2021-08-03
Scuola e trasporti: il braccio di ferro sulla certificazione verde continua
In settimana si riuniranno cabina di regia e Cdm. Roberto Speranza spinge per l'obbligo ai prof e l'estensione a navi, treni e aerei, ma la Lega non molla. Sindacati a colloquio da Mario Draghi: «No a licenziamenti e discriminazioni».L'ora del green pass sta per arrivare: entro la fine della settimana si riuniranno la cabina di regia e poi il Consiglio dei ministri per varare le misure che integreranno le norme sull'obbligo del certificato vaccinale già deliberate dal governo lo scorso 22 luglio, e che entreranno in vigore venerdì 6 agosto. Nelle prossime ore il governo (ma la Lega è contraria) potrebbe estendere l'obbligo del green pass anche a navi, aerei e treni a lunga percorrenza. Due sono i nodi da sciogliere per Mario Draghi: oltre a quello dei trasporti c'è da decidere come procedere riguardo all'eventuale utilizzo del green pass per il personale scolastico, in vista della riapertura delle scuole a settembre. L'intenzione del governo è di far tornare tutti gli studenti in classe, mandando in soffitta la didattica a distanza, ma per raggiungere l'obiettivo è indispensabile decidere come regolarsi con quella percentuale di docenti e operatori scolastici, meno del 20% del totale, che non risulta vaccinata. Le posizioni all'interno della maggioranza che sostiene Draghi sono distanti: la Lega è contraria a ogni ipotesi di obbligo, il ministro della Salute, Roberto Speranza, è favorevole. Diverse indiscrezioni concordano su un punto: inutile scatenare ora una guerra politica sul tema, meglio rimandare ogni decisione alla fine di agosto, in base a quelli che saranno i numeri e lo stato della curva del contagio. Mette le cose in chiaro Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli Venezia Giulia, presidente della Conferenza delle Regioni, organismo con il quale il governo si confronterà, come di consueto, prima di varare gli eventuali nuovi provvedimenti: «Parlare di obbligo vaccinale», dice Fedriga a L'aria che tira, su La 7, «per gli insegnanti e il personale amministrativo appare sterile, poiché in Italia la percentuale di vaccinati appartenenti a queste categorie supera già l'85%. Un dato che, in Friuli Venezia Giulia, raggiunge addirittura il 100%. Pur essendo convinto che il vaccino sia l'unico strumento utile per sconfiggere il Covid», aggiunge Fedriga, «sono contrario all'obbligatorietà». La scelta del governo potrebbe consistere nell'introdurre un obbligo graduale, partendo quindi dai docenti per poi procedere con gli amministrativi, e solo in quelle Regioni dove la percentuale di personale scolastico vaccinato è molto bassa. Le differenze tra le varie zone d'Italia sono ampie: un report pubblicato due settimane fa dal Corriere della Sera segnalava che il personale scolastico non ancora vaccinato si attesta al 43% in Sicilia, al 34% in Liguria, al 33% in Sardegna e al 31% in Calabria. Naturalmente, il governo ha chiesto alle Regioni di potenziare i mezzi di trasporto pubblico in vista dell'apertura dell'anno scolastico. Favorevole all'obbligo generalizzato invece Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico: «Dovremmo decidere l'obbligo di vaccinazione per gli insegnanti», dice Abrignani a Repubblica, «e dovremmo procedere rapidamente con gli adolescenti. I ragazzi saranno in buona parte non vaccinati e negli ambienti chiusi un virus contagioso come la Delta può infettare molto. I trasporti? Leggo», aggiunge Abrignani, «che il green pass verrà esteso ai trasporti a lungo raggio, ma francamente non vedo come sia possibile controllare chi sale sugli autobus in città. È un rischio che si somma a quello delle scuole». Eppure, non è per nulla certo che il governo proceda con l'estensione del green pass a navi, treni e aerei, ovvero ai trasporti a lungo raggio. Matteo Salvini è nettamente contrario: «Guardiamo i numeri: qualora la situazione peggiorasse», argomenta il leader del Carroccio a Sky Tg24, «dovremo correre ai ripari, ma parlare adesso di green pass vorrebbe dire rovinare il turismo. Lo faremo più avanti, seguendo i dati». Del resto, era questo l'accordo raggiunto a Palazzo Chigi nell'incontro della scorsa settimana tra Draghi e Salvini: non procedere a ulteriori giri di vite e attendere la fine di agosto per verificare l'andamento della pandemia e della campagna vaccinale. Sul tema del green pass per i mezzi di trasporto interviene il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: «Dobbiamo prevedere un incremento del trasporto pubblico», sottolinea Costa, «c'è un percorso aperto con le Regioni con la consapevolezza che anche sui trasporti bisogna investire. C'è poi il tema di introdurre il green pass nelle tratte a lunga percorrenza, è una proposta su cui riflettere anche perché l'introduzione del green pass», aggiunge Costa, «potrebbe aumentare la capienza e i treni potrebbero tornare a trasportare un numero di cittadini come prima del Covid». Altro argomento controverso, quello dell'obbligo del green pass sui luoghi di lavoro. Ieri sera i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombadieri, hanno incontrato a Palazzo Chigi il premier Draghi, per discutere di questo tema. L'ipotesi che circola è di rendere obbligatorio il certificato solo per alcune categorie di lavoratori: «Non ha senso», sottolinea il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, «che chi controlla il green pass nei ristoranti non sia vaccinato». «Nulla in contrario sul principio dell'estensione del green pass», ha detto Landini al termine del vertice, «ma non può diventare uno strumento da usare per licenziare e discriminare. Non esiste nessun accordo sindacale che possa sancire l'obbligo perché può essere sancito solo da una legge. Sul pass il governo si riserva di valutare il nodo dell'obbligatorietà», ha aggiunto Landini, «tenendo conto dei ragionamenti che abbiamo avanzato su salute e sicurezza».
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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