2022-01-06
Urso avvisa il governo: «La nuova legge sugli 007 tocca all’Aula»
Il presidente del Copasir: pronta la relazione sulla sicurezza energetica. Il gas resta strategico nella fase di transizione.A poche ore dal Natale, il governo Draghi ha inserito nel decreto Milleproroghe una modifica alla legge statutaria del comparto di intelligence. Il testo va nuovamente a toccare le dinamiche nelle nomine dei direttori delle agenzie. Una correzione che è passata sotto silenzio, nonostante la legge in questione, la numero 124 del 2007, sia stata al centro di furibonde polemiche politiche ai tempi del Conte bis, quando l’ex premier intervenne inserendo notte tempo, in un decreto, un nuovo criterio per i rinnovi dei vertici con l’obiettivo di modificare le scelte portate avanti dal Parlamento. La legge statutaria, originariamente, prevedeva incarichi di 4 anni con una sola proroga. Giuseppe Conte ha specificato che il mandato poteva essere rinnovato «innumerevoli» volte nell’arco degli 8 anni. Adesso Draghi ha previsto che si possono avere «innumerevoli» proroghe sin dall’inizio del mandato, sempre nell’arco degli 8 anni. Al di là dei formalismi il tema resta estremamente delicato. Spetta infatti al Parlamento legiferare in modo definitivo. Perché solo il Parlamento è in grado di garantire ai vertici dell’intelligence la piena autonomia e indipendenza dai vari governi che si susseguono. Tant’è che nell’ultima seduta dell’anno, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha espresso le proprie perplessità su queste ulteriori modifiche. Abbiamo chiesto al presidente Adolfo Urso se e quando il Copasir tornerà a occuparsi dei pilastri della nostra intelligence. «Il Comitato, tengo a precisare, ha ribadito l’esigenza, già più volte segnalata nel corso della legislatura, di una revisione complessiva della legge 124 del 2007 attraverso un disegno organico di natura parlamentare, invece di procedere con modifiche parziali e per decreto legge. Il Comitato ha invitato pertanto il governo ad una riflessione e un esame preventivo anche attraverso il proprio coinvolgimento. Nello specifico, la nuova norma consentirebbe perfino mandati anche di solo tre mesi, rinnovati appunto “innumerevoli” volte sino ad 8 anni, violando il principio secondo cui ogni mandato deve avere un tempo congruo per essere svolto in autonomia e responsabilità. In generale, il Comitato ha in più occasioni evidenziato la necessità di una riforma generale, per esempio quando fu realizzata la Agenzia nazionale per la cybersicurezza, il cui dispositivo va armonizzato con quello della 124, o quando ha affrontato le tematiche inerenti l’intelligence economica. Ne parleremo anche nella relazione annuale che stiamo predisponendo, non anticipo ovviamente i temi che tratteremo».In sei mesi il Copasir ha portato a termine una fitta agenda di audizioni, ben 50. I ministri del Cisr sono stati sentiti 9 volte. Per quanto riguarda il Sistema dell’informazione per la sicurezza si sono svolte 15 audizioni. Il Copasir ha deliberato 2 relazioni al Parlamento: una sulla disciplina per l’utilizzo di contratti secretati e l’altra sul contrasto della radicalizzazione jihadista. Che cosa c’è in cantiere per il 2022. «A breve sarà pronta la relazione sulla sicurezza energetica nella transizione verde. È una delle tre indagini conoscitive portate avanti in parallelo assieme a quella sulla difesa europea comune, che prende spunto dalla precipitosa ritirata dall’Afghanistan, e a quella sulle prospettive e le sfida dell’industria dell’aerospazio, che è ormai insieme con la cyber, uno dei nuovi domini bellici della Nato. Nel corso di una delle ultime sedute sono stati presentati i criteri alla base del documento che trae indicazione dal lungo elenco di audizioni finora svolte. I lavori sono serviti ad approfondire la composizione del mix energetico dell'Italia e dell’Ue e come questo tenga conto delle dinamiche cicliche tipiche delle fonti rinnovabili».Qualche anticipazione?«Ovviamente non posso farne. Posso solo dire dobbiamo volgere lo sguardo a quello che sta accadendo al confine con l’Ucraina così come alle proteste in Kazakhistan: dalla Russia importiamo ancora più del 40% del nostro gas, e meno male che abbiamo fatto il Tap, questo significa che un evento geopolitico, per esempio il confronto sulla collocazione di Kiev, potrebbe tenere alti i prezzi del gas. Le scelte che faremo in sede europea sulla tassonomia verde saranno uno snodo fondamentale, per esempio per quanto riguarda l’utilizzo del gas nella fase di transizione, ma credo che vi sia ormai la consapevolezza di quanto necessario sia porsi il problema strategico della sicurezza energetica nell’obiettivo condiviso e ineludibile della transizione ecologica, che tenga conto di tanti fattori, dalla dipendenza tecnologica all’impatto sul sistema industriale ai costi delle bollette per imprese e famiglie: la rivoluzione verde non è un pranzo di gala, direbbe qualcuno da Pechino». Il Copasir nella sua gestione ha aumentato le sue attività sugli aspetti economici produttivi; ha già ascoltato, più volte, non solo Giorgetti, ma anche Franco, Colao, Cingolani e tanti operatori nei settori strategici delle vostre indagini.«In verità è dall’inizio della legislatura che ci siano occupati di questi temi, evidenzio la relazione al Parlamento sul sistema delle telecomunicazioni, con l’ex presidente Lorenzo Guerini, e quella sugli asset finanziari e assicurativi, con Raffaele Volpi. I temi economici sono diventati prevalenti per garantire la sicurezza nazionale, tanto più dopo e come conseguenza della pandemia». Lei anche prima della sua elezione a presidente aveva più volte sottolineato quanto sia importante che la rete a banda larga sia a controllo pubblico, ora l’argomento è tornato centrale con l’offerta di Kkr su Tim.«Non voglio dire che sia pubblica, ma a controllo pubblico, tanto più a fronte della transizione digitale e delle risorse che saranno impiegate nell’ambito del Pnrr. Credo che questa valutazione sia ormai condivisa da gran parte delle forze politiche: è stata realizzata in pochi mesi l’Agenzia cyber, colmando una lacuna decennale, è in atto la gara per il cloud nazionale, serve una rete diffusa nel territorio, che per sua natura deve corrispondere ai criteri di sicurezza nazionale».
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