
Oggi il fermo ridotto grazie al pressing del governo. È più articolata la protesta degli operatori sanitari: divisa in tre giornate contro i tagli agli assegni pensionistici.Retromarcia dei sindacati sullo sciopero ridotto da 8 a 4 ore. Così i segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, in conferenza stampa: «Per i trasporti lo sciopero viene ridotto da otto a quattro ore, dalle 9 alle 13, in conseguenza della precettazione. Siccome siamo responsabili rispetto a quello che è intervenuto, un attacco senza precedenti, ne prendiamo atto e tuteliamo i lavoratori che rischiano di essere colpiti da sanzioni economiche e penali». «Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini senza mettere in discussione il diritto allo sciopero», ha replicato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. A stretto giro è intervenuta il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Non è intenzione del governo modificare la normativa sul diritto allo sciopero». Dunque oggi fermo ridotto a 4 ore nei trasporti, da bus e metro, ai treni e traghetti, ai taxi, autonoleggio con conducente e trasporti funebri, mentre restano le 8 ore per le altre categorie, dalla scuola alla sanità alle poste, a livello nazionale. Escluso dallo sciopero il trasporto aereo.Più articolato e programmato in 3 giornate invece lo sciopero di medici e infermieri che hanno deciso di scendere in piazza contro la manovra e per evitare tagli alle pensioni per la perequazione con quelle di altri dipendenti pubblici.Aderisce allo sciopero di oggi per l’intera giornata il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind. Le Asl provinciali si sono attivate per garantire i servizi pubblici essenziali e assicurare agli utenti la continuità assistenziale, determinando i contingenti minimi di personale. L’assistenza sanitaria d’urgenza (servizi di emergenza e pronto soccorso) sarà garantita, mentre potrebbero esserci disagi per quanto riguarda le attività programmate, come visite ambulatoriali, prelievi del sangue e le prenotazioni al Cup. Gli infermieri e le ostetriche del Nursing Up, scenderanno in campo però anche il 5 dicembre insieme ai sindacati dei medici di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed che hanno proclamato ufficialmente lo sciopero nazionale di 24 ore per il prossimo 18 dicembre. Braccia incrociate per dirigenti medici, veterinari e sanitari del Servizio sanitario nazionale. «Fermeremo la sanità per 24 ore per non vederla fermata per sempre da una legge di bilancio che premia gli evasori e distrugge il diritto alla cura e la tutela della salute», si legge in una nota dei sindacati medici, «siamo sempre stati restii a proclamare uno sciopero nazionale perché incide direttamente sulla risposta alla domanda di cura dei cittadini che è già da troppo tempo gravemente carente. Però, dopo le recenti delusioni sulle molteplici e ben note problematiche che questo governo aveva promesso di risolvere, vediamo danneggiato ulteriormente il sistema sanitario nazionale e siamo colpiti direttamente da misure inaccettabili sul lavoro e sulle pensioni». Tra le altre cose per i sanitari «la Legge di Bilancio 2024, non sblocca il tetto alle assunzioni di nuovo personale, non contiene le misure necessarie per stabilizzare i precari della Sanità, non finanzia a sufficienza i prossimi rinnovi contrattuali, non mantiene le promesse sulla valorizzazione extracontrattuale della specificità dei sanitari». Non tutti i medici sono d’accordo. Ieri in proposito c’è stato un botta e risposta tra Matteo Bassetti e l'Anaao Assomed. Per il direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova lo sciopero «è uno strumento sbagliato di protesta per i medici perché colpisce chi soffre già. Non ne ho mai fatto uno. La situazione in cui versano i medici non è frutto di quello che ha fatto il Governo in questo anno ma di una devastazione del sistema sanitario che ha dei mandanti che sono quelli che hanno governato prima».«Lo sciopero dei medici è sbagliato? Comodo parlare da certe posizioni, forse filtrate da ambizioni politiche», ha replicato il Segretario Nazionale dell’Anaao Assomed Pierino Di Silverio. «Sappiamo che ne soffriranno i pazienti ma se non con lo sciopero, come possiamo far comprendere i nostri disagi?».
Maurizio Landini (Ansa)
Il leader della Cgil rinfaccia al capo del governo i rapporti con Trump. Dura la replica: «Fanno la morale sulle donne poi ti danno della prostituta». L’ex Fiom tenta la supercazzola: «Giudizio politico, non sessista».
Marta Cartabia (Imagoeconomica)
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Il padre dell’eurodeputata ci accusa di non saper la matematica. Per lui la sinistra ha preso più preferenze. I dati lo sbugiardano.