2024-05-18
Spinelli jr, «errore choc» nel verbale I fondi «leciti» diventano «illeciti»
Giovanni Toti (Imagoeconomica)
I legali del terminalista accusato di corruzione: clamorosa svista nella trascrizione dell’interrogatorio. Le sue parole sarebbero state completamente stravolte nelle carte inviate al gip. E arriva la smentita.La trascrizione dell’interrogatorio dell’indagato Roberto Spinelli, accusato insieme con il padre Aldo di aver corrotto il governatore della Liguria Giovanni Toti, è diventata da ieri un caso mediatico, politico e giudiziario. Infatti uno stenotipista della cooperativa Verbatim che collabora con il Tribunale di Genova, ha messo in bocca a Spinelli jr la seguente frase: «Toti chiedeva finanziamenti illeciti». La notizia è iniziata subito a circolare nelle redazioni, creando scompiglio ed eccitazione nei cronisti che avevano recuperato l’atto. Ma quando alcuni giornalisti hanno chiesto ai legali di Roberto Spinelli conferma della gravissima accusa, è arrivata la clamorosa smentita. Del resto la frase incriminata non compariva nella forma riassuntiva del verbale e difficilmente giudice e pm si sarebbero lasciati sfuggire una tale affermazione.Spinelli, ieri, ha messo nero su bianco: «Delego l’avvocato Andrea Vernazza al deposito della mia seguente dichiarazione: “Io sottoscritto, Roberto Spinelli […] ricevuto copia della trascrizione della registrazione fonica della mia audizione in data 13 maggio davanti al gip dottoressa Paola Faggioni rilevo che a pagina 22 della stessa risulterebbe che avrei risposto a una domanda del pm “perché voleva finanziamenti illeciti”. Con la presente nego di aver usato l’aggettivo “illeciti”». Il documento è stato trasmesso al gip. L’avvocato Vernazza, che difende i due Spinelli insieme con il collega Alessandro Vaccaro, ha inviato anche alle agenzie la dichiarazione da lui raccolta.È facile immaginare che molti giornali oggi avrebbero aperto le loro edizioni con titoloni sul figlio che incastra il padre e Toti denunciando la richiesta di fondi illegali. Resta il giallo su chi abbia sbagliato, se ha sbagliato, e perché. Un caso di negligenza o qualcosa di peggio? Oppure il dipendente della coop ha confuso la parola «leciti» con «illeciti»? Più arduo pensare che si sia sbagliato Spinelli, visto che difficilmente, come detto, i magistrati avrebbero sorvolato su una simile confessione.Il passaggio cruciale dell’interrogatorio riguarda le presunte «sceneggiate» che avrebbe fatto Toti per avere aiuti per le sue campagne elettorali. A pagina 10 è scritto: «Faceva le sceneggiate di cose impossibili e diceva "ma sì chiamo io, non ti preoccupare facciamo, accorpiamo"». Quattro pagine dopo Roberto Spinelli ribadisce: «Le posso anche garantire per mio padre che non ha mai detto: "Fai quello" a Toti. Erano tutte... non voglio portare l’esempio di un brutto film, erano tutte sceneggiate. […] Se lei guarda quello del Terminal Rinfuse lui cosa fa Toti? Chiama Signorini (Paolo Emilio, all’epoca presidente dell’Autorità portuale, ndr) e gli dice: "Signorini, porti la pratica in comitato" cioè si limita a quello». Passiamo a pagina 21. Pm: «Per quale motivo Toti vi faceva le sceneggiate?». Spinelli: «Per chiedere finanziamenti.». Poi specifica che chiamava il padre («Io non ho neanche il numero di Toti») e ammette che con quelle telefonate il governatore introduceva «qualunque» tipo di argomento di interesse del gruppo imprenditoriale.Il pm prova a riassumere: «Faceva intendere che si sarebbe interessato, che avrebbe organizzato, che avrebbe aiutato e contestualmente chiedeva una mano per le elezioni…». Spinelli precisa: «Secondo me non è una questione di contestualità era proprio… se lei vede… io ho letto tutto, sono andato a vedere le date, perché mi sono messo un attimino lì in questi giorni, e veramente Toti chiama mio padre quando c’è qualche avvenimento…». Pm: «Perché ha bisogno di soldi…». Spinelli sembra divagare e il magistrato lo richiama: «Dottore le ho fatto una domanda diversa». Spinelli: «Me la rifaccia». Pm: «Lei ha usato il termine che faceva delle sceneggiate. Ma perché faceva queste sceneggiate? Voleva del denaro?». Il figlio avrebbe risposto (ma abbiamo visto che adesso nega): «Perché voleva i finanziamenti illeciti». Il pm taglia corto: «Va bene basta». La cosa che salta però subito all’occhio è come nel verbale riassuntivo, pieno di refusi e scritto in un italiano rivedibile, quella parte sia completamente diversa. Si legge: «Toti ci faceva delle sceneggiate per chiedere i finanziamenti. Io non ho neanche il numero di Toti. Secondo me non è una questione di contestualità. Io ho letto tutto». Insomma, la parola «illeciti» non compare proprio.Ma diamo un’occhiata anche alle altre ventisei pagine della trascrizione.Spinelli jr ricostruisce una sorta di dramma familiare. «Mio padre ha 84 anni, fate conto che ormai io dopo la mancanza di mia madre era impossibile gestirlo, era diventata una situazione... tanto rimane tutto qui dentro. Abbiamo più volte pensarlo anche di mettergli un amministratore di sostegno o di arrivare all’interdizione».Il padre, ricorda l’erede, si aspettava la privatizzazione di una spiaggia libera: «Nel suo cervellino dice "è impossibile che non ti possono dare....” Non riesce a capire che c’è la Bolkestein (la direttiva europea che stabilisce le modalità di assegnazione degli arenili, ndr)». Spinelli jr spiega che c’erano già stati diversi incontri precedenti per cercare di capire se fosse possibile investire a Punta dell’Olmo, nel Comune di Celle (Savona): «Un anno prima eravamo andati in Regione per capire come si poteva fare…». Ai pm interessa il governatore: «Certo, quindi vi siete incontrati con Giovanni Toti?». La risposta: «Ci siamo incontrati con tutti, con 20 persone in quella riunione». Il pm torna a chiedere: «Ma c’era anche Giovanni Toti?». E Spinelli: «C’era anche Toti perché ha messo a disposizione le sue persone per vedere come si poteva fare e siamo usciti da quella riunione dove non si poteva fare niente».Spinelli nega anche di avere avuto più del dovuto per quanto riguarda la proroga della concessione dell’uso del Terminal Rinfuse. Ricorda che lui e i soci se lo erano accollato quando era pieno di debiti e di lavori da fare. «Il terminal oggi funziona, non guadagna tantissimi soldi perché è molto piccolo, però, è tutto in ordine». Poi riassume: «Chiediamo, come hanno fatto tutti nel porto di Genova, la proroga della concessione […] C’è una gara, siamo gli unici a fare l’offerta».Il pm insiste molto sulla questione dei finanziamenti, ma l’imprenditore risponde che u sciù Aldo non affrontava più il tema con lui: «Mio padre ormai non mi diceva più dei finanziamenti perché gli avevo detto "io non ne voglio più sapere"». Poi torna a parlare del dramma familiare: «Mio padre ci dribblava [...]. Non ero più in grado di gestirlo. L’ho fatto fino alla mancanza di mia madre perché ero anche coadiuvato da lei, ma adesso... da quando è mancata mia mamma, sei mesi dopo, belin, è diventato un casino». Nella trascrizione si legge anche: «Mio padre, è importante e secondo me dovete capirlo, oggi verrà, dirà cose, perché quando è lucido è lucido, noi abbiamo veramente pensato più di una volta in questi anni di prendere delle misure nei suoi confronti, ma avrei dovuto litigare, avrei litigato con lui, sarei dovuto uscire dall’azienda e sarebbe stato un disastro. Lui va per strada e dà dieci euro a tutti i senza tetto. Vede una signora anziana triste e le dice: “Cosa hai?”… “Voglio un cappuccino”…“Va bene ti compro…».Ma i difensori dell’ex presidente del Genoa, riguardo a questa generosità, sono pronti a verificare, attraverso una valutazione psicologica, se il loro cliente soffra di una forma di fragilità, che lo porta ad attaccarsi alle persone o se sia affetto da ludopatia. In due anni si sarebbe giocato circa 700.000 euro ai tavoli verdi. Gli inviti a Signorini non avrebbero avuto finalità corruttive, ma solo l’obiettivo di avere un amico-autista a disposizione per non andare da solo a 84 anni in giro per il mondo per soddisfare la propria dipendenza. Inoltre, come abbiamo sottolineato ieri, i soggiorni offerti da Spinelli rientrerebbero nei benefit che le case da gioco estendono ai loro giocatori Vip. Insomma l’imprenditore non avrebbe tirato fuori dalle proprie tasche nient’altro che i soldi delle scommesse. Puntate che Signorini avrebbe fatto a spese proprie. Nell’interrogatorio di lunedì Spinelli ha anche spiegato ai giudici come vadano interpretati i rapporti del padre con donne e amici: «"Tu hai frequentato gente per avere qualcosa e quindi li pagavi”, perché è questo che voi avete interpretato. "Tu hai tenuto le persone vicino a te con il denaro" è diverso». Ma quando Spinelli jr ha pensato di fare interdire il genitore uno psichiatra lo avrebbe avvertito: «Guarda che tuo padre non lo interdicono perché è riconosciuto come un imprenditore molto capace e quindi la perdi sicuro ‘sta roba qui». Ma il figlio, in aula, ha insistito: «Lui crede che gli vogliano bene. Addirittura, lui crede che una di queste signore di Monte Carlo, che è colombiana, sia miliardaria. Mi dice: "Guarda che è miliardaria" e gli dico: "Papà, non è miliardaria.” È̀ andato...» è stata l’amara conclusione.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.