
Orrore nella banlieue parigina: due sedicenni compiono violenza sessuale su una minorenne, citando più volte il Corano e la Mecca. Ma gli esponenti del governo francese se la prendono solo con Twitter.Le aggressioni nelle banlieue francesi fanno di nuovo notizia al di là delle Alpi. Giovedì sera, una ragazza minorenne è stata stuprata, a Morsang-sur-Orge, nel dipartimento dell'Essonne a Sud di Parigi. La violenza è stata filmata dagli autori e twittata. Poi è stato condivisa ampiamente sui social network. Grazie all'intervento di un giovane hacker, gli inquirenti hanno potuto risalire rapidamente all'identità di due sedicenni, di origine africana, presunti autori della violenza e della diffusione del video su internet. I due stupratori sono stati arrestati sabato. Nel frattempo, sono emerse varie informazioni sulla dinamica dell'aggressione sessuale, consumata nell'androne di uno di quei palazzoni delle periferie francesi, dove trionfano violenza, spaccio, degrado. Il video della violenza sessuale dura poco meno di un minuto e mezzo. Oltre alle immagini, drammatiche, si possono sentire le voci dei due stupratori proferire frasi di una violenza inaudita. Il sito Fdesouche.fr ha ricostruito il video senza diffonderlo per rispetto nei confronti della vittima. All'inizio del video la giovane viene inseguita e insultata dai due sedicenni i quali minacciano «(giuro, ndr) sul Corano della Mecca, grida e vedrai il ceffone che ti do». La violenza verbale non si ferma. Poco dopo i due stupratori intimano alla giovane di seguirli «in nome di Dio, ti giuro sul Corano della Mecca» dicono ancora «è meglio se rifletti nella tua testa e che sali (da noi, ndr) perché sta per arrivare una squadra [...] noi siamo i più buoni, quelli che stanno arrivando faranno rimpiangere [...] su mia madre (ti giuro, ndr): non ne esci viva. Morirai [...]». Poi il video si interrompe per riprendere con l'immagine della ragazza che viene abusata. Il video si conclude con una frase umiliante di uno dei due violentatori che ridendo dice: «Prendete ragazzi». Le frasi dei due stupratori dell'Essonne mostrano, una volta di più, la diffusione di una sottocultura filo islamista nelle periferie di Francia. Un substrato nel quale le donne sono considerate esseri inferiori, obbligate a soddisfare i desideri, anche sessuali, dei maschi. Ma la diffusione del video su internet conferma che l'indignazione dei gestori dei social network è a geometria variabile. In questo caso, è Twitter a trovarsi sulla graticola. In effetti, nonostante la polizia abbia ricevuto - attraverso una piattaforma apposita - moltissime segnalazioni dopo la diffusione del video e abbia invitato - proprio su Twitter - a non condividere il video, questo è rimasto in circolazione. Così, in un'intervista rilasciata al sito del quotidiano Le Parisien, la sottosegretaria alle Pari opportunità, Marlène Schiappa, ha puntato il dito contro social dei cinguettii. «Il video è rivoltante. Non appena ne ho preso conoscenza - ha dichiarato la rappresentante del governo francese - ho immediatamente contattato Twitter per fare in modo che lo rimuovesse». Poi l'affondo: «Delle copie sono ancora in circolazione. Questo social network non è all'altezza, i criminali lo sanno, ecco perché se ne servono», ha concluso il membro dell'esecutivo guidato da Édouard Philippe. Ma le parole di Schiappa, non hanno evitato le polemiche. L'avvocato Gilles-William Goldnadel, noto polemista per varie testate francesi come Le Figaro o Rmc ha risposto, sempre su Twitter, alla sottosegretaria. «Ancora più rivoltante del video [...] è questo stupro» ha scritto il legale. Secondo lui in Francia esisterebbe una sorta di freno capace di evitare ai «criminali che, si suppone, siano sfavoriti» socialmente, di rispondere dei propri atti. In effetti il rischio è che, sebbene non esista alcun nesso tra l'attitudine al crimine e le origini degli stupratori, queste vengano prese come «attenuanti» per evitare stigmatizzazioni. D'altra parte, nel novembre 2018, la corte d'assise della Manica aveva assolto un giovane rifugiato del Bangladesh, accusato di aver stuprato una quindicenne. Questo perché, come spiegava il suo difensore, l'autore di quell'aggressione non possedeva «i codici culturali» e considerava tutte le donne francesi come delle meretrici. Fortunatamente, in questo caso, gli autori dello stupro non sono rimasti impuniti grazie all'intervento tempestivo di alcuni giovani assi dell'informatica. Secondo i media transalpini, la scoperta delle identità dei violentatori sarebbe stata resa possibile in particolare dall'azione di Yazin, un liceale residente vicino a Besançon, meglio noto sui social network con lo pseudonimo di Kobz.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.