cucina italiana

Ci addentriamo con una certa gioia gastronomica nell’autunno che per la cucina è stagione eccelsa: arrivano i tartufi, ci sono i funghi, sgorga l’olio nuovo, si arrostiscono le castagne, ma soprattutto ecco la regina: la zucca. Pensate tutti ad Halloween? E mal ve ne incoglie. Considerate almeno la carrozza di Cenerentola perché la zucca apparentemente così dimessa e così diffusa è davvero un ingrediente straordinario in cucina. Ci si fa di tutto: dal salato al dolce passando per cento e cento preparazioni. Un must sono i tortelli. Quelli mantovani sono insuperabili con la mostarda e gli amaretti, ma ci sono anche delle versioni semplificate come questa che abbiamo trovato in un quadernetto di nonna Linda.

L’apoteosi di un piatto è la scarpetta. Marchesi la bramava, Sotis la odia
(IStock)
Il pane intriso in quel che resta di un condimento è libidine per il palato. Sdoganata da Erasmo da Rotterdam, è stata sempre giudicata con orrore dai gendarmi del galateo. Per il grande chef, invece, era un complimento.
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Non vi va di fare una cena elaborata? Aspettate gli amici per un bicchiere insieme? Avete voglia di uno “sfizio” goloso, ma non troppo impegnativo? Ecco una ricettina che accompagnata da una insalata fresca o messa accanto al vino giusto vi farà tornare il buon umore. Unico sacrificio: usare per qualche minuto il forno. Per la farcitura sbizzarritevi: olive, capperi e acciughe, Asiago o Montasio e speck, cipollina, ricotta e salame piccante, piselli e Fontina: insomma fate voi. Andiamo in cucina.

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In Toscana e segnatamente in Maremma il buglione è una sorta di mescolanza dei cibi di terra: si mette in pentola quello che c’è. D’inverno di solito si fa con le carni - e in questo assomiglia alla scottiglia - utilizzando pollame, scarti del maiale e del manzo, se c’è un po’ di cinghiale o altra selvaggina che vengono stufate in tegame con giusto apporto di vino rosso e spezie, d’estate ci si rivolge invece all’orto e ne esce un piatto profumatissimo, assolutamente vegetariano che può essere consumato sia caldo che a temperatura ambiente. La preparazione è semplicissima, ma per la buona riuscita della ricetta occorre che l’olio extravergine sia di prima scelta e le verdure siano freschissime.

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Abbiamo bisogno di stare all’aria aperta, di goderci il sole (e la vitamina D ne trae benefizio!) senza gravare troppo sullo stomaco ché la pennichella è in agguato. Allora per un picnic, una cenetta in riva al mare o un aperitivo in giardino ecco una ricettina veloce veloce, profumatissima, super stagionale e giustamente golosa che sfrutta quell’equilibrio dolce-agrumato e quella polposità che fanno dell’albicocca il frutto estivo per eccellenza. E’ una rosacea parente stretta di pesche, ciliegie, prugne e mandorle e non è un caso che i “semi” di albicocca detti armelline siano le mandorle amare. Se avete voglia estraeteli dal guscio dell’albicocca e tostati conservateli: in pasticceria sono preziosi. Il nome armellina dice subito che l’albicocca è il frutto principe dell’Armenia, ha in sé qualcosa di biblico. Gustarle per credere!

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