2019-08-09
Su Bibbiano mancava soltanto Prodi. «Demonizzazione folle di un paese»
Il Professore si pronuncia sugli affidi facili e dà la colpa ai media che se ne occupano: «Schiacciano tutto a colpi di slogan». E i vertici del Pd rincarano la dose: «Non si può processare un intero sistema». Ci mancava solo Romano Prodi. Come se non bastasse la astiosa - benché traballante - autodifesa del Partito democratico sul caso Bibbiano, ecco intervenire il Professore in persona, uno che con il Comune in provincia di Reggio Emilia ha un legame sentimentale e biografico. Prodi ha concesso una intervista all'emittente locale Telereggio, e ha illustrato il suo strabiliante e imprescindibile pensiero. Se non avete ancora capito quale sia il vero problema riguardante la brutta storia degli affidi facili, ve lo spiega lui: è l'atteggiamento dei media. «La demonizzazione che viene fatta di un intero paese appartiene proprio alla follia, soprattutto per un problema come questo che andava ben oltre i confini», ha detto Prodi. «Questi media», ha aggiunto, «debbono trovare un demonio, questo è uno dei problemi della nostra società moderna.[...] I media che schiacciano con uno slogan, tolgono ogni approfondimento di un problema, al di là di quello che possa decidere un giudice». In realtà, se non ci fossero i media che scavano e raccontano i particolari di quanto accaduto nella provincia emiliana (e altrove), su Bibbiano e dintorni sarebbe calato un silenzio tombale e oggi nessuno si curerebbe dei minori ingiustamente tolti alla loro famiglie su cui la Procura di Reggio Emilia ha avuto il merito di accendere i riflettori. Il Professore, tuttavia, insiste: «Il sistema di demonizzare un'intera collettività legandola alle radici politiche è un sistema che dovrebbe essere ripudiato in ogni società con senso comune», teorizza. Questa è l'ultima mistificazione progressista: sostenere che si stia «demonizzando Bibbiano». La verità è che nessuno hai accusato l'intero paese emiliano di aver commesso atrocità. Si parla di Bibbiano perché il sindaco è stato arrestato e perché lì si trovava il centro La Cura gestito da Hansel e Gretel, non per altro. Eppure, anche il sindaco pd di Reggio Emilia, Luca Vecchi, fa il furbetto: «La demonizzazione di Bibbiano che scaturisce nella narrazione nazionale è barbara e inaccettabile», ha detto alla Gazzetta di Reggio. «Una cosa è accertare responsabilità, violazioni, illeciti o addirittura abusi che se saranno accertati vanno severamente condannati. Altro è demonizzare un'intera comunità». Bella scusa, la demonizzazione. Intanto si fa passare in secondo piano il coinvolgimento politico del Partito democratico, che a livello locale e regionale (e non soltanto in Emilia) ha promosso e sostenuto il sistema Val d'Enza. Ieri nella zona era atteso il vicepremier Luigi Di Maio, che però non si è presentato per ovvi motivi legati alle tensioni al governo. È arrivato invece il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, già promotore della «task force» sugli affidi facili. «Sono avvenuti fatti, che se confermati, sono molto gravi e dobbiamo avere fiducia nella magistratura», ha detto ieri. «Ma gli operatori devono poter lavorare serenamente e ai bibbianesi dico che si può ripartire. si deve ripartire individuando le responsabilità. Non si riparte chiudendo gli occhi», ha aggiunto il ministro. «Non si metterà una pietra sopra a nulla di quello che è successo perché sarebbe un grave torto ai bambini e alle famiglie che hanno subito quello che hanno subito. Quindi si riparte con gli occhi bene aperti su quello che è successo in passato e su quello che non dovrà più accadere in futuro». A quanto pare, però, tenere gli occhi aperti non è ciò che il Pd intende fare. Ieri sera, proprio in Val d'Enza, era atteso il segretario dem Nicola Zingaretti. Mentre a Cavriago con Bonafede era presente anche Graziano Delrio. Il quale non ha perso occasione per difendere il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti: «Non è implicato in nessun modo nella violenza sui minori ma è indagato per un abuso d'ufficio», ha detto, come se fosse un titolo di merito. E ha aggiunto: «Non vogliamo che sia messo sotto processo un sistema che tende a proteggere i più fragili». Peccato che il sistema Bibbiano tutto facesse tranne proteggere i bambini.