Prima una partita a ping pong per sciogliere la tensione, poi l’allenamento con Grigor Dimitrov sul campo dell’Arthur Ashe di New York in attesa di conoscere il tabellone che lo vedrà impegnato dal prossimo lunedì sul cemento americano di Flushing Meadows, in quello che è l’ultimo Slam del 2024. Jannik Sinner ha affrontato così l’attesa del sorteggio degli Us Open, da testa di serie numero uno, mostrandosi tranquillo e sorridente, nonostante le polemiche sulla vicenda doping che lo hanno riguardato si siano tutt’altro che placate.
Il tennista altoatesino non vede l’ora di tornare a giocare e concentrarsi di nuovo solo ed esclusivamente sul campo per lasciarsi alle spalle quella che comunque resta uno spiacevole episodio di cui avrebbe fatto sicuramente a meno. Il caso Clostebol, lo steroide anabolizzante sintetico contenuto nel Trofodermin, lo spray utilizzato dal suo massaggiatore Giacomo Naldi per curarsi una ferita a un dito della mano poco prima di una sessione di fisioterapia eseguita senza guanti che ha causato la positività del campione azzurro, accertata dopo i controlli antidoping effettuati lo scorso marzo durante il Master 1000 di Indian Wells, si è parzialmente risolto con la sentenza del tribunale indipendente dell’Itia, l’International tennis integrity agency, che ha giudicato l’episodio come «contaminazione involontaria» in assenza di dolo, sanzionando Sinner con la decurtazione dei punti Atp e la non assegnazione del premio conquistati al torneo californiano. Per l’assoluzione totale servirà attendere la decisione della Wada e della Nado, rispettivamente agenzia mondiale e italiana antidoping, che avranno tempo fino al 6 settembre per presentare ricorso contro la sentenza pronunciata dall’Itia. Due giorni prima della finale degli Us Open. L’auspicio è che niente di tutto ciò, qualora la Volpe arrivi a giocarsi un titolo di tale caratura, e le qualità per farlo le ha, possa incidere o intaccare il suo percorso allo Slam americano.
Dopo il trionfo a Cincinnati di lunedì scorso, Sinner si era detto fiducioso e rilassato: «Cercherò di giocare con la giusta mentalità e di essere il più riposato possibile. Vediamo cosa riuscirò a fare». Nel mezzo però si è scatenata una bufera, soprattutto mediatica, che potrebbe se non travolgere, risucchiare energie mentali e nervose preziose e spesso decisive in uno sport come il tennis. Il ragazzo di Sesto Pusteria ha dimostrato fin qui di non dare troppo peso alle polemiche che arrivano dall’esterno e reggere alle pressioni, ma quella che si troverà ad affrontare nel Queens da lunedì prossimo sarà una nuova prova di maturità non banale.
Dall’altro lato della rete potrebbe trovare avversari che in questi giorni non hanno mostrato solidarietà nei suoi confronti. Anzi. Qualcuno lo ha accusato di essere favorito in quanto numero uno del ranking Atp, vedi il canadese Denis Shapovalov. Altri lo hanno preso in giro, seppur in maniera goliardica, sui social, come l’americano Tommy Paul, numero 14 al mondo e fresco di eliminazione a Cincinnati per mano dell’italiano Flavio Cobolli, che sul suo profilo Instagram ha trovato il modo di provocare l’azzurro postando una storia in cui si vede il suo fisioterapista intento a massaggiarlo con i guanti in primo piano. In questo senso, il sorteggio eviterà quasi sicuramente il confronto diretto con il canadese, finito nella parte opposta del tabellone; mentre potrebbe far incrociare la strada con l’americano agli ottavi di finale. Quel che è certo è che lunedì sul cemento di Flushing Meadows c’è da affrontare e superare un altro americano, il numero 93 del ranking Mackenzie McDonald, con il pubblico che facendo il tifo per l’atleta di casa potrebbe rivelarsi fin da subito ostile. Si tratta del primo ostacolo di un torneo che nella carriera dell’azzurro ha visto come miglior piazzamento i quarti di finale del 2022, quando fu eliminato da Carlos Alcaraz al quinto set. Stavolta, il rivale spagnolo potrà essere incontrato solo in semifinale, mentre Djokovic soltanto in finale. Al secondo turno potrebbe esserci uno tra lo statunitense Alex Michelsen e un tennista proveniente dalle qualificazioni; mentre al terzo turno sulla carta l’avversario più papabile dovrebbe essere il cileno Nicolas Jarry, numero 26 nella classifica mondiale, prima dell’ipotetico quarto di finale con il russo Daniil Medvedev.
A proposito di polemiche, come spesso accade in questi casi, i social fanno da cassa di risonanza alle opinioni di chiunque. Tra le varie voci che si sono scagliate contro Sinner, anche al di fuori del circuito del tennis, ieri c’è stata anche quella di Heather Parisi, con un post su X che chiama in causa addirittura i vaccini in modo del tutto surreale: «Possiamo essere d’accordo che se Novak Djokovic fosse risultato positivo per doping come è risultato per due volte Jannik Sinner, la reazione di fans e media sarebbe ora diversa? Sarebbe stato crocifisso dai provax e ogni titolo rimosso». Altrettanto surreali i commenti sotto al post della showgirl. Il primo è a firma del presidente del Pd Stefano Bonaccini e recita: «Si occupi di cose che conosce»; il secondo vede come autore la virostar Nino Cartabellotta che risponde: «Cara Heather Parisi, non mi sognerei mai di cantare Cicale né di provare la spaccata. Non si avventuri in vaccinologia». Vette altissime di caciara social da cui Sinner si chiama giustamente e fortunatamente fuori. Tra tre giorni si torna a fare sul serio: serviranno attributi, forza mentale e capacità di resistere alle pressioni.





