2024-08-14
La sinistra sfrutta l’oro del volley per tornare alla carica con lo ius soli
Myriam Sylla e Paola Egonu (Ansa)
Il ritornello è: le nostre atlete di colore «se lo meritano». Peccato che siano italiane a tutti gli effetti da anni. In Parlamento ci sono già 20 diversi testi di legge. Il dem Berruto: cittadinanza a chiunque faccia sport.Il Pd e i radicali tornano alla carica per introdurre lo ius soli in Italia, con una caterva di nuove proposte di legge, sulle ali del trionfo delle pallavoliste azzurre alle Olimpiadi di Parigi. «Se lo meritano», è il ritornello riferito alle nostre atlete di colore. Certo. Se lo meritano talmente tanto che Paola Egonu e Myriam Sylla sono già cittadine italiane rispettivamente da 10 e 14 anni, a riprova che le leggi esistenti vanno più che bene. E poi come non ricordare che ogni volta che un partito prova a influenzare una nomina nel mondo dello sport, o che un governo prova a intervenire sul Coni o su una federazione, si alza la protesta in nome della sacra indipendenza dello sport stesso. Ma se lo sport viene utilizzato per combattere una battaglia tutta politica, come quella di forzare le leggi sull’immigrazione, invece va tutto bene. Anche se magari ai cittadini italiani non interessa niente dello ius soli e le priorità del Parlamento dovrebbero essere altre. In Italia si applica lo ius sanguinis, ovvero la cittadinanza di base passa per via almeno di un genitore, mentre lo ius soli prevede che basta nascere sul territorio nazionale per avere il passaporto. Lo ius sanguinis non è un criterio antidemocratico o oscurantista, anche perché prima della Rivoluzione francese era semmai lo ius soli quello vigente in larga parte dell’Occidente. Inoltre, tra i Paesi che lo applicano al pari dell’Italia, spiccano Svezia, Danimarca e Finlandia, ovvero tre nazioni che i paladini dei diritti civili ritengono all’avanguardia. Nessuno si sognerebbe di definire gli svedesi «razzisti», ma chi in Italia difende lo ius soli è spesso ritenuto tale. Inoltre, la disciplina italiana dell’immigrazione mitiga lo ius soli perché si può ottenere la cittadinanza dopo dieci anni di residenza e se si ha di che mantenersi, oltre a non avere precedenti penali. E poi c’è sempre il matrimonio con un italiano. Non a caso, Egonu, nata in Italia, classe 1998, dal 2014 è cittadina italiana grazie al padre. È andata nella stessa maniera per Sylla, classe 1995, che ha conquistato la cittadinanza nel 2010 sempre grazie al papà. Questo per chiarire che siamo di fronte a un problema che non esiste. Oltre al fatto che decine di sondaggi, negli ultimi dieci anni, hanno confermato che alla maggioranza degli italiani non importa nulla dello ius soli e che la proposta di legge del 2017 si è arenata in Senato, vista anche la contrarietà del centrodestra e di M5s. Adesso, evidentemente, le meravigliose schiacciate delle già italianissime Egonu e Sylla hanno fatto venire voglia di rivincita al Pd e alla sinistra, ancora un po’ stordite dallo scandalo del clan familiare Soumahoro. Ieri l’agenzia Agi, visto che da due giorni andavano avanti battute assolutamente non casuali dell’opposizione, ha contato oltre venti diversi testi di legge già depositati alle Camere per modificare la normativa sulla cittadinanza del 1992. Per non parlare del fatto che i radicali già minacciano, in caso di nuovo insuccesso parlamentare, di procedere con un referendum abrogativo. Per esempio, il responsabile sport del Pd, Mario Berruto, ha presentato una proposta per il riconoscimento della cittadinanza agli sportivi, senza considerare la palese diseguaglianza che creerebbe tra gli immigrati. Ma è tutto il partito di Elly Schlein a mobilitarsi, con una nuova mozione per lo ius soli che rilancia varie proposte di modifica della legge sulla cittadinanza già depositate alla Camera come in Senato. Molte di esse mirano a far entrare lo ius soli dalla finestra con vari sistemi, andando a riaprire i termini delle pratiche respinte e ad ampliare le possibilità di avere la cittadinanza anche se si è lasciata l’Italia per qualche anno. Alla Camera ci sono anche la proposta di ius soli di Verdi e Sinistra e quella presentata da Ettore Rosato di Azione, oltre a un testo di Fratelli d’Italia che invece interviene sul contrasto delle pratiche di acquisto fraudolento della cittadinanza attraverso matrimoni finti. I nuovi tentativi delle opposizioni di riaprire una partita politicamente già chiusa sei anni fa ovviamente non piacciono alla maggioranza di centrodestra. Per tutti, ecco la risposta di Nicola Molteni, sottosegretario leghista agli Interni già con il Conte I e con il governo Draghi: «Con la Lega al governo non ci sarà mai lo ius soli, una bandierina ideologica e di propaganda della sinistra. La legge sulla cittadinanza c’è, funziona, non va cambiata». Che la battaglia sullo ius soli, che oggi viene riesumata improvvisamente e caricata sulle spalle di due pallavoliste, sia una bandierina ideologica, è fuor di dubbio. Anche perché è sotto gli occhi di tutti come l’Italia non sia un Paese né chiuso né particolarmente razzista e sia uno Stato che concede volentieri la cittadinanza a chi lavora e non delinque. Come e più di molte grandi democrazie occidentali. Tuttavia, nello zelo del Pd per aumentare a tutti i costi il numero di cittadini italiani c’è anche un calcolo elettorale. Si pensa di far venire in Italia chiunque per aumentare i voti alle elezioni, senza capire che poi non è per nulla detto che tutti questi nuovi cittadini votino a sinistra.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.