2025-08-28
I numeri parlano chiaro: importiamo stupratori
Il caso di Tor Tre Teste è l’ultimo della serie, ma per la sinistra ogni male deriva dalla famiglia e dal maschio bianco etero.Noi lo abbiamo accolto e, nonostante non avesse diritto alla protezione umanitaria, gli abbiamo concesso un permesso di soggiorno. Lui ha ricambiato la cortesia rapinando e violentando una donna di sessant’anni che portava a spasso il cane nel parco di Tor Tre Teste, vicino a Centocelle, nella zona Est di Roma. Il giovane, arrivato minorenne dal Gambia nel 2016, ha «giustificato» lo stupro dicendo di essersi drogato, ma a quanto risulta agli investigatori avrebbe già aggredito e molestato un’altra donna. Fin qui la cronaca, poi viene la politica. Nonostante l’evidenza dei dati, la sinistra continua a negare il collegamento tra immigrazione, clandestina o no, e violenze sessuali. I numeri parlano chiaro: nel 2023 (ultimo rapporto Istat) in Italia i detenuti condannati o arrestati con l’accusa di stupro o molestie erano quasi 4.000: 3.917 per l’esattezza. Di questi, 2.289 erano di nazionalità italiana, mentre 1.628 stranieri. I conti sono presto fatti: il 41,5 per cento dei detenuti in cella per reati che hanno a che fare con la sessualità viene dall’estero. Se si considera che la popolazione extracomunitaria nel nostro Paese rasenta il nove per cento, c’è poco da contestare: insieme alle «risorse» che tanto piacciono alla sinistra stiamo importando stupratori.Messi di fronte a questi numeri, pur di difendere la teoria dell’accoglienza, i compagni si arrampicano sugli specchi, spiegando che quelli sono solo gli stupratori condannati, ma poi ci sono quelli che la fanno franca perché non vengono presi o, addirittura, neppure denunciati. La violenza sommersa sarebbe enorme e in grado di ribaltare i numeri delle condanne e degli arresti. Premetto che è sempre difficile tenere il conto di ciò che non è dichiarato. Come per l’evasione fiscale, si procede per stime, valutando una serie di impressioni. Ma se per i furbi che non pagano le tasse c’è almeno il rovescio della medaglia dei consumi, del tenore di vita di chi sfugge al fisco, delle proprietà immobiliari o di auto e yacht detenuti, nel caso delle violenze sessuali non esiste nulla che possa confermare una teoria. Anche senza una denuncia, le visite in ospedale dopo uno stupro fanno scattare l’indagine e nella maggior parte dei casi, dopo aver interrogato la vittima, lo stupratore viene arrestato. Proprio come è successo con il profugo del Gambia, il quale ha provato a far perdere le proprie tracce, ma quando la donna ha rivelato di non essere stata soltanto rapinata ma anche stuprata, è stato identificato dai carabinieri grazie alle telecamere della zona e l’identificazione da parte della vittima non gli ha lasciato scampo. Ha poco senso anche il resto delle argomentazioni, secondo cui la maggioranza degli autori di una violenza sessuale è di nazionalità italiana. È ovvio: i maschi italiani sono all’incirca 28 milioni; togliamo i minorenni e si arriva intorno a una cifra di 24 milioni di persone. Dunque, considerando che anche chi è nato in Italia commette reati, e tra questi i più odiosi sono quelli sessuali, si può dire che tra la popolazione autoctona c’è un arresto per violenza sessuale ogni 10.000 abitanti. Stimando invece che gli immigrati maschi siano all’incirca 2,5 milioni, si arriva a un arrestato per stupro ogni 1.500 stranieri. Se poi vogliamo dire che gli stupratori si annidano tra i clandestini, confrontando il numero dei carcerati con chi non ha il diritto di restare in Italia, il dato sconvolgente è di uno ogni 300 extracomunitari.Vi sembrano cifre allarmanti? Lo sono. Soprattutto considerando che negli ultimi 15 anni (dati Istat) il numero dei detenuti per violenza sessuale è in costante ascesa e in particolare sale quello degli stranieri in carcere per questo tipo di reati. La sinistra lo ammetterà mai? No, continuerà a dire che la maggior parte delle aggressioni avviene in famiglia e che i violentatori sono principalmente italiani. Un dato vero se si osservano i valori assoluti, ma i numeri servono a occultare la realtà e a continuare a ingannare l’opinione pubblica. Poi però arriva un episodio come quello di Tor Tre Teste e la menzogna viene scoperta.
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)
(Ansa)
La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Nell'esplosione hanno perso la vita 3 carabinieri e sono risultate ferite 15 persone tra forze dell'ordine e vigili del fuoco. (NPK) CC
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Mario Venditti. Nel riquadro, Silvio Sapone in una foto agli atti dell’inchiesta di Brescia (Ansa)
(Totaleu)
Lo ha affermato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi in un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles, in occasione dell'evento «Regolamentazione, sicurezza e competitività: il ruolo dell’Echa (Agenzia Europea per le sostanze chimiche) nell’industria e nell’ambiente europei».