Dalle creme di abalone agli estratti di sangue, in Italia per la cura della pelle si spendono 1,4 miliardi

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  • Creme antietà e antirughe: sono loro il motore dell'universo skincare. Nel 2017 ne sono state vendute per 631,6 milioni. In Europa la locomotiva del settore è la Germania con un giro di affari di 4 miliardi e 179 milioni di dollari. Nel mondo, Cina e Giappone rimangono leader incontrastati per la cura del viso.
  • La terapia del vampiro per mantenersi giovani. A rendere famoso il trattamento è stata Kim Kardashian. Dopo di lei Victoria Beckham che per un trattamento personalizzato spende 1.400 dollari al mese.
  • La bellezza vien dal mare: per una pelle da sirena scegliete il cetriolo marino. Le alghe hanno un potere antiossidante e garantiscono luminosità. La perla uniforma l'incarnato e regola la produzione di melanina. L'«acqua dell'oceano» rende la pelle sana e idratata.
  • Uno dei principali nemici del volto è l'inquinamento. Ingrigisce la pelle, la secca e favorisce l'invecchiamento. Per questo sono sempre più in voga prodotti detox che aiutano a creare una barriera protettiva anti smog. Surface, azienda italiana leader nel settore, ha realizzato una linea completa fatta di detergenti, acque e creme 100% vegane, senza parabeni, coloranti e siliconi, adatte sia per gli uomini che per le donne.
  • Le orientali sono famose per la loro pelle luminosa e priva di imperfezioni. Il loro segreto ce lo svela Olga Kim, responsabile di Miin cosmetics, catena di negozi di k-beauty che ha portato in Italia la routine di bellezza a dieci step. «Ci vogliono 15 minuti per prendersi cura di se stessi. La pelle di vetro è il futuro, in Corea la bellezza passa da un viso luminoso».

Lo speciale contiene 5 articoli e una gallery di prodotti.


Interrogatorio chiave sul Sistema Pavia: «Provviste pagate con fiches del casinò»
Antonio Scoppetta (Ansa)
  • Nell’inchiesta spunta Alberto Marchesi, dal passato turbolento e gran frequentatore di sale da gioco con toghe e carabinieri
  • Ora i loro legali meditano di denunciare la Procura per possibile falso ideologico.

Lo speciale contiene due articoli

92 giorni di cella insieme con Cleo Stefanescu, nipote di uno dei personaggi tornati di moda intorno all’omicidio di Garlasco: Flavius Savu, il rumeno che avrebbe ricattato il vicerettore del santuario della Bozzola accusato di molestie.

Marchesi ha vissuto in bilico tra l’abisso e la resurrezione, tra campi agricoli e casinò, dove, tra un processo e l’altro, si recava con magistrati e carabinieri. Sostiene di essere in cura per ludopatia dal 1987, ma resta un gran frequentatore di case da gioco, a partire da quella di Campione d’Italia, dove l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti è stato presidente fino a settembre.

Dopo i problemi con la droga si è reinventato agricoltore, ha creato un’azienda ed è diventato presidente del Consorzio forestale di Pavia, un mondo su cui vegliano i carabinieri della Forestale, quelli da cui provenivano alcuni dei militari finiti sotto inchiesta per svariati reati, come il maresciallo Antonio Scoppetta (Marchesi lo conosce da almeno vent’anni).

Per abbattere le emissioni nei peti delle mucche hanno rovinato pure il latte
Mucche (iStock)
In Danimarca è obbligatorio per legge un additivo al mangime che riduce la CO2. Allevatori furiosi perché si munge di meno, la qualità cala e i capi stanno morendo.

«L’errore? Il delirio di onnipotenza per avere tutto e subito: lo dico mentre a Belém aprono la Cop30, ma gli effetti sul clima partendo dalle stalle non si bloccano per decreto». Chi parla è il professor Giuseppe Pulina, uno dei massimi scienziati sulle produzioni animali, presidente di Carni sostenibili. Il caso scoppia in Danimarca; gli allevatori sono sul piede di guerra - per dirla con la famosissima lettera di Totò e Peppino - «specie quest’anno che c’è stata la grande moria delle vacche». Come voi ben sapete, hanno aggiunto al loro governo (primo al mondo a inventarsi una tassa sui «peti» di bovini e maiali), che gli impone per legge di alimentare le vacche con un additivo, il Bovaer del colosso chimico svizzero-olandese Dsm-Firmenich (13 miliardi di fatturato 30.000 dipendenti), capace di ridurre le flatulenze animali del 40%.

Green pass e Garante: «Report» gira a vuoto
Sigfrido Ranucci (Imagoeconomica)
  • La trasmissione lancia nuove accuse: «Agostino Ghiglia avvisò Giorgia Meloni della bocciatura del dl Riaperture». Ma l’attuale premier non ebbe alcun vantaggio. Giovanni Donzelli: «Il cronista spiava l’allora leader dell’opposizione?». La replica: «Sms diffusi dal capo dell’autorità».
  • Federica Corsini: «Contro di me il programma ha compiuto un atto di violenza che non riconosce. Per difendersi usa la Rai».

Lo speciale contiene due articoli

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