2023-12-05
Sì al nucleare e dubbi sulla «scienza». Gocce di realtà al circo dell’ecologia
Alla Cop 28 non c’è solo il presidente Sultan al-Jaber a frenare sull’addio al fossile (costretto a una finta retro), ma prendono la ribalta i 22 Paesi che spingono per l’atomo e Bill Gates che ridimensiona gli obiettivi green.La Cop 28 che si sta tenendo negli Emirati Arabi prosegue tra grandi proclami e repentine frenate. Sono in effetti soprattutto le molte dissonanze che emergono dal dibattito a fare notizia.È il padrone di casa, Sultan al-Jaber, il primo a finire sul banco degli accusati, non solo perché presidente di una delle maggiori compagnie petrolifere mediorientali, ma anche per essersi lasciato andare a qualche imprudenza lessicale. In un evento di qualche giorno prima dell’inizio della Conferenza, Jaber aveva detto che «Non c’è nessuna scienza là fuori, o nessuno scenario là fuori, che dica che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili è ciò che ci consentirà di raggiungere 1,5 (gradi centigradi di aumento massimo delle temperature, ndr)». Alla cosa è stato dato risalto solo a Cop iniziata, guarda caso. Apriti cielo. I media occidentali hanno dato ampio risalto alle proteste di tutto il milieu ambientalista mondiale e anche del segretario generale dell’Onu António Guterres, rispetto alle parole del presidente della convenzione.Alla fine, ieri Al Jaber è stato trascinato per i capelli in una conferenza stampa, durante la quale non ha ritrattato nulla ma ha affermato, con linguaggio più sorvegliato, che i suoi commenti sulla scienza sono stati fraintesi. «Rispetto le raccomandazioni della scienza sul cambiamento climatico, sono ingegnere, ho rispetto nella scienza, sono un economista e combino la passione per la scienza e il business. La scienza è al centro del mio progresso nella carriera. Rispetto numeri e dati. C’è confusione e cattive interpretazioni. La scienza dice che dobbiamo arrivare a zero emissioni nette entro il 2050 e che dobbiamo ridurre le emissioni del 43% entro il 2030. Io rimarrò concentrato sulla nostra stella polare, ovvero mantenere 1,5°C a portata di mano», ha dichiarato Jaber.La spaccatura comunque resta. Alla polemica contingente fanno eco le dichiarazioni del miliardario americano molto attivo nel business dell’ecologia, Bill Gates, il quale in una intervista televisiva ha affermato che il mondo probabilmente non raggiungerà l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C al 2050.«Il progresso sul clima sta andando avanti anche se non riusciremo a soddisfare le nostre più grandi aspirazioni», ha detto l’investitore. Contenere il riscaldamento globale entro i 2°C «non è così probabile. Fortunatamente, se rimani al di sotto dei 3°C, molti degli effetti negativi di cui le persone hanno sentito parlare non si verificano a meno che tu non sia davvero irresponsabile e lasci che la temperatura raggiunga livelli più alti». Sembrano dichiarazioni che contraddicono almeno in parte la narrazione dominante, dove il catastrofismo domina. Gates, che con la sua Breakthrough Energy Ventures investe in decine di aziende del settore green, ha parlato anche di mitigazione e adattamento, esprimendo un cauto ottimismo sul nucleare di nuova generazione.Ma dalla Cop emergono anche posizioni che, pur andando nella direzione della decarbonizzazione, non piacciono affatto a molti ambientalisti, come quella sull’energia nucleare. Osteggiata e demonizzata da molti, l’energia nucleare sembra ricevere nuova spinta da un accordo presentato all’indomani dell’inizio della Cop 28. Più di venti Paesi in quattro continenti hanno lanciato la Dichiarazione per triplicare l’energia nucleare entro il 2050. Il gruppo di Stati (tra cui Usa, Francia, Giappone, Gran Bretagna e Canada) intende promuovere l’ampliamento della capacità nucleare, considerato che diversi studi affermano che senza energia nucleare l’obiettivo di azzeramento delle emissioni è irraggiungibile. Triplicare la capacità nucleare costerà molto, ma costerà molto anche sviluppare le energie rinnovabili: sul tema dei costi della transizione è in corso da anni un dibattito molto accesso.Del gruppo dei 22 paesi pro-nucleare che hanno sottoscritto la Dichiarazione non fa parte il Belgio, che però ha deciso di fare da solo. Il premier Alexander De Croo, dopo aver reso nota l’intenzione di prolungare di 20 anni la vita utile di due impianti nucleari belgi, ha comunicato che intende organizzare il primo vertice mondiale sul nucleare con la collaborazione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). Il vertice dovrebbe tenersi in primavera e mira a raccogliere idee e finanziamenti per un rilancio in grande stile dell’energia nucleare in Europa.In tema di eresie ecologiche, che la Cop 28 vuole mettere al bando, non poteva mancare Big Oil. Con una certa temerarietà, Darren Woods, amministratore delegato di Exxon Mobil, una delle aziende più invise agli ambientalisti, è comparso, anch’egli, alla Cop 28. Exxon ha infatti sottoscritto, assieme ad una cinquantina di grandi compagnie petrolifere, un impegno per ridurre le emissioni di gas serra derivanti dalle sue attività ed azzerare le emissioni di metano entro il 2030. Grande sponsor della dichiarazione dei petrolieri è il solito Sultan Al Jaber, che cambia cappello alla bisogna e qui compare come firmatario del patto. Un impegno che, denunciano gli ambientalisti, è in realtà vuoto di contenuti e non cambierà di una virgola la situazione. Solo un’altra delle tante smagliature nella tela della Cop 28.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.