2022-05-24
«I rischi sono troppi, il centrodestra fermi la delega sul catasto»
Giorgio Spaziani Testa (Imagoeconomica)
Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa: «Lo scenario adesso è mutato, dopo le pressioni Ue non ci si può fidare neanche dell’accordo trovato».Dopo l’attacco di Bruxelles, il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa chiede esplicitamente di fermare l’iter della delega fiscale. Perché la delega non s’ha da fare? «È necessario cambiare impostazione, a questo punto. Confermo che, tra il testo inizialmente proposto dal governo, e il testo modificato, quello su cui era stato annunciato un accordo emendativo con il centrodestra, preferiamo questa seconda versione, ma…».Ma? «Ma intanto quella modifica non è stata ufficializzata. Poi, più passa il tempo, più le incertezze crescono. E soprattutto, dopo la raccomandazione della Commissione Ue, non è prudente dare al governo alcuna delega a riformare il catasto».Cosa teme?«Purtroppo, diversamente da quanto noi auspicavamo e da quanto chiedeva lo stesso centrodestra di governo, l’articolo 6 della delega, pur rivisitato, non si limiterebbe a un primo comma (quello relativo agli immobili fantasma) su cui siamo d’accordo, ma prevede comunque un comma 2 che dà al governo la facoltà di riformare il catasto. Se ora l’Ue dice apertis verbis che ciò va fatto per incrementare l’imposizione, è doveroso eliminare il rischio».Certo, la Commissione Ue ha un’antica fissazione per gli immobili italiani…«Dopo una breve tregua, sono tornati a scrivere pari pari ciò che avevano scritto per anni. E senza nemmeno considerare l’incredibile aumento di tassazione già avvenuto dal 2011 in poi. A maggior ragione, quindi, la delega diventa pericolosa. Vede, nel 2014, pur in presenza di una delega che era stata scritta in Parlamento con tutte le attenzioni e le cautele nei confronti della proprietà e dei contribuenti, quando vennero fuori delle simulazioni di decreto delegato, il governo decise di fermarsi, perché il rischio di una ulteriore stangata era elevatissimo…».Tra l’altro il Parlamento può esprimersi in modo cogente solo prima. Mentre dopo, sul successivo decreto delegato, potrà solo dare un parere, cioè la frittata sarà fatta senza rimedio…«A maggior ragione se, come purtroppo accade in generale in materia fiscale, e in particolare in materia di catasto, la stesura dei decreti delegati è di fatto affidata all’Agenzia delle Entrate…». Ma si aspettava un livello così esplicito di attacco da Bruxelles? «Si poteva sperare che, dopo Covid e guerra, Bruxelles non tornasse con la stessa insistenza di prima. E mi irrita che il commissario Paolo Gentiloni neghi l’evidenza: la raccomandazione è scritta in modo fin troppo chiaro…».E che effetto le ha fatto leggere sui giornali che tutto questo sarebbe nientemeno che un «assist a Draghi»? «Sarebbe molto spiacevole se ci fosse stato un qualche gioco di sponda tra Roma e Bruxelles…».22 miliardi l’anno di patrimoniale immobiliare e a qualcuno pare poco…«Evidentemente c’è chi ritiene che i proprietari vivano in un altro mondo: che non abbiano anche loro dovuto fare i conti con pandemia e guerra, con l’aumento del costo della vita, con lavori persi o entrate ridotte… I proprietari sono lavoratori, autonomi o dipendenti: mica marziani».Non lascerei cadere l’esplicito riferimento di Bruxelles pure alla tassazione della prima casa.«È importante farlo notare perché magari un proprietario di prima casa potrebbe pensare che il problema non lo riguarderà. Non solo: tutti devono temere, purtroppo, perché, con una revisione del catasto, una casa finora classificata in altra categoria potrebbe rientrare tra quelle che non sono nemmeno esentate dall’Imu prima casa…».Torno a Gentiloni. Come spiega il suo tentativo di attenuare e smussare? «Mi pare impossibile che un politico avveduto, intelligente, che è stato presidente del Consiglio, non abbia controllato ciò che è stato scritto nelle raccomandazioni rivolte all’Italia. E serve a poco che vengano fatte circolare veline interpretative di funzionari: ciò che è scritto è fin troppo chiaro…».Non è paradossale che la politica italiana non tuteli in Ue un bene posseduto dal 70% degli italiani?«Sarebbe di buon senso e da italiani tutelare una particolarità del nostro sistema economico che coinvolge così tanti cittadini. E questa esigenza andrebbe estesa ad altri aspetti: penso alla direttiva devastante sugli obblighi di intervento anche sul patrimonio immobiliare esistente a fini di risparmio energetico».Morale: il centrodestra deve bloccare tutto…«È cambiato lo scenario, occorre prenderne atto».Anche perché il centrodestra di governo, se invece l’iter va avanti, potrebbe trovarsi in campagna elettorale nel 2023 a dover giustificare un decreto delegato nel frattempo varato dal governo…«Eh, sarebbe molto spiacevole doverlo spiegare agli italiani, a danno avvenuto. E poi…».E poi?«E poi le riforme fiscali non si fanno con maggioranze eterogenee che vanno da LeU alla Lega. Questo governo era nato per occuparsi di Covid e Pnrr. A proposito, visto che qualcuno fa finta di non saperlo: la riforma fiscale non è abilitante o condizionante ai fini del Pnrr».
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.