2024-02-17
Stop alle manovre in Confindustria. Luce verde a tutti e 4 i candidati
Fermato il blitz con le false accuse a Emanuele Orsini. Federico Landi annuncia le dimissioni da segretario.Altro colpo di scena nella corsa a Confindustria. Dopo il caos generato dal blitz basato su false accuse contro Emanuele Orsini, i probiviri sono intervenuti per vagliare le candidature. Al termine di una lunga riunione ieri sera hanno dato luce verde a tutti i nomi dei candidati che corrono per la presidenza attualmente ricoperta da Carlo Bonomi. A questo punto per il posto di timoniere della confederazione degli industriali i candidati sarebbero Orsini, con 49 voti, Edoardo Garrone, con meno di 45, Antonio Gozzi e Alberto Marenghi. Il numero minimo per accedere al panel consigliare doveva essere di 19 firme. L’intervento del collegio dei probiviri è frutto della bufera che si è scatenata l’altro ieri. I saggi al di fuori del percorso previsto dall’articolo 12 dello statuto hanno convocato Orsini. Non solo, la messa in campo dei saggi viene scatenata da Federico Landi, responsabile del sistema associativo e a sua volta sotto il vicepresidente (anch’esso candidato) Marenghi. Landi avrebbe segnalato una lettera anonima da cui sarebbe partito un giro di convocazioni per presunti accertamenti, che, va detto, non dovrebbero interessare i saggi.Il primo a essere interpellato è stato Orsini, come destinatario della lettera anonima. Nella missiva si fa riferimento al leasing di una vettura di lusso e 10.000 euro (su un fatturato di oltre 40 milioni) non versati. Il problema è che la lettera non riporta la querela depositata dall’interessato all’interno della quale si spiega e si documenta che il leasing è stato pagato con denaro personale del candidato e che dei 10.000 euro che Orsini avrebbe dovuto versare per conto di una terza società non c’è traccia di alcuna fattura, né segnalazione di non conformità. Ora, i saggi, sulla base esclusivamente della lettera, avrebbero chiesto a Orsini di fare un passo indietro. Di fronte al diniego, la palla è necessariamente passata ai probiviri i quali avrebbero preso atto della reale situazione, della falsità delle accuse e in un sol colpo visionato le liste degli altri tre candidati. Si tratta di un enorme colpo di spugna rispetto al chiaro tentativo in atto da parte della dirigenza di Carlo Bonomi di mettere sabbia nel motore delle elezioni con l’obiettivo di strappare una proroga e rimane in sella. La mossa dei probiviri restituisce l’onorabilità di Orsini, ma ancor più quanto successo nelle stanze di Viale dell’Astronomia. Ieri soprattutto, a seguito dell’articolo de La Verità, Landi, dopo essere stato tempestato di telefonate, si sarebbe recato dal direttore generale Raffaele Langella per formalizzare le proprie dimissioni da direttore dell’organizzazione. Langella avrebbe stoppato il gesto e chiesto maggiori riflessioni. A quel punto e dopo un confronto con alcuni dei saggi, avrebbe comunque deciso di annunciare il gesto delle dimissioni da segretario del collegio dei probiviri e da segretario del comitato dei saggi. Insomma, dalla stretta partita delle elezioni. Che succederà adesso? Primo bisogna capire chi prenderà il posto di Landi, secondo, con l’ufficializzazione delle candidature i 4 contendenti potranno finalmente parlare di contenuti. Ricordiamo che una norma voluta da Bonomi li ha zittiti fino a ieri.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.