La Verità accusata per le parole di Massimo Kothmeir. Ma c'è l'audio.
La Verità accusata per le parole di Massimo Kothmeir. Ma c'è l'audio.«Quante panzane in questa presunta intervista». Risulta difficile credere che questa frase sia stata scritta, su Twitter, dalla stessa persona che, solo qualche ora dopo, parlando della medesima intervista, affermerà che essa «dice esattamente quello che tutti hanno scritto e detto dal primo giorno». Lei è Alessandra Ziniti, giornalista di Repubblica, e l'intervista che le ha suscitato così contrastanti sensazioni è quella realizzata da chi scrive nell'edizione di ieri della Verità al comandante della nave Diciotti, Massimo Krothmeir. Un colloquio lungo e cordiale, realizzato in totale trasparenza, in cui il comandante ha smentito un bel po' di bufale sulla vita a bordo della nave della Guardia costiera. Non c'erano bambini, tanto per cominciare. Non c'era nessuna epidemia. Non c'erano casi di denutrizione, né, in senso lato, episodi di sofferenza estrema di alcun tipo. Ai migranti è stato spiegato che una situazione politica nazionale e internazionale li costringe a bordo e loro dimostrano di capirlo perfettamente, altro che sentirsi «sequestrati». Ce n'era abbastanza, quindi, per demolire un bel po' di narrazioni horror sulla situazione a bordo della nave, a base di «scheletrini» in fin di vita e condizioni sull'orlo del collasso. Che i principali propalatori delle suddette narrazioni non la prendessero bene era quindi scontato, ma fa comunque ogni volta impressione vedere la macchina del fango che entra in azione. Arriva quindi la Ziniti a parlare di «presunta intervista» piena di «panzane». Il colloquio, insomma, sarebbe stato inventato. Sergio Scandura, di Radio radicale, porta i rinforzi, con allusioni alle idee e alle altre esperienze professionali del sottoscritto: un puro argomento ad personam, insomma. La pubblicazione, sul sito della Verità, dell'audio dell'intervista taglia la testa al toro: con Krothmeir ci abbiamo parlato veramente. Ma quando i fatti danno torto all'ideologia, si sa, devono essere per forza sbagliati i fatti. Le stesse persone che alla prima lettura dell'intervista se ne sono indignate, ritenendola talmente sconvolgente da essere per forza falsa (è il caso della Ziniti, appunto) scoprono ora che tutto sommato non dice nulla di strano. Anzi, conferma le loro tesi. Spunta addirittura un articolo sul sito di Possibile, la creatura di Pippo Civati (sì, esiste ancora: secondo scoop in due giorni) che ci accusa di manipolare la verità perché Krothmeir non avrebbe mai pronunciato la frase del titolo: «Quante panzane sulla mia nave Diciotti». Ma il comandante, per almeno tre volte (sui bambini a bordo, sulle epidemie e sulle circostanze del salvataggio dei migranti) dice di voler smentire quanto letto sui giornali. Vuole cioè, in una sintesi giornalistica del tutto legittima, rispondere a delle panzane. Con buona pace di chi è solito propinarle al proprio pubblico.
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
In Consiglio comunale a Genova, incredibile frase dell’esponente del Pd alla capogruppo di Fratelli d’Italia che commemorava l’assassinio del giovane attivista conservatore negli Usa. Il dem poi costretto a scusarsi.
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)
Da Saviano a Odifreddi passando per la Costamagna, chi infanga il pasionario trumpiano, da morto, lo ignorava da vivo. E oggi cita frasi mai pronunciate dal giovane freddato durante un comizio. Basta bufale: Kirk non odiava le donne, i neri e gli omosessuali.
Carlo III e Donald Trump a Londra (Ansa)
Donald definisce il sovrano un «amico» e lo scambio di doni è di alto valore simbolico. Oggi il tycoon incontra Keir Starmer.