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Usa contro i cartelli. Perché la nuova guerra di Trump rischia di diventare un conflitto senza fine

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Usa contro i cartelli. Perché la nuova guerra di Trump rischia di diventare un conflitto senza fine
Il Corpo dei Marines degli Stati Uniti, Marine Fighter Attack Squadron 225, lavora all'aeroporto José Aponte de la Torre, ex base navale di Roosevelt Roads, a Ceiba, Porto Rico (Getty Images)

La scelta di Trump di classificare cartelli e bande latinoamericane come gruppi terroristici apre a un approccio militarizzato. Ma l’escalation in Messico e Venezuela, i rischi per i civili e le possibili ritorsioni negli Usa rendono lo scenario altamente instabile.

La decisione dell’amministrazione Trump di ridefinire i cartelli messicani, il Tren de Aragua venezuelano e varie bande latinoamericane come organizzazioni terroristiche straniere ha aperto una nuova fase nella politica di sicurezza degli Stati Uniti, trasformando una minaccia criminale in un nemico strategico da colpire con strumenti militari. È un’evoluzione radicale rispetto al modello che per decenni aveva lasciato alle forze dell’ordine federali la gestione del narcotraffico, con operazioni lente, collaborative, basate su indagini di lungo periodo e interventi chirurgici contro reti complesse.

Reem Alsalem: «Abolire l’utero in affitto è possibile. L’Italia è una delle voci più forti»
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  • La relatrice all’Onu: «La surrogazione altruistica ha numeri molto ridotti. La si cita solo per normalizzare la pratica commerciale. Che è uno sfruttamento delle donne, costrette a cedere il controllo dei loro corpi».
  • L’attivista Jennifer Lahl: «Gli embrioni sono selezionati prima dell’impianto e i committenti possono chiedere l’aborto selettivo. La madre non è libera neanche di mangiare quel che vuole».
  • Anne Schaub-Thomas avverte: la maternità surrogata è un atto contro natura che ha effetti permanenti.

Lo speciale contiene tre articoli.

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Ecco #DimmiLaVerità del 25 novembre 2025. Il deputato del M5s Marco Pellegrini commenta con noi il piano di pace di Donald Trump per l'Ucraina.

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