Il premier britannico, in grave difficoltà, inaugura la linea dura per reprimere le proteste anti immigrati nate con la strage di Southport: più agenti speciali e processi veloci. Nigel Farage: «Si ascolti però il disagio del popolo».
Il premier britannico, in grave difficoltà, inaugura la linea dura per reprimere le proteste anti immigrati nate con la strage di Southport: più agenti speciali e processi veloci. Nigel Farage: «Si ascolti però il disagio del popolo».Con le rivolte anti immigrati che dilagano nel Regno Unito, sir Keir Starmer, primo ministro da appena un mese, si trova davanti alla sua prima, vera crisi politica. Dai terribili fatti di Southport di lunedì scorso, quando un diciassettenne di origini ruandesi (ma nato a Cardiff) ha accoltellato diversi bambini durante una lezione di danza, uccidendone tre e ferendone altri otto, in Inghilterra è dilagata la violenza. La polizia ha già arrestato 420 persone, di cui 150 solamente nel fine settimana.Gli scontri sono stati particolarmente intensi tra sabato e domenica, tant’è che qualcuno in Uk teme un’estate all’insegna delle proteste. Le manifestazioni sono degenerate in violenza in diverse città, tra cui Liverpool, Bristol, Nottingham, Leeds, Blackpool, Middlesbrough, Sunderland e Belfast, in Irlanda del Nord. A Rotherham, nel South Yorkshire, gli insorti hanno fatto irruzione in un hotel usato per ospitare richiedenti asilo, mentre la polizia cercava di controllare la folla (soltanto qui sono risultati feriti almeno 12 agenti, ma nell’ultima settimana sono decine i poliziotti feriti). La situazione è piuttosto seria. Anche i Tories hanno condannato duramente le manifestazioni di violenza ed espresso tutto il loro sostegno alle forze di polizia. Inoltre Australia, Nigeria, Malesia e Indonesia hanno emesso allerte di viaggio per i loro cittadini diretti nel Regno Unito, avvertendoli di stare lontani dalle manifestazioni.Intanto Starmer ieri ha convocato una riunione nota come «Cobra meeting», ossia una sorta di gabinetto per la gestione delle crisi, evitando per il momento di richiamare il Parlamento (in ferie fino al 2 settembre). «Questa non è una protesta, è pura violenza e non tollereremo attacchi alle moschee o alle nostre comunità musulmane», ha dichiarato a margine il primo ministro, il quale ha spiegato che metterà a disposizione delle forze di polizia un «esercito di agenti specializzati». Oltre a ciò, il secondo aspetto della strategia per contenere le proteste riguarda l’ambito giudiziario, sulla falsariga di quanto lo stesso Starmer ha fatto durante le proteste di Londra del 2011, in quanto - ai tempi - Director of public prosecutions (Direttore della pubblica accusa). L’idea è quella di accelerare l’identificazione delle persone coinvolte e i relativi processi, in modo da disincentivare chi intende unirsi agli scontri. «Intensificheremo la giustizia penale», ha commentato il successore di Rishi Sunak. «Ci sono già stati centinaia di arresti, alcuni sono comparsi in tribunale questa mattina», ha continuato, assicurando poi che tutti i colpevoli «sentiranno tutta la forza della legge».Secondo le ricostruzioni della polizia, ad accendere la protesta sarebbero stati alcuni post social sulla strage di Southport, in cui gli autori avrebbero scritto che il responsabile dell’indicibile attacco era un richiedente asilo di religione musulmana. Questo fatto ha spinto la polizia a violare le norme di riservatezza riguardanti le generalità del minore, identificando l’assassino in Axel Rudakubana, nato a Cardiff da genitori ruandesi e residente per anni in un villaggio vicino a Southport. Alcuni media come il Telegraph hanno persino ipotizzato che dietro a questi post potesse esserci addirittura una mano russa.Anche Nigel Farage, leader di Reform Uk e famoso per le sue posizioni poco ortodosse, ha fermamente condannato quanto accaduto. «Sono totalmente sconvolto dai livelli di violenza visti negli ultimi giorni», ha scritto in un comunicato ufficiale. «Le intimidazioni e le minacce alla vita non hanno posto in una democrazia che funziona. È scioccante che così tanti agenti di polizia siano rimasti feriti cercando di mantenere la pace, e non dovremmo escludere l’uso dell’esercito se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente». Tuttavia, il protagonista indiscusso della Brexit mette in rilievo anche un altro aspetto non secondario. «Nel breve termine», scrive, «calmeremo le rivolte, ma rimangono problemi profondi e a lungo termine». «La maggioranza della nostra popolazione», continua poco oltre, «può vedere la frattura in seno alle nostre comunità come il risultato di un’incontrollata immigrazione di massa, sia legale che illegale. Eppure, tentare di dibattere su questo tema in pubblico porta immediatamente a grida di condanna». Farage, infine, invita ad aprire un dibattito serio e onesto su questi temi.
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