2025-11-12
Pokrovsk, 300 russi entrano in città
Equipaggiamento dei droni (Ansa). Nel riquadro, una scena di guerriglia durante la presa della città di Pokrovsk
L’incursione è stata fatta sfruttando la nebbia, che ha ridotto la visibilità dei droni. Volodymyr Zelensky: «Situazione difficile, ma ci difendiamo». Vladimir Putin vuole l’accerchiamento.Mentre la diplomazia arranca, la armate di Mosca avanzano sul fronte ucraino, con le truppe di Kiev costrette alla ritirata strategica su più direttrici per evitare l’accerchiamento. A Nordest, le forze russe hanno sferrato ieri un nuovo assalto nella regione di Donetsk, riuscendo a penetrare nella città di Pokrovsk con un contingente di circa 300 soldati che, secondo fonti ucraine, avrebbero sfruttato la fitta nebbia per avanzare di sorpresa. La battaglia per Pokrovsk, epicentro del conflitto da settimane, si sta rivelando una delle più dure dall’inizio dell’anno: la città è uno snodo vitale per la logistica ucraina e la sua caduta aprirebbe ai russi la via verso il cuore del Donetsk.Parallelamente, sul fronte Sud, le truppe di Kiev si sono ritirate da cinque insediamenti nella regione di Zaporizhzhia (Novouspenivske, Novye, Okhotnyche, Uspenivka e Novomykolaivka) a causa dell’intensificarsi degli attacchi e per «salvaguardare la vita del personale militare», come ha comunicato il comando operativo Sud. I combattimenti nella zona proseguono da giorni e, secondo lo Stato maggiore, si registrano fino a un centinaio di scontri quotidiani.Il comandante in capo ucraino Oleksandr Syrskyi, citato da Volodymyr Zelensky su X, ha descritto il fronte come «estremamente teso», in particolare «nella direzione di Pokrovsk e nella regione di Zaporizhzhia, dove i russi stanno aumentando il numero e la portata degli assalti». Zelensky ha dovuto ammettere che «la situazione resta difficile, anche per le condizioni meteorologiche che favoriscono gli attacchi», ma ha ribadito che «le forze ucraine continuano a distruggere l’occupante». Nella sua ultima comunicazione con Syrskyi, il presidente ha confermato che la priorità assoluta è difendere il settore orientale: «Stiamo preparando decisioni che dovrebbero rafforzare le nostre posizioni e garantire la continuità dei nostri attacchi a lungo raggio». Nella giornata di ieri, inoltre, Zelensky si è recato a Kherson, città liberata tre anni fa e da allora bersaglio quotidiano dei bombardamenti. La visita, coincisa con l’anniversario della ritirata russa del 2022, è stata l’occasione per riaffermare la resistenza del Paese sul fronte meridionale: «Stiamo adottando misure per rendere Kherson più forte», ha dichiarato, «per proteggere la popolazione e sostenere chi difende la nostra patria».Nel frattempo, la pressione russa resta elevata anche nel settore di Kupyansk, dove tuttavia, secondo Syrskyi, «la situazione è leggermente migliorata» grazie a contrattacchi locali. Nel complesso, osservano numerosi analisti occidentali, Mosca sembra voler sfruttare la stagione invernale e la crescente usura delle truppe ucraine per ottenere guadagni territoriali limitati ma di forte impatto simbolico, com’è appunto il caso di Pokrovsk.Sul fronte diplomatico, in ogni caso, Berlino e Stoccolma hanno annunciato un incremento del sostegno militare a Kiev. Il governo tedesco intende destinare oltre 11,5 miliardi di euro alla difesa ucraina nel 2026 per artiglieria, droni, veicoli blindati e nuovi sistemi Patriot, mentre la Svezia ha confermato di aver già fornito equipaggiamenti per 10 miliardi di euro e di «non porre limiti» ai futuri aiuti. Il premier Ulf Kristersson ha sottolineato che «l’industria della difesa svedese sta imparando molto dall’Ucraina, soprattutto nell’uso dei droni e nella difesa civile». A dicembre, per il resto, i ministri per gli Affari europei dei Ventisette si riuniranno a Leopoli per un summit informale sull’allargamento dell’Unione, convocato dalla presidenza danese del Consiglio Ue per il 10 dicembre. L’incontro, che precederà di pochi giorni il vertice dei leader europei a Bruxelles, servirà a fare il punto sui progressi di Kiev nel percorso di adesione all’Ue. Intanto, secondo il Kyiv Post, l’amministrazione Trump starebbe cercando di stralciare dalla risoluzione annuale dell’Onu sia la clausola che riafferma «l’integrità territoriale dell’Ucraina», sia il termine «aggressione». In altre parole, Washington vorrebbe che il testo venisse riformulato usando la più vaga e neutrale definizione di «guerra in Ucraina».
Uomini del battaglione Azov (Ansa)
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa podcast del 12 novembre con Carlo Cambi