2025-12-03
Al Csm la difesa della Gallucci: punita per l’indagine sul sindaco dem
Ambrogio Cartosio (Imagoeconomica). Nel riquadro, Anna Gallucci
La pm nella delibera del 24 aprile 2024: «Al procuratore Ambrogio Cartosio non piacque l’intercettazione a carico del primo cittadino di Mezzojuso», sciolto per infiltrazione mafiosa. Il «Fatto» la denigra: «Sconosciuta».Dopo il comunicato del senatore del Movimento 5 stelle Roberto Scarpinato contro la pm Anna Gallucci era inevitabile che il suo ufficio stampa (il Fatto quotidiano) tirasse fuori dai cassetti le presunte valutazioni negative sulla toga che ha osato mettere in dubbio l’onorabilità del politico grillino. Ma il quotidiano pentastellato non ha letto tutto o l’ha letto male.L’autore dell’articolo, per bullizzare la pm, l’ha definita «semisconosciuta», quasi che la discrezione e la riservatezza non fossero qualità per un magistrato. Ma purtroppo la stampa grillina ama i pm ipermediatici, quelli che fanno carriera nei salotti televisivi. Nelle scorse ore, prima Scarpinato e poi il Fatto hanno sciorinato i presunti giudizi critici incassati dalla pm colpevole di essersi schierata per il Sì al referendum sulla Giustizia e di avere accusato il suo vecchio procuratore a Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, di averle chiesto di archiviare la posizione di uno o più politici legati al centrosinistra e di procedere con le misure cautelari nei confronti di due esponenti della lista Noi con Salvini, accusati di reati legati al voto regionale del 2017 e poi prosciolti e risarciti per ingiusta detenzione. Ma la Gallucci avrebbe commesso pure un altro peccato mortale, accusando Cartosio di averle sconsigliato di sottolineare in conferenza stampa la totale estraneità alla vicenda di Matteo Salvini. Ma nella frenetica ricerca di scheletri nell’armadio della pm è stato tralasciato il fatto che la Gallucci il 12 marzo 2025 abbia superato brillantemente la terza valutazione di professionalità per il quadriennio 2020/2024, con unanime parere positivo del Csm e del Consiglio giudiziario di Bologna per lo svolgimento delle funzioni di pubblico ministero di Rimini. Una promozione conseguita «sia per indipendenza, imparzialità ed equilibrio, sia per capacità, laboriosità, diligenza e impegno dimostrati nell’esercizio delle funzioni». Ma anche nella precedente valutazione (il 24 aprile 2024, per il quadriennio 2016/2020) è stata promossa da Palazzo Bachelet, nonostante due voti contrari e l’astensione di nove consiglieri progressisti. Dalle carte di questa pratica emergono ulteriori dettagli interessanti, in particolare sul trattamento riservato ai politici presso la Procura di Termini Imerese. L’8 luglio 2021 il Consiglio giudiziario di Palermo, in sede di valutazione della Gallucci, ha espresso parere negativo in ordine al prerequisito dell’equilibrio e ha giudicato la pm «carente» sotto l’aspetto della correttezza delle tecniche di indagine. Componente di diritto del predetto Consiglio giudiziario era proprio l’allora procuratore generale di Palermo Scarpinato. La bocciatura si è basata sostanzialmente su quanto riferito dal procuratore Cartosio, anche se questi aveva scelto la Gallucci come vicario, oltre che come coordinatrice del gruppo reati contro la Pubblica amministrazione e magistrato incaricato di taluni rapporti con i Tribunali («Tutti incarichi che ha continuato a rivestire nonostante le criticità segnalate dal procuratore», è sottolineato nella delibera).Ma allora che cosa ha rotto l’idillio tra i due? Probabilmente le iniziative che la Gallucci aveva intrapreso nei confronti dei politici, anche attraverso asserite «proposte verbali» di intercettazioni «ritenute prive di fondamento», richieste di captazione senza il visto di Cartosio e istanze di misure cautelari non condivise. In particolare a far degenerare i rapporti sarebbe stata la volontà della Gallucci di intercettare l’allora sindaco pd di Mezzojuso, Salvatore Giardina, captazioni autorizzate dal gip che ha quindi riconosciuto la fondatezza dell’iniziativa.Nella delibera del Csm del 24 aprile 2024 si legge che la Gallucci ritiene «essere la causa scatenante del contrasto con il procuratore» due intercettazioni, «una inerente al sindaco del Comune di Mezzojuso, poi sciolto per infiltrazione mafiosa, e una riguardante l'assessore del medesimo Comune». Su questo scontro la pm ha dichiarato: «Il procuratore se l’è presa molto male perché mi ha detto che si è sentito scavalcato perché io intercettavo il sindaco di Mezzojuso e non avrei assolutamente dovuto intercettarlo». Quindi la guerra tra il capo e la sua vice sarebbe iniziata per la decisione della Gallucci di mettere sotto intercettazione i vertici, legati al centrosinistra, di un Comune chiuso per la penetrazione al suo interno delle cosche. Per quanto riguarda le altre contestazioni, la Gallucci ha fatto presente di aver proposto verbalmente a Cartosio una sola intercettazione, quella di Francesco Giunta, sindaco di Termini Imerese, che non venne condivisa dal procuratore e per questo non venne fatta. Sempre a proposito di un politico locale, la Gallucci ha riferito che il suo vecchio superiore, dopo avere appreso che la collega stava preparando una richiesta di misura, prima ancora di leggerla, avrebbe fatto sapere di «non essere d’accordo». Ma di fronte alla minaccia dell’apertura di un conflitto davanti al Csm, Cartosio avrebbe fatto marcia indietro, chiedendo solo di espungere un riferimento boccaccesco: «Mi disse che era d'accordo e che l’unica cosa che preferiva che non mettessi era un capo di imputazione che riguardava il sindaco di […], perché c’era scritto che si intratteneva con la macchina istituzionale con una prostituta e quindi preferiva che non emergesse questa cosa, almeno in quella fase». La Gallucci ha anche aggiunto: «Però poi mi vistò anche il 415 bis.... davanti alle richieste non ha mai obiettato nulla. Per il sindaco di Mezzojuso sì». Il procuratore avrebbe «rimproverato» la Gallucci anche di «non averlo avvisato» di un’altra captazione, quella nei confronti di Salvatore Cordaro, che, secondo la pm «era l’assessore con il quale lui aveva contatti istituzionali». Alla fine queste intercettazioni sono confluite nel procedimento che ha portato anche alla richiesta cautelare controfirmata da Cartosio nei confronti dei due esponenti leghisti. Dopo l’ordinanza emessa dal gip, il procuratore ha indetto una conferenza stampa lodando l’indagine e i risultati ottenuti dalla Gallucci. Al Csm la pm si è ben difesa anche dall’accusa di avere inviato in ritardo al Tribunale dei minorenni un’informativa su un traffico di stupefacenti in cui erano coinvolti anche alcuni under 18 e da una contestazione di «intemperanze caratteriali» nei confronti di legali, magistrati e impiegati. In questo caso agli atti vi è solo una relazione della segretaria di Cartosio, mentre non sono state raccolte doglianze da parte del Consiglio dell’ordine degli avvocati o di altri dipendenti della Procura.Infine il Csm ha riconosciuto, già nella delibera del 2024, la chiarezza dei provvedimenti della Gallucci, la sua capacità organizzativa, il possesso di conoscenze interdisciplinari e l’attitudine a svolgere funzioni di direzione amministrativa. Difficile non sospettare che le divergenze sulle indagini «politiche» possano avere influito sui giudizi negativi di Cartosio, fatti propri dal Consiglio giudiziario di cui Scarpinato faceva parte.
Adolfo Urso (Imagoeconomica)