2023-11-11
Dopo tutti i disastri Speranza si vanta della «sua» sanità
Roberto Speranza (Imagoeconomica)
L’ex ministro si incensa nei circoli dem ma dimentica i danni fatti dai suoi governi. Ora va a Siena per il misterioso polo pandemico.Se fosse un altro, potremmo persino restare ammirati al cospetto di tanta faccia tosta. Trattandosi di Roberto Speranza, tuttavia, a farsi largo è soprattutto lo sbigottimento: l’uomo che ha peggio gestito la peggior crisi della sanità italiana se ne sta andando orgogliosamente in giro per l’Italia a dare lezioni su...come gestire la sanità.Qualche giorno fa era in provincia di Reggio Emilia, a Guastalla, ospite della sezione locale del Pd. Qui ha spiegato quale sia il grande dramma del sistema sanitario nazionale. «Il problema maggiore sono le risorse economiche, ora insufficienti per il sistema sanitario. E poi le riforme», ha detto. E per fortuna che lo ha spiegato lui, altrimenti ne saremmo per sempre rimasti all’oscuro.L’uomo si è perfino vantato dei grandi risultati ottenuti nel corso dell’emergenza Covid. «Nel periodo della pandemia», ha argomentato, «eravamo riusciti a portare la spesa sanitaria al 7,4% del Pil. Ora le risorse mancano. La lezione del Covid sembra evaporata, dimenticata. Si torna a disinvestire. Nell’ultima manovra di bilancio è stata ridotta questa percentuale, decisiva per la vita e la salute delle persone. Se non ci sono risorse, è impossibile trovare risposte adeguate in tema di personale sanitario, liste d’attesa, qualità dei servizi. Poi occorrono anche le riforme. Ma è evidente che senza risorse non si va da nessuna parte. E ora per la sanità ne servono molte di più di quelle che finora ne sono state investite dall’attuale governo». Applausi.Verrebbe da obiettare che i tagli drastici al sistema sanitario nazionale sono stati fatti ben prima del Covid e per lo più da governi che avevano il sostegno del Partito democratico a cui Speranza si appoggia. E questo è il meno, perché poi ci sarebbe da tirare in ballo l’uso che Robertino ha fatto di quelle splendide risorse aggiuntive messe a disposizione nel periodo Covid. Vuole parlarci di soldi? E allora ci dica qualcosa sui contratti di acquisto dei vaccini accettati a scatola chiusa. Ci parli degli hub vaccinali e dei denari elargiti ai medici vaccinatori. Ci spieghi perché, in carenza di personale, ha consentito che migliaia di operatori non vaccinati venissero sospesi. Ci chiarisca il motivo per cui queste meravigliose risorse in più non sono state utilizzate per investire sulle cure precoci, e via di questo passo.Ovviamente non ci aspettiamo mica che Speranza risponda. Lo ha fatto in modo decisamente carente persino di fronte ai giudici che indagavano sua prima fase della pandemia, figuriamoci se si degnerà mai di confrontarsi con i giornalisti (cosa che ha accuratamente evitato di fare finché era al potere). Chissà, magari un giorno, quando finalmente partiranno i lavori della benedetta commissione di inchiesta sul Covid potrà rispondere in aula a qualche richiesta, ma fino ad allora abbiamo il sospetto che si limiterà a fare quel che ha sempre fatto: rivendicare vittorie inesistenti.È probabile che lo farà anche tra un paio di giorni, il 13 per l’esattezza, in quel di Siena, dove è prevista una nuova tappa del suo tour dei circoli. Sarà, quello, un appuntamento molto particolare. Come hanno spiegato gli organizzatori annunciando il lieto evento, la conferenza «sarà l’occasione anche per portare l’attenzione sul futuro del Biotecnopolo e del centro antipandemico su cui la destra non intende esprimersi se non con un silenzio che sta diventando assordante». Alla fine dello scorso marzo, lo ricorderete, un altro fenomeno dell’era pandemica ha annunciato la sua discesa a Siena. La Fondazione Biotecnopolo rese noto che Anthony Fauci, ras americano del Covid, aveva «accettato di operare in maniera informale come consigliere strategico di Rino Rappuoli, direttore scientifico del Biotecnopolo di Siena, istituzione fondata dai ministeri dell’Università, della Salute, dell’Economia e dello Sviluppo economico con lo scopo di dedicarsi alla ricerca applicata nelle biotecnologie e nelle scienze della vita».Il «polo antipandemico» è sempre stato un grande vanto di Speranza, che se ne intestò la paternità condivisa con Enrico Letta e si gloriò di aver inserito nel progetto il premio Nobel Giorgio Parisi. Ora il Pd toscano intende fare della struttura il simbolo della contestazione al governo. «Siamo molto preoccupati», ha detto a tale proposito il senatore dem Silvio Franceschelli alla Nazione. «C’è un silenzio assordante sullo sviluppo del Biotecnopolo, che si intreccia anche con delle voci strane che parlano di una difficoltà di sviluppo a livello territoriale, per cui vogliamo sollecitare il governo affinché chiarisca».La presenza di Speranza a Siena dovrebbe servire anche per lanciare una «mobilitazione» del Pd, che dichiara di essere pronto a scendere in piazza per perorare la causa del Biotecnopolo (il quale, in realtà, non è affatto gradito a molti cittadini senesi e, visti gli sponsor, c’è da pensare che non abbiano torto). Per loro fortuna i sinceri democratici, qualora decidessero davvero di scendere in strada a protestare, non riceveranno lo stesso trattamento che ottennero i portuali di Trieste o altri che provarono a manifestare contro il green pass ai tempi in cui Speranza era ministro. E ne siamo davvero felici. Un po’ perché la libertà di manifestare ci piace. E un po’ perché ai poveri militanti del Pd già tocca subirsi le lezioni di sanità di Robertino: la pena è sufficiente.