2025-02-10
Il regime va bene purché sia «chic»
Hillary Clinton (Getty Images)
Ezio Mauro denuncia il nuovo «autoritarismo» della Casa Bianca. Sorvolando sui soldi dati dai dem, tramite Usaid, a organi di stampa e Ong che operavano censure sui social.«Come un sistema diventa autoritario?», si chiedeva ieri Ezio Mauro su Repubblica. La domanda è in effetti estremamente interessante, ma ovviamente la risposta che offre l’editorialista è fuorviante. Secondo Mauro, il totalitarismo è ciò «che vediamo prendere forma giorno per giorno nei decreti firmati da Donald Trump per cancellare ogni pratica di inclusione e ogni traccia di welfare dall’amministrazione americana, nei proclami di annessione di Stati e territori sovrani, nella denuncia e nella secessione dagli organismi internazionali e sovranazionali di cooperazione, difesa, giustizia e garanzia». Il quadro che egli disegna è terrificante: «Tutti gli ismi della reazione, tutti gli incubi del secolo si radunano attorno alla Casa Bianca in queste prime settimane della rivoluzione conservatrice che da Washington minaccia di incendiare il mondo: isolazionismo, colonialismo, nazionalismo, sovranismo, imperialismo, in nome di un Dio dispotico e vendicativo, arruolato con i potenti e pronto a disperdere i disperati con i fulmini trumpiani, che inceneriscono l’epoca della democrazia liberale». È un vero peccato che un osservatore illustre e intelligente come Mauro sfrutti questo armamentario terroristico ben oltre il confine dell’esagerazione. In ogni caso, quel che scrive illustra alla perfezione il pensiero dell’Intellettuale Unico della sinistra liberal. La quale sinistra, del resto, sa benissimo come si crei un totalitarismo e soprattutto come lo si possa creare senza farne troppo percepire l’esistenza o comunque facendo sembrare il tutto inevitabile. Non è un caso che negli ultimi decenni i progressisti abbiano governato per lo più grazie a esecutivi tecnici di cui hanno sostenuto la legittimità alla faccia di ogni sussulto democratico (il che rende abbastanza ridicole le loro lamentazioni sulla presunta carenza di libertà odierna). Comunque sia negli ultimi tempi, a proposito di totalitarismo, sono entrate nella disponibilità dei cittadini alcune informazioni interessanti che sarebbe bene considerare. Basterebbe ricordare quanto dichiarato da Mark Zuckerberg riguardo alle pressioni esercitate dall’amministrazione Biden affinché Meta censurasse notizie vere su Covid e Ucraina. Ulteriori spunti li offre il notevole materiale che sta emergendo dai conti di Usaid, l’agenzia americana per lo sviluppo internazionale che Trump ha preso di mira. Wikileaks nei giorni scorsi ha messo in luce un dettaglio interessante. Non soltanto Usaid, sotto il dominio democratico, avrebbe finanziato testate apparentemente autorevoli e imparziali come Politico o la Bbc. Avrebbe pure «investito quasi mezzo miliardo di dollari (472,6 milioni)» in una Ong chiamata Internews network (In), che «ha “lavorato” con 4.291 media, producendo in un anno 4.799 ore di trasmissioni raggiungendo fino a 778 milioni di persone e “formando” oltre 9.000 giornalisti (dati del 2023)». Questa Ong può contare uffici in oltre trenta nazioni nel mondo e avrebbe pure «sostenuto iniziative di censura sui social media». A dirigerla (pagata 451.000 dollari l’anno) è Jeanne Bourgault, già in forze presso l’ambasciata americana a Mosca all’inizio degli anni Novanta. Curiosamente Internews ha cancellato dal sito in queste ore la biografia della Bourgault e quelle di altri membri del consiglio direttivo, che è guidato dal democratico Richard J. Kessler e da Simone Otus Coxe, ovvero la moglie del miliardario Trench Coxe, membro del consiglio di amministrazione di Nvidia. Secondo Wikileaks, costoro sono «importanti donatori democratici. Nel 2023, sostenuta da Hillary Clinton, Bourgault ha lanciato un fondo di 10 milioni di dollari presso la Clinton global initiative (Cgi)».Ecco come si crea un totalitarismo: controllando l’informazione e censurando i social. O gridando che Putin usa insidiosi bot per manipolare le elezioni in Germania, così magari a qualcuno verrà in mente di sospenderle come già avvenuto altrove. Se però a fare tutto ciò sono élite progressiste, nessun problema: anche la dittatura diventa buona.
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