarazione a Bianconi (con cui non ho avuto mai alcun contatto) né a Repubblica né ad altri giornalisti». Nella ricostruzione del Corriere, però, si legge che la Procura prima di convocare Delmastro avrebbe «svolto una rapida ma approfondita attività, acquisendo documenti e interrogando altri protagonisti della vicenda». Aggiungendo: «Tra questi il direttore del Dap Giovanni Russo, il quale ha spiegato ai pm un particolare considerato importante dagli inquirenti: la relazione della Polizia penitenziaria non fu inviata a Delmastro per ragioni d’ufficio, ma perché lo stesso sottosegretario la chiese a più riprese, e con una certa insistenza». Poi il vaticinio: «A Delmastro sarà chiesto perché, oltre ad altri dettagli che i pm hanno già ricostruito, ma su cui hanno bisogno di raccogliere la versione del politico». A Russo, quindi, La Verità ha chiesto se quanto gli era stato attribuito fosse falso. E la risposta è stata: «Comprenderà che, incontrandosi la questione su dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria in un procedimento penale, io mi debbo astenere da qualsiasi commento». Una dichiarazione che non smentisce.Quindi, se le notizie contenute nell’articolo sono vere e non è stato Russo a diffonderle, ci si trova di fronte a una rivelazione di segreto in un fascicolo sulla rivelazione di segreto. Ovvero, siamo alle solite.I documenti incriminati sono uno stralcio di una relazione sulle manifestazioni esterne agli istituti di pena del movimento anticarcerario degli anarchici e antagonisti trasmessa dal Nic, il Nucleo di investigazione centrale della Polizia penitenziaria, e una relazione del Gom, il Gruppo operativo mobile, sull’osservazione del detenuto Alfredo Cospito.In uno dei passaggi venivano descritti i colloqui nell’ora d’aria tra l’arruffapopoli anarco-insurrezionalista e i detenuti con i quali gli veniva permessa la socialità: un boss della camorra, un killer della ‘ndrangheta e l’uomo che avrebbe dovuto premere il pulsante per azionare l’esplosivo della strage di Capaci, sulla strategia per arrivare all’abolizione del 41 bis. Un resoconto utilizzato in modo provocatorio da Donzelli dopo la visita di quattro parlamentari dem (Andrea Orlando, Debora Serracchiani, Walter Verini e Silvio Lai) a Cospito. E ora il sottosegretario alla Giustizia è accusato di aver passato quelle carte proprio al collega di partito e coinquilino Donzelli.A quanto risulta alla Verità il generale Mauro D’Amico, già direttore del Gom, non ha mai ritenuto coperte da segreto le comunicazioni di servizio inviate al Dap e contenute nell’appunto del Nic.Erano classificate come a «limitata divulgazione», ma si trattava pur sempre di resoconti inviati al ministero e non di annotazioni destinate all’autorità giudiziaria.A Milano, nel frattempo, si sta valutando di rimandare Cospito nel carcere di Opera, trasferendolo dalla Medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo, dove si trova ricoverato da sabato scorso. Se i parametri medici confermeranno i miglioramenti registrati negli ultimi giorni, il trasferimento potrebbe essere disposto già all’inizio della prossima settimana. Da lunedì Cospito ha ricominciato ad assumere integratori e ha mangiato anche uno yogurt. Il suo difensore, Flavio Rossi Albertini, che ha depositato al Tribunale di sorveglianza di Roma un ricorso contro il provvedimento di rigetto della revoca del 41 bis, però, proprio ieri ha cercato di smentire i bollettini medici, sostenendo che Cospito «rimette tutto quello che prende», aggiungendo di essere «molto preoccupato perché le sue condizioni stanno peggiorando».Coincidenza: appena è stato paventato il rientro del detenuto nell’istituto di pena, gli anarco insurrezionalisti sono ripartiti.Per esempio è stata violata la sede della rappresentanza permanente d’Italia a Bruxelles, dove un muro è stato imbrattato con la scritta «free Cospito, Cospito libero».Dopo le lettere minatorie con proiettili inviate giovedì a tre aziende e associazioni del settore Difesa sono state rafforzate le misure di sicurezza dello stabilimento Iveco defence vehicles di Bolzano, della Tekne di Ortona (Chieti) e all’Aiad, la federazione Aziende Italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza. Nel weekend sono previste nuove manifestazioni: tre appuntamenti solo a Roma nel pomeriggio di oggi.