2019-01-21
Dalle creme di abalone agli estratti di sangue, in Italia per la cura della pelle si spendono 1,4 miliardi
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Creme antietà e antirughe: sono loro il motore dell'universo skincare. Nel 2017 ne sono state vendute per 631,6 milioni. In Europa la locomotiva del settore è la Germania con un giro di affari di 4 miliardi e 179 milioni di dollari. Nel mondo, Cina e Giappone rimangono leader incontrastati per la cura del viso.La terapia del vampiro per mantenersi giovani. A rendere famoso il trattamento è stata Kim Kardashian. Dopo di lei Victoria Beckham che per un trattamento personalizzato spende 1.400 dollari al mese.La bellezza vien dal mare: per una pelle da sirena scegliete il cetriolo marino. Le alghe hanno un potere antiossidante e garantiscono luminosità. La perla uniforma l'incarnato e regola la produzione di melanina. L'«acqua dell'oceano» rende la pelle sana e idratata. Uno dei principali nemici del volto è l'inquinamento. Ingrigisce la pelle, la secca e favorisce l'invecchiamento. Per questo sono sempre più in voga prodotti detox che aiutano a creare una barriera protettiva anti smog. Surface, azienda italiana leader nel settore, ha realizzato una linea completa fatta di detergenti, acque e creme 100% vegane, senza parabeni, coloranti e siliconi, adatte sia per gli uomini che per le donne. Le orientali sono famose per la loro pelle luminosa e priva di imperfezioni. Il loro segreto ce lo svela Olga Kim, responsabile di Miin cosmetics, catena di negozi di k-beauty che ha portato in Italia la routine di bellezza a dieci step. «Ci vogliono 15 minuti per prendersi cura di se stessi. La pelle di vetro è il futuro, in Corea la bellezza passa da un viso luminoso».Lo speciale contiene 5 articoli e una gallery di prodotti.!function(e,t,s,i){var n="InfogramEmbeds",o=e.getElementsByTagName("script")[0],d=/^http:/.test(e.location)?"http:":"https:";if(/^\/{2}/.test(i)&&(i=d+i),window[n]&&window[n].initialized)window[n].process&&window[n].process();else if(!e.getElementById(s)){var r=e.createElement("script");r.async=1,r.id=s,r.src=i,o.parentNode.insertBefore(r,o)}}(document,0,"infogram-async","https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js");Il maschio medio italiano non lo immagina nemmeno. Ma quando entra in bagno e vede quella moltitudine di vasetti, tubetti, astucci, applicatori che affolla la mensola sopra il lavandino, invece di preoccuparsi di trovare spazio per il proprio rasoio, dovrebbe pensare che la sua compagna sta alimentando un mercato dal valore straordinario. Quella selva di tubetti, infatti, generano, complessivamente in Italia, un fatturato miliardario per il mercato dello "skincare", o "cura della pelle". Per le imprese italiane lo skincare è un volano di fatturato irrinunciabile. Solo dall'export, infatti, hanno incassato nel 2017, qualcosa come 897 milioni di euro, in crescita costante rispetto ai 565 milioni del 2013, ai 570 nel 2014, ai 676 nel 2015, agli 819 nel 2016 e 897 nel 2017. In 5 anni l'aumento è stato del 58,8%.Ma qual è il prodotto più presente sulle mensole dei bagni degli italiani? A giudicare dai risultati delle vendite dei tanti prodotti che fanno parte del mercato dello skincare sono le creme antietà e antirughe: rappresentano il "mai più senza" del settore della cosmetica. Di queste creme ne sono state vendute per 631,6 milioni di euro nel 2017. Il secondo prodotto più presente nei beauty delle donne sono le creme nutrienti e idratanti che fatturano 255,4 milioni di euro. Al terzo posto ci sono i detergenti per la pelle: 169,8 milioni di euro di fatturato. E ora il numero-bomba: sapete quanto valgono in totale tutti i prodotti skincare? un miliardo 435 milioni e 100.000 euro. Come tutto l'agriturismo italiano. Più o meno quanto incassano dalle sponsorizzazioni tutte le case automobilistiche che partecipano alla Formula1. Una massa di denaro che, strano ma vero, si genera soprattutto in farmacia, il luogo preferito dalle donne per acquistare prodotti per la cura della pelle. Nelle farmacie sono stati spesi, nel 2017, ben 515,6 milioni di euro. Una cifra leggermente più bassa, 510,3 milioni, è entrata invece nelle casse della grande distribuzione mentre 409,2 milioni finiscono nelle profumerie. Solo vendendo creme antirughe e antietà, cioè i due prodotti più ricercati all'interno del vasto mercato dello skincare, le farmacie fatturano qualcosa come 225,5 milioni di euro e battono nettamente la concorrenza delle profumerie, ferme a 212,3 milioni di euro, e della grande distribuzione che incassa 193,8 milioni. La ripartizione della spesa per aree geografiche è significativa: nel quarto trimestre del 2016, nelle regioni del nordovest sono stati spesi 115,78 milioni di euro, nel nordest 88,3 milioni, 77,17 milioni al centro e 57,27 al sud. Leader mondiale del mercato dello skincare è la Cina dove il fatturato è di oltre 25 miliardi di dollari l'anno. Gli Stati Uniti seguono con 17,7 miliardi mentre terzo Paese dove le creme antietà sono più apprezzate è il Giappone: 17,2 miliardi. In Europa la locomotiva del settore skincare è la Germania (che è anche il Paese più popoloso del continente) con un giro di affari di 4 miliardi e 179 milioni di dollari. E se pensiamo che le mensole dei bagni degli italiani siano affollate, chissà quanto lo sono quelle delle case tedesche.