2023-03-28
La Silicon Valley trova un compratore. Banche in fiducia corrono in Borsa
First Citizens acquisirà gran parte delle attività della fallita Svb. Salta il presidente saudita che aveva fatto crollare Credit Suisse.Dopo le ultime due settimane con un menù a base di crisi bancarie, ieri i listini delle principali borse europee hanno potuto tirare un respiro di sollievo. A farla da padrone, in particolare, ieri è stato il comparto bancario, messo a dura prova nei giorni scorsi dal fallimento di Silicon Valley Bank prima e dalle difficoltà di Credit Suisse, poi. Tutto seguito dai timori per la stabilità di Deutsche Bank.Ieri, però, pur in un contesto di alta volatilità, il segno più ha iniziato a farsi vedere nelle maggiori piazze del Vecchio continente. A Milano l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,22%, a Francoforte il Dax l’1,16%, a Parigi il Cac40 lo 0,9%. Certo, gli indici hanno fatto un po’ di marcia indietro dai massimi di giornata in seguito all’andamento contrastato di Wall Street, ma la situazione dei mercati è stata positiva. Nella seduta di ieri a Piazza Affari si sono fatti notare Saipem (+3,58%), seguita da Iveco (+3,51%) e Prysmian (+2,92%). Al contrario, ci sono state vendite su Diasorin (-4,09%) e su Mps (-3,7%): nel weekend il Mef ha depositato la sua lista per il rinnovo del cda, confermando Luigi Lovaglio amministratore delegato e indicando alla presidenza Nicola Maione.In Germania, il titolo della prima banca tedesca, Deutsche Bank, che venerdì scorso aveva ceduto l’8,5%, ieri ha guadagnato il 6,15%, mostrando al mercato che non è ancora tutto perduto quanto a stabilità finanziaria. Ieri, infatti, si è ridotto il costo dei cds, le assicurazioni contro un default del debito del colosso tedesco. Inoltre, diversi analisti hanno ritenuto ingiustificate le vendite di cui la banca è stata vittima venerdì: «Deutsche Bank non è l’anello debole nel panorama bancario europeo», ha affermato Kepler Cheuvreux enfatizzando i fondamentali «molto solidi» del colosso tedesco.Parte dell’ottimismo arriva in Europa anche dal dato tedesco sulla fiducia delle aziende svelato nell’aggiornamento di marzo. Ieri, infatti, il dato è passato dal precedente 91,1 all’attuale 93,3 con previsioni a 91.Anche dall’altra parte dell’oceano il settore bancario è stato protagonista nella giornata di ieri. First Citizens Bank ha fatto sapere che rileverà una buona parte della fallita Silicon Valley Bank con le sue 17 filiali che riapriranno oggi sotto la nuova insegna First Citizens. A renderlo noto è la Federal Deposit Insurance Corporation, che aveva assunto il controllo di Svb all’inizio del mese.L’operazione, pensata anche per placare le tensioni sui mercati americani, prevede l’acquisto di circa 72 miliardi di dollari di asset di Svb, scontati di 16,5 miliardi, ha fatto sapere la Fdic, sottolineando come al 10 marzo Svb avesse 167 miliardi di dollari di asset e 119 miliardi di dollari di depositi. First Citizens, dal canto suo, può contare su circa 109 miliardi di dollari di attività e oltre 89 miliardi di depositi. L’operazione ha rappresentato una vera ventata di ottimismo sul settore. Tanto che nel tardo pomeriggio di ieri il titolo di First Republic Bank, uno degli istituti regionali più in sofferenza nelle ultime settimane, ha guadagnato quasi il 30%, con PacWest oltre l’11%. Senza considerare che si sono ridotti i trasferimenti dei depositi dalle piccole banche ai grandi gruppi come JpMorgan Chase e Wells Fargo, elemento che dovrebbe permettere agli investitori di essere ottimisti sulla tenuta del settore bancario.Intanto, la Saudi National Bank ha comunicato che il presidente Ammar Abdul Wahed Al Khudairy si è dimesso «per motivi personali» e verrà sostituito da Saeed Mohammed Al Ghamdi, manager che fino ad ora ricopriva la carica di amministratore delegato.Viene da pensare che in Arabia Saudita non debbano aver gradito le parole di Al Khudairy, frasi che sono state al centro del crollo di Credit Suisse. In dettaglio, in un’intervista a Bloomberg all’inizio di marzo, Al Khudairy aveva risposto «assolutamente no» quando gli era stato chiesto se la Saudi National Bank fosse disposta a realizzare nuovi investimenti in caso di richieste di nuova liquidità per Credit Suisse. Sono bastate quelle parole per far crollare i titoli della banca svizzera del 24% nel giorno dell’intervista.Ma i guai per la banca svizzera potrebbero non essere finiti. La Consob elvetica, la Finma, ha fatto sapere che sta valutando se intraprendere un’azione disciplinare contro i dirigenti del Credit Suisse dopo che la settimana scorsa la seconda banca svizzera è stata salvata da Ubs.La Presidente della Finma, Marlene Amstad ha dichiarato al quotidiano svizzero Nzz am Sonntag che sta ancora valutando se verranno avviati nuovi procedimenti disciplinari. In particolare, l’attenzione principale dell’autorità di regolamentazione sarebbe rivolta alla «fase transitoria dell’integrazione» e alla «salvaguardia della stabilità finanziaria».
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)