2022-05-28
Speranza sbianchetta i rischi del vaccino
Il sito dell’Istituto superiore di sanità modifica la pagina sull’iniezione antivaiolo (abolita 40 anni fa). Proprio adesso che spunta un allarme - totalmente sproporzionato - sulla malattia che arriva dalle scimmie. Preparano una campagna come quella del Covid? Verso l’estate in mascherina sui mezzi. Alla maturità di certo: «mancano i tempi» per levarla.Bianchetto alla mano, il ministero della Salute si sta preparando alla campagna vaccinale per il vaiolo delle scimmie. Mentre a firma Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria, veniva diramata una circolare confusa e contraddittoria sulla situazione epidemiologica da contagi Monkeypox (Mpx), qualche manina ha provveduto a cancellare dal sito ufficiale dell’Istituto superiore della sanità le gravi reazioni che può provocare la vaccinazione contro questo virus virale. Da quel che si legge oggi, sarebbero poca cosa, accennata in meno di tre righe, ma a inizio anno la questione non era affatto sottovalutata. Peccato che sia scomparso quel capitoletto dettagliato, prodigo di spiegazioni sugli eventi avversi. Per fortuna è possibile verificare la cronologia dei Web site, e sull’archivio digitale Wayback Machine sono ancora visibili le informazioni che l’Iss forniva tre mesi fa. Nell’aggiornamento del 1° febbraio, il portale Epicentro, epidemiologia per la sanità pubblica coordinato scientificamente dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Iss, informava che il vaccino antivaioloso «contiene il virus vivo e per questo la vaccinazione dev’essere effettuata con molta cautela, per evitare una diffusione del virus a zone del corpo lontane dal punto di inoculo. Inoltre, il vaccino ha molti effetti collaterali». In Italia, la vaccinazione è stata sospesa nel 1977 e definitivamente abrogata nel 1981, però si citano diverse complicanze quali «febbre, mal di testa e irritazioni su tutto il corpo» e «in qualche caso» anche gravi «che possono arrivare fino alla morte». Si scendeva ancor più nel dettaglio, specificando che «in passato, circa 1.000 persone ogni milione di vaccinati per la prima volta presentavano qualche tipo di reazione al vaccino, come allergie o sintomi di tossicità, o, in qualche caso, una diffusione del virus in tutto l’organismo».Le informazioni non finivano lì, perché si avvertiva che «le persone con maggiori probabilità di effetti avversi sono quelle che hanno diverse malattie della pelle (eczemi, dermatiti) o quelle con sistemi immunitari indeboliti (chi ha ricevuto un trapianto, chi sta subendo un trattamento per il cancro, i sieropositivi, i malati di cuore)». Infine veniva precisato che «in tempi più recenti si stanno studiando le correlazioni, verificate in qualche caso, tra la somministrazione del vaccino e l’emergenza di problemi cardiaci (attacchi di cuore e angina). Negli anni ’60 e ’70, quando la vaccinazione era in uso, furono riportati rari casi di infiammazione cardiaca». Correttamente, non si lesinava sui dettagli dei rischi di una vaccinazione un tempo preziosa ma che è stata sconsigliata, come si leggeva qualche paragrafo più in basso: «L’Italia possiede oggi 5 milioni di dosi di vaccino antivaioloso che attraverso le diluizioni possono arrivare a 25 milioni di dosi. Tuttavia, date le complicanze possibili, il ministero della Salute sconsiglia una vaccinazione estesa alla popolazione in assenza di pericolo imminente». Roberto Speranza deve essere davvero preoccupato per il vaiolo delle scimmie, se ha fatto togliere tutte queste informazioni.Adesso, infatti, sul sito dell’Iss compare solo l’indicazione: «La vaccinazione può causare reazioni avverse incluse eruzioni cutanee, febbre e mal di testa». Ma c’è di peggio. Spariscano le categorie maggiormente a rischio, rimane un generico «in alcuni gruppi di persone, in particolare le persone immunocompromesse, le complicanze del virus vaccinale possono essere gravi e anche mortali», e la percentuale di reazioni avverse in «circa 1.000 persone ogni milione» improvvisamente scende drasticamente a «1 su un milione di persone vaccinate».Dopo solo tre mesi si è ridotta di mille volte? Ce n’è abbastanza per ipotizzare una strategia ministeriale pro vaccino contro il vaiolo delle scimmie, che al momento ha infettato solo dodici italiani. Quando si prospetta una vaccinazione di massa scatta la gara a occultare gli effetti avversi, così come è stato fatto con il vaccino anti Covid. Intanto, con la sua circolare il ministro Speranza ha già fatto passare il messaggio che «la vaccinazione post esposizione (idealmente entro quattro giorni dall’esposizione) può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici». Secondo quale criterio sarà fatta questa considerazione, dal momento che i rischi sono praticamente spariti dal capitolo vaccinazione anti vaiolo? L’Istituto superiore della sanità aggiusta il tiro, afferma che dai 40 anni in giù la popolazione può essere a rischio: «È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione» e questo per l’assenza di anticorpi che, «per la similitudine del virus del vaiolo con il Monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi». Prepariamoci a una campagna vaccinale anti virus delle scimmie a partire dai più giovani.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)