2024-02-21
Su Arpa il Pd soffre di schizofrenia
Pierfrancesco Majorino (Ansa)
Pierfrancesco Majorino, leader dei consiglieri dem al Pirellone, definisce l’Agenzia regionale un covo di «negazionisti». Per Palazzo Marino invece, dato che gli fa comodo, è un’eccellenza.Forse la prossima volta i consiglieri regionali del Pd non metteranno in scena una gazzarra in aula contro la presidente dell’Arpa Lombardia, Lucia Lo Palo, come è accaduto lo scorso novembre, al culmine di una campagna politica in cui ne chiedevano la rimozione tacciandola di negazionismo climatico. L’Agenzia regionale, complici i casi della politica, potrebbe essere improvvisamente passata dalla parte della lavagna in cui i dem collocano i buoni, o comunque il suo nome potrebbe essere cancellato dalla lista nera. Il perché è molto semplice: dopo la graduatoria stilata dalla società indipendente svizzera Iq Air, in base alla quale Milano è risultata in questo periodo la terza città più inquinata del mondo, la posizione meno allarmista dell’Arpa è diventata per la giunta milanese e per Beppe Sala una sorta di scialuppa di salvataggio di fronte a una situazione che certificherebbe l’inutilità di tutte le politiche green (spesso coercitive) promosse da Palazzo Marino. È ancora negli occhi dei cronisti l’incredulità dei modi aggressivi con cui Sala li ha liquidati, quando questi gli hanno chiesto un commento sui dati diffusi dalla società svizzera. Il primo cittadino ha infatti affermato che si tratta di «rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato», aggiungendo di essere «seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono». Poi, l’evocazione dell’Agenzia: «Noi stiamo lavorando per migliorare l’aria, Arpa dice che è migliorata anche se io sostengo che non è abbastanza. Parliamo di cose serie e questa non è una cosa seria, sono le solite indagini e analisi estemporanee, gestite da un ente privato, che ogni tanto tira fuori queste cose qua». «Sono anche seccato», ha concluso, «di dover rispondere a domande su questioni che non esistono».Sarebbe curioso sapere quali siano state le reazioni degli esponenti più in vista del suo schieramento, di fronte a questa inaspettato endorsement, per un’agenzia la cui gestione è stata contestata dall’inizio del mandato. Basta andarsi a ripescare quello che il capogruppo dem in Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, ha detto negli ultimi tempi su Arpa e i suoi vertici. A inizio novembre, dopo che la presidente Lucia Lo Palo aveva manifestato scetticismo sul fatto che il cambiamento climatico sia da attribuirsi prevalentemente all’uomo, Majorino ne aveva chiesto le dimissioni, definendola «negazionista». «La Lombardia», aveva affermato l’esponente del Pd, «non può usare i soldi dei lombardi per dare voce ai negazionisti della crisi climatica, Fontana deve rimuovere subito Lo Palo ». «Non possiamo permetterci», aveva aggiunto, «di perdere tempo e risorse mettendo in ruoli di comando chi sostiene teorie antiscientifiche e dettate solo da opportunismi politici». Una richiesta reiterata di dimissioni, culminata alla fine dello stesso mese in una protesta plateale nell’aula del Pirellone, quando Majorino e gli altri consiglieri dem avevano occupato l’aula scandendo slogan e impugnando cartelli contro Lo Paolo e i «negazionisti del clima».Tornando all’oggi, dunque, la sinistra milanese per ironia della sorte si sta aggrappando alle dichiarazioni di più di un esponente dell’Arpa, come ad esempio il responsabile qualità dell’aria, Guido Lanzani, per il quale «la classifica di Iq Air non può essere ritenuta affidabile, fermo restando la criticità della situazione di questi giorni». I cattivi, ora, abitano dall’altra parte delle montagne.
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