2024-02-29
Pur di sfuggire a critiche e domande Speranza presenta il libro di nascosto
Mistero sull’evento di ieri a Firenze, non pubblicizzato e con solo 60 invitati. Dopo l’incontro a porte chiuse alla Camera e gli insulti a un danneggiato che lo contestava, l’ex ministro preferisce le riunioni alla chetichella.Maestro di lockdown, anche per se stesso. Roberto Speranza ieri dovrebbe aver presentato la propria autocelebrazione libraria, Perché guariremo, in una sala della Regione Toscana, guidata dagli amici del centrosinistra. Forse, perché dell’evento non c’è conferma. Un appuntamento all’insegna della fiducia nel popolo: nessuna pubblicità dell’incontro, posti limitati e, s’immagina, anche nominativi. Avrebbe fatto prima ad andare in una loggia. Ma dopo le ultime contestazioni, e con l’incubo di centinaia di vittime degli effetti avversi ancora in circolazione, l’ex inamovibile ministro della Salute di ben due governi (Conte bis e Mario Draghi) deve aver pensato che siano meglio le riunioni a porte chiuse. Meglio se con applausi garantiti. Speranza è convinto di aver salvato milioni di vite ai tempi della pandemia cinese e, avendo solo 45 anni, si aspetta una lunga carriera da reduce di un certo livello. Lui, la longa manus di Massimo D’Alema nella sanità riconfluita nel Pd l’estate scorsa, in realtà aveva scritto un testo autocelebrativo in pieno Covid, che però era andato al macero perché il signor ministro aveva esultato troppo presto. Il libro è stato rimaneggiato e ripubblicato da Solferino Libri (Rcs Media, di Urbano Cairo), ma la sua presentazione in giro per l’Italia sta diventando un affare complicato perché Speranza è un personaggio che divide. A scovare l’incontro misterioso di ieri è stato Il Giornale, che alla vigilia è entrato in possesso della comunicazione ufficiale all’interno di un’area riservata del portale della Regione Toscana. Si parlava di una specie di «presentazione» all’interno della Sala Gonfalone della Regione, alle 16,30, riservata a sole 60 persone, con piccolo rinfresco finale. Chissà se si è andati per adesione, o sono stati scelti i dipendenti più meritori, o più sani, o più vaccinati. A inserire l’incontro riservato nel portale è stato Antonio Mazzeo, presidente del consiglio regionale in quota Pd. Altra pubblicità non è stata data. Anzi, la comunicazione è poi sparita dall’intranet e quindi non è da escludere che alla fine si sia deciso di far saltare l’appuntamento. In ogni caso, resta il fatto che la tournée di Speranza è ormai una mezza via crucis carbonara. Il punto di svolta è stato l’imprevista contestazione del 12 febbraio nella sua Potenza. Quel giorno un ex saldatore di 45 anni in carrozzella, sceso appositamente da Thiene (Vicenza), è andato a pescare il compagno Speranza a una presentazione pubblica di Perché guariremo per denunciare che dopo la prima dose di vaccino anti covid era stato colpito da un ictus e che ora non è assistito adeguatamente dal servizio sociosanitario pubblico. L’uomo, che si chiama Andrea Sillo, interruppe per qualche minuto la serata celebrativa urlando «Sono stato ridotto così dal vaccino». Speranza, al termine dell’incontro, disse all’Ansa che provava «rispetto» per il suo contestatore, ma non rinunciò a tenere il punto: «Faccio però rilevare che i vaccini anti covid hanno salvato, solo in Italia, almeno 1,4 milioni di persone, secondo i dati dell’Oms». Insomma, qualche nuovo disabile è valso la pena. Ma poco prima, quando era stato interrotto, il pupillo di D’Alema la sparò più grossa puntando l’indice contro il contestatore: «Una trasmissione televisiva vi porta qui per fare casino», riferendosi a Fuori dal coro di Rete 4. E fu subito complotto. Poi, ancora alle agenzie, Speranza sparò: «C’è un pezzo di stampa che pensa di poter lucrare su questo, ma i decisori politici hanno fatto affidamento esclusivamente su quello che la scienza consigliava di fare e nulla mi farà cambiare pensiero». Dieci giorni dopo, alla trasmissione di Rete 4 c’era ospite proprio Andrea Sillo ed è venuto fuori che Speranza, commentando la scritta «Vaccinato e danneggiato», gli disse che «Con questa maglietta qui voi ammazzate le persone». In pratica, un ex ministro che nella migliore delle ipotesi non ha protetto migliaia di italiani dagli effetti avversi (schierando alla bisogna anche una discreta polizia del pensiero) ha avuto anche l’ardire di dare dell’assassino a una vittima del siero in carrozzella. Il 30 gennaio, invece, forse già turbato dall’inspiegabile scarsità di peana, Speranza aveva organizzato una presentazione del proprio memoriale ministeriale alla Camera dei deputati. Era stata la scelta la nobile Sala della Regina, con introduzione della vicepresidente di Montecitorio, Anna Ascani, e due relatori d’eccezione come Elly Schlein e Giuseppe Conte, moderati da Lucia Annunziata. E in quell’occasione si è deciso di non avere pubblico in sala, ma di fare solo una diretta web. Forse temevano ancora il Covid, o non erano a posto con tutti i richiami. In ogni caso, visto che ormai la pandemia cinese ha un po’ stufato (chi ne è uscito indenne), Speranza sta tentando di avvolgere il suo libro autocelebrativo nel bandierone della grande battaglia per la sanità pubblica e contro la riforma delle autonomie. Per partecipare, basta registrarsi per tempo. Seguirò rinfresco.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.