2021-08-08
Sicilia porte aperte, è scontro al Viminale
I taxi del mare riversano sull'isola altri 800 migranti. Intanto sono finiti gli alloggi a Lampedusa. Nuovi sbarchi anche in Calabria Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, attacca Luciana Lamorgese: agli italiani invece imposto il green pass per il caffè al barMentre il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese è tutta presa dalle interviste promozionali per la giornata del sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo e dalle nomine di qualche prefetto, in Sicilia scendono dai taxi del mare altri 806 stranieri da ammassare sulle navi quarantena. E se a Trapani sono cominciate ieri le operazioni di sbarco delle 257 persone (tra le quali 13 sono risultate positive al Covid) che erano a bordo della Sea Watch 3, l'Ocean Viking, battente bandiera norvegese e in uso alla Ong francese Sos Mediterranée, con altri 549 passeggeri, tirati su in sei diverse operazioni nel Mediterraneo centrale, come indicato dal Viminale, se ne va a Pozzallo, dopo essere rimasta ferma nella rada per qualche giorno. «Troppo spesso, negli ultimi tre anni», si è lagnata la Ong che ha tirato dritta verso l'Italia, «le persone salvate in mare hanno dovuto aspettare giorni prima di sbarcare, a discapito della loro salute mentale e fisica». Venerdì era stata disposta l'ennesima evacuazione medica definita urgente. Nei giorni scorsi era toccato a due donne, delle quali una incinta, e a un bimbo, tutti di nazionalità nigeriana, condotti dalla motovedetta della Capitaneria di porto a Lampedusa. «Il nostro medico osserva sempre più segni di disagio psicologico. Una persona è svenuta per sfinimento», hanno fatto sapere da Sos Mediterranée, prima di ottenere il porto sicuro. E per far leva hanno aggiunto anche che alcuni farmaci stavano finendo. Il prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri, dopo una riunione urgente nel porto di Pozzallo (alla quale hanno partecipato anche il questore e il direttore generale dell'Asp), ha cercato di rassicurare i cittadini predisponendo un notevole schieramento di forze dell'ordine e il servizio sanitario. La Prefettura è al lavoro per capire dove piazzare gli oltre 500 passeggeri. Nel frattempo, dopo i tamponi anti Covid, verranno trasferiti sulla nave quarantena Azzurra. Subito dopo, però, bisognerà capire dove smistarli, visto che i lavori nel padiglione centrale dell'hotspot distrutto nell'incendio appiccato dai migranti lo scorso 18 luglio non partiranno prima di lunedì. Ieri è stato effettuato un sopralluogo nella struttura che al momento può accogliere solo una cinquantina di ospiti. Stando alle previsioni ottimistiche dell'amministrazione comunale, ci vorranno ancora un paio di settimane per far tornare il centro alla piena operatività e a una capienza di circa 250 posti. Ma bisognerà pensare anche a un piano B, qualora il centro non dovesse tornare utilizzabile. L'arrivo delle due navi delle Organizzazioni non governative con più di 800 stranieri, ai quali si sommano gli sbarchi autonomi, ha reso più complicata la gestione degli sbarchi. Ieri a Lampedusa ce ne sono stati sei: uno con 89 persone a bordo, due sulla più grande delle Pelagie con quattro tunisini su un barchino e con altri 25 su un motoscafo, altri 18, su due imbarcazioni, sono stati rintracciati a poca distanza dall'isola, l'ultimo carico ne contava 79. Dopo un primo triage sanitario, sono stati tutti ammassati nell'hotspot di contrada Imbriacola, dove già ce n'erano 500 (la struttura è tarata per 250 persone). «Lampedusa resta in una situazione di inaccettabile difficoltà con l'hotspot sovraffollato», afferma il presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, che ha sottolineato come «l'Ue usi due pesi e due misure. Da una parte approva la costruzione del muro tra Lituania e Bielorussia, a noi invece impone di spalancare i porti». Altri 70 migranti, di varie nazionalità, tutti di sesso maschile tra cui alcuni minori, sono approdati, invece, in Calabria. Sono stati individuati dalla guardia di finanza e dalla guardia costiera di Roccella Jonica e scortati in porto. «In soli due giorni 800 clandestini sbarcheranno in Italia da navi straniere. È inaccettabile e ingiusto che si chieda il green pass per gli italiani, mentre oltre 30.000 clandestini sbarcano senza regole e controlli», ha tuonato il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, ormai in aperto contrasto con Lamorgese. «Chiediamo tutti i giorni al ministro dell'Interno di ricordarsi che è ministro dell'Interno», ha ripetuto ieri il leader della Lega Matteo Salvini. Anche lui fa un passaggio sulle misure scelte dal governo per discriminare chi non si è vaccinato: «Non si può chiedere agli italiani il green pass per andare a bersi il caffè e poi far sbarcare migliaia di immigrati senza limiti, senza regole, senza vaccini, senza nulla». E anche se «Draghi», fa sapere Salvini, «ha detto che ho ragione, non basta aver ragione». Sulla stessa linea pure Giorgia Meloni: «Immigrati liberi di smarcare, ma per gli italiani ci sono solo restrizioni». L'unico che difende ancora Lamorgese è il sindaco dem di Pozzallo, Roberto Ammatuna: «I ritardi nell'assegnazione del Pos? Ci sono aspetti organizzativi che devono essere affrontati, si tratta di operazioni non semplici e criticare un governo che accoglie mi sembra davvero ingeneroso». Con quella situazione negli hotspot, però, sembra davvero impossibile definirla accoglienza.
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