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In sedia a rotelle per i vaccini. Speranza gli dà dell’assassino

In sedia a rotelle per i vaccini. Speranza gli dà dell’assassino
Roberto Speranza (Ansa)
L’ex ministro, contestato da uno dei tanti danneggiati durante la presentazione del suo libro, prima lo infama: «È pagato da “Fuori dal coro”». Poi gli concede un’udienza privata, ma solo per irriderlo («ha firmato la liberatoria») e accusarlo di ammazzare la gente con la sua protesta: «Non si vaccinano più».
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Arsenale-Simest, ok al finanziamento del treno italiano di lusso in Arabia
Paolo Barletta, Ceo Arsenale S.p.a. (Ansa)
Accordo da oltre 70 milioni di euro per la realizzazione del progetto ferroviario «Dream of the Desert». Il modello pubblico-privato valorizza la filiera industriale del Paese e punta all’avvio operativo nel 2026.

Arsenale e Simest (Cdp) hanno chiuso un accordo per finanziare «Dream of the Desert», progetto che porta il gruppo industriale italiano nel settore dei viaggi di lusso in Arabia Saudita. Inoltre, la struttura supera i 70 milioni di euro: 37 milioni di investimento equity congiunto Arsenale-Simest e 35 milioni di finanziamento del Tourism Development Fund saudita. L’accordo si innesta sull’intesa già siglata con Saudi Arabia Railways per l’utilizzo della rete ferroviaria nazionale.

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Radicali italiani all’ultima spiaggia: resta soltanto la rissa con l’Anpi
Matteo Hallissey (Ansa)
Un flash mob pro Ucraina all’università Federico II di Napoli finisce tra urla e spintoni. Tutto previsto dal leader Hallissey, che poi denuncia violenze e censure. Una brutta pagina dopo lo scandalo tessere.

Matteo Hallissey, fino all’altro ieri, aveva la fortuna di essere un perfetto sconosciuto. Presidente dei Radicali italiani e +Europa, 22 anni, da qualche ora è diventato finalmente famoso: merito di un’azione che possiamo tranquillamente definire di purissima provocazione, messa in atto (o meglio in scena, perché di sceneggiata si tratta) a Napoli, nelle aule del dipartimento di filosofia dell’università Federico II. Qui si è svolta una delle tappe della serie di incontri dal titolo «Russofilia, Russofobia, Verità», con la partecipazione dello storico Angelo D’Orsi e dell’ex parlamentare Alessandro Di Battista, organizzata dalla sede partenopea dell’Anpi. Al termine dell’incontro, scatta la provocazione: alcuni giovani presenti, che indossano una maglietta con i colori dell’Ucraina, inscenano un flash mob, ovvero una manifestazione di poche persone. Un video racconta la sceneggiata: Hallissey inizia a urlare contro D’Orsi, chiedendogli «che ci faceva in Russia, che ci faceva con la propaganda del Cremilno!». È il caos: alcuni dei presenti cadono nella trappola e spintonano Hallisey, che non aspettava altro, invitandolo ad allontanarsi (si sente un perentorio «vattenn!», ovvero vattene). Nulla di più di un paio di spinte, come chiunque può facilmente verificare dal video pubblicato tra l’altro dallo stesso Hallissey, che alterna le immagini con i suoi commenti all’accaduto, gesticolando come ormai usano fare tanti esponenti politici.

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Corona: «Oltre 100 testimonianze contro Signorini»
Fabrizio Corona (Ansa)
L’ex agente fotografico, sentito dai pm, annuncia le prime denunce per il conduttore che avrebbe chiesto sesso agli aspiranti famosi.

La denuncia c’è e anche il fascicolo. Ma se l’obiettivo era chiudere la bocca a Fabrizio Corona, il rischio concreto è di avergli consegnato un megafono. Perché la mossa di Alfonso Signorini, direttore editoriale del settimanale Chi e conduttore del Grande Fratello, ovvero la querela per revenge porn presentata dopo che una decina di giorni fa Corona lo ha accusato di aver portato avanti per anni un «sistema» di presunti favori sessuali richiesti a partecipanti del reality (anche nella versione Vip), rischia di trasformarsi in un boomerang giudiziario e mediatico, con un effetto domino che da ieri non dipende più solo dall’ex «re dei paparazzi», ma anche dal Codacons che con un esposto ha chiesto di indagare.

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Grillo jr e la condanna per stupro di gruppo. Uscite le motivazioni: «Vittima attendibile»
Ansa
Pur senza prove inconfutabili la ragazza è stata ritenuta non consenziente. E a Ciro & C. sono state inflitte pene fino a 8 anni.

Sembra che i giudici di Tempio Pausania abbiano già recepito la riforma dell’articolo 609 bis del codice penale, quello che punisce la violenza sessuale e introduce il concetto del «consenso libero e attuale». In assenza è violenza. Stando al testo approvato alla Camera e che, al momento, è fermo al Senato (sono stati richiesti approfondimenti), non servirà più dimostrare la forza o la minaccia, durante un rapporto sessuale basterà l’assenza di una volontà chiara, presente e consapevole. E il processo a Ciro Grillo e compagni pare offrire uno spaccato del processo che verrà (anche se la norma non può essere retroattiva).

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