2024-09-04
Quante stranezze sui presunti tele-stupri
Nello Trocchia (Imagoeconomica)
Molte testate erano a conoscenza del caso dei due cronisti denunciati per la presunta violenza di una collega, ma hanno taciuto. E quando «La Verità» l’ha svelato, hanno dato voce soltanto alla versione dell’indagata, dimenticando completamente la vittima.Non tutte le presunte vittime di stupro sono uguali. Qualcuna è più presunta di altre. Lo ha detto bene Luisella Costamagna, in un post su X: «Solo io trovo vergognosa una richiesta di archiviazione senza sentire la presunta vittima? Perché paladine/i contro la violenza su donne sono così indulgenti se sono coinvolti giornalisti? Correttezza e tutela devono valere sempre». E a chi le ha replicato, sostenendo che la pm ha fatto le sue valutazioni e ora deciderà un giudice, la conduttrice di Tango ha ribattuto che le valutazioni si fanno sentendo anche la presunta vittima, come prevede il codice rosso. Invece, in questa vicenda - che è stata rivelata dalla Verità, nonostante a quanto pare molti giornalisti ne fossero da tempo a conoscenza - a essere sentiti sono stati solo i presunti stupratori. Curioso. Non soltanto il magistrato non ha ritenuto di interrogare la presunta vittima, ascoltando esclusivamente i due cronisti accusati di stupro di gruppo con l’aggravante dell’uso di droga o sostanze alcoliche, ma la stessa cosa hanno fatto i giornali, i quali fin dall’inizio hanno dato voce alla difesa, senza mai ascoltare quella della presunta parte lesa.Nei confronti degli accusati, Nello Trocchia e Sara Giudice, il primo cronista del Domani conosciuto per inchieste su criminalità e politica mentre la seconda collaboratrice di Piazza Pulita, la trasmissione di Corrado Formigli, è scattato il «soccorso rosso» della categoria. Nonostante ad accusarli sia un’altra giornalista, i colleghi hanno preferito ignorare la faccenda anche quando Trocchia e Giudice sono stati iscritti nel registro degli indagati. Poi, quando La Verità ha pubblicato la notizia, il Sistema (sì, non esiste solo quello della magistratura, ma anche quello che domina l’informazione) si è preso la briga di pubblicare una sola versione: quella degli accusati. Sara Giudice ha fornito la chiave per la soluzione del caso: lei e suo marito sono finiti in prima pagina con l’accusa di stupro perché Trocchia ha pubblicato inchieste scomode e un giornale di destra ha scelto di fargliela pagare. Peccato che non soltanto a La Verità non ci sia l’abitudine di pubblicare le notizie in base all’appartenenza politica di questo o quello, ma la denuncia per stupro risale a un anno e mezzo fa, ben prima che il cronista di Domani si rendesse protagonista di inchieste considerate scomode per l’attuale maggioranza. Ma se Sara Giudice prova a fare la vittima e a buttarla in politica (come fece anche in passato, quando un’inchiesta della Procura di Milano per voto di scambio coinvolse il padre, poi archiviato), il suo ragionamento può anche essere rovesciato. Per qualsiasi politico, non di prima ma anche di terza categoria, sarebbe stato possibile essere indagato senza che la notizia trapelasse sui giornali? Senza che gli atti finissero in prima pagina? Leggendo alcuni documenti abbiamo appreso che Corrado (Formigli?) sapeva dell’inchiesta che riguardava una sua giornalista, ma non ricordo che Corrado (Formigli?) ne abbia parlato come invece ha fatto per altri casi. Non solo. La stessa Giudice, conversando con un testimone a cui rinfresca la memoria sui fatti che la riguardano (ma gli indagati non si dovrebbero astenere dal sentire i possibili testimoni? O la subornazione esiste solo per Berlusconi?), parla della collega che l’accusa dicendo che con i soldi del risarcimento per la calunnia «ci andiamo tutti» a fare una vacanza (tutti chi? Lei e il testimone con cui messaggia?), aggiungendo poi che la presunta vittima avrebbe potuto lavorare a Piazza pulita, ma ora avrà terra bruciata intorno. Domande conseguenti: è così che funziona il Sistema? Se tocchi qualcuno del giro, rischi di tagliarti fuori? E a parlare è una donna che dice di difendere le donne.Dalla documentazione allegata alla richiesta di archiviazione dell’indagine si scoprono altre due cose. La prima è che la Procura non soltanto ha accettato che il consulente cercasse nelle urine della presunta vittima solo la cosiddetta droga dello stupro e non altre sostanze in grado di dare stordimento, ma poi, secondo Sara Giudice, la pm non crede alla versione degli stupefacenti perché non ritiene che le urine risultate positive a una prova di laboratorio non certificato siano della presunta vittima. Domanda: quella di Giudice è una millanteria oppure l’indagata è a conoscenza di ciò che pensa il magistrato? Come dice Luisella Costamagna, che certo non è di destra, come mai i colleghi giornalisti di fronte a questi fatti sono così indulgenti da non farsi nemmeno una domanda?
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.