2023-10-30
«Sono free vax. E patriota tirolese»
Jürgen Wirth Anderlan (Ansa)
La sorpresa delle elezioni altoatesine Jürgen Wirth Anderlan si racconta: «Non sono contro la scienza, semmai per la libertà di scelta. Voglio un’inchiesta sulle restrizioni Covid. Né con Roma né con Vienna. Però qui abbiamo perso l’autonomia».Si chiama Jürgen Wirth Anderlan. Un nome che, scherza, «gli italiani non riescono nemmeno a pronunciare». I tipi come lui, oggi, va di moda definirli underdog: sono gli sfavoriti dal pronostico, quelli che, per citare Giorgia Meloni, nessuno vede arrivare. Quest’uomo con la barba da hipster, il corpo tatuato e il marcatissimo accento tedesco è entrato come un elefante in cristalleria nel Consiglio provinciale dell’Alto Adige - che per lui si chiama Sudtirolo - conquistando il 5,9% dei voti. La grande sorpresa di una tornata elettorale che ha sancito il tracollo della Volkspartei, l’insuccesso della Lega e un buon risultato di Fratelli d’Italia. Anderlan, lei è un personaggio. Cos’è questa storia che faceva il comandante degli Schützen? Leggo che era un’organizzazione paramilitare…«Ma no. È un gruppo tradizionale, si ispira alle gesta di Massimiliano d’Asburgo. Lo scopo è difendere la nostra madrelingua e la nostra patria».E qual è la sua patria?«Il Sudtirolo».Quindi si sente più affine all’Austria che all’Italia?«Mi sento più affine al Tirolo. I tirolesi non hanno niente a che fare con Roma, ma non hanno niente a che fare nemmeno con Vienna».Autonomia o secessione?«Quale autonomia?».Be’, ne avete parecchia…«I nostri politici del passato hanno fatto un buon lavoro, ma negli ultimi anni è stato distrutto tutto. Non possiamo decidere neanche dell’acqua, della corrente, degli orsi, dei lupi. Delle migrazioni… Non è garantito il nostro diritto di parlare tedesco negli ospedali, o con le forze dell’ordine».È per questo che i consiglieri italiani sono passati da otto a cinque?«Gli italiani sono delusi: qui tutti paghiamo un sacco di tasse e non riusciamo più a vivere con quello che guadagniamo. Ha visto a Monza? Ha votato meno del 20% degli aventi diritto. Così è andata pure in Sudtirolo: gli italiani non sono andati a votare e i tedeschi sì».Come mai ha interpretato una canzone contro Greta Thunberg?«Volevo solo segnalare che i giovani non conoscono più il nostro eroe, il condottiero Andreas Hofer, che combatté contro i francesi e difese la nostra cultura, come facciamo noi Schützen. Però conoscono tutti Greta».Se l’era presa anche con i gay.«Ho molti amici gay».Una frase ad altissimo rischio…«È che ormai siamo arrivati al punto di dover proteggere la famiglia tradizionale, piuttosto che le altre forme di convivenza».Perciò ha ricevuto l’appoggio della destra austriaca?«Credo sia stato per la pandemia. Sono stato invitato tre volte a Vienna, ho parlato davanti a quasi mezzo milione di persone che protestavano contro le restrizioni e il green pass. Ci avevano praticamente incarcerato».Lei è no vax?«Io sono “free vax”. Per me uno può farsi anche cinque vaccinazioni al giorno, non me ne frega niente, purché gli altri siano lasciati liberi di fare quello che vogliono con il loro corpo».Non si è vaccinato contro il coronavirus?«No. L’ultima vaccinazione che ho fatto risale agli anni Ottanta, credo fosse per la tubercolosi».Il Covid l’ha avuto?«Sì. Un raffreddore».Vuole proporre una commissione d’inchiesta sugli effetti avversi dei vaccini?«Sì. Sono stati commessi dei crimini. Dei vaccini abbiamo capito che hanno effetti avversi: ogni giorno ci sono persone, anche giovani, colte da morte improvvisa… Non so, sarà anche colpa del clima?».Su cos’altro va fatta luce?«È stata incarcerata la generazione che ha costruito questo Paese. Murati nelle case di riposo, negli ospedali, per mesi. Non sono morti solo per il Covid, sono morti anche perché non avevano più voglia di vivere, senza la possibilità di vedere le famiglie e i nipoti. E non era giusto nemmeno che il mio cane potesse entrare in un bar e io no».È vero che, in Alto Adige - pardon, in Sudtirolo - i giovani si ritrovavano per contagiarsi a vicenda e immunizzarsi? «Può essere. D’altronde, da noi la percentuale di vaccinati è rimasta piuttosto bassa».Non vi fidate della scienza?«Non è questo il punto. Il punto è la geografia».Ovvero?«Nelle valli, la gente ha sempre dovuto combattere contro difficoltà peggiori di una forte influenza. Pensa a lavorare, guarda poco la tv, legge poco i giornali e non si lascia subito impaurire come la gente di città».Il vaccino vezzo borghese?«Proprio così».Quanti tatuaggi ha?«L’ultima volta che li ho contati erano una quarantina».Qual è il suo preferito?«Quello sulla pancia. Risale al 1991 e mi ha fatto malissimo…».Cosa ritrae?«È una scritta: “Solo un pesce morto va con la corrente”. La storia della mia vita».
Antonella Sberna (Totaleu)
Lo ha dichiarato la vicepresidente del Parlamento Ue Antonella Sberna, in un'intervista a margine dell'evento «Facing the Talent Gap, creating the conditions for every talent to shine», in occasione della Gender Equality Week svoltasi al Parlamento europeo di Bruxelles.