2023-05-26
Alla scoperta del Friuli Venezia Giulia
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Cividale del Friuli (iStock)
È una delle regioni meno considerate dal turismo di massa come meta per le vacanze, soprattutto quelle estive. Da Trieste a Udine, passando per San Daniele e Cividale, ecco un breve itinerario da cui prendere spunto.Non solo Trieste: il Friuli Venezia Giulia è molto altro, nonostante si tratti di una regione relativamente poco conosciuta. Di certo non è meta popolare del turismo di massa, a partire dallo stesso capoluogo, città priva di cliché.TriesteTrieste, dicevamo. È da qui che di solito si parte, per poi lasciare i luoghi “minori” al resto del viaggio; scoprendo, infine, che di secondario hanno ben poco.Di questa città rimane impressa l’atmosfera mitteleuropea, prima ancora delle bellezze storico-artistiche. A fiuto si riconosce subito la sua posizione geografica di confine tra Europa e Balcani. Trieste, insomma, è una città diversa, italiana ma non solo.Tutto parte da Piazza Unità d’Italia, da evitare nei pochi giorni dell’anno battuti dalla bora, che costringerebbe a camminare spinti da un vento che raggiunge i 160 km orari.Siamo nella piazza più grande d’Europa, almeno tra quelle affacciate sul mare. Tra gli altri edifici, il Palazzo della Luogotenenza Austriaca è lì a dichiarare apertamente ai turisti la sua natura mitteleuropea. Il consiglio è quello di fermarsi nello storico Caffè degli Specchi per godersi la bellezza di questo immenso slargo sul mare, immaginando di parlare con Italo Svevo o James Joyce.Obbligatoria una passeggiata sul famoso Molo Audace.Altri luoghi in cui lasciarsi andare al fascino di questa città sono:il Canal Grande, dove mettersi alla ricerca della statua di James Joyce;il Teatro Romano, a pochi passa da Piazza Unità d’Italia;il lungomare di Barcola e il faro della Vittoria: qui è possibile ammirare tramonti spettacolari;il castello di Miramare, simbolo della città, che si trova nell’omonimo parco. Al suo interno è possibile visitare le stanze di Massimiliano d’Asburgo;infine, per godere a 360 gradi della città, consigliamo di salire sul tram di Opicina, che percorre le zone più caratteristiche e collega il centro di Trieste al quartiere da cui prende il nome.DormireHotel Città di Parenzo, via degli Artisti 8: in pieno centro, offre camere curate nel dettaglio;Hotel Miramare – Adults Only, viale Miramare, 325/4: design, camere eleganti e vista sul mare.MangiareOsteria Marise, via Felice Venezian, 11: da provare alici e sarde in saor;Osteria Ai Maestri, via della Sorgente 6: il baccalà mantecato è imperdibile.UdineUn’altra città interessante, anche se meno conosciuta, è Udine, considerata una sorta di Venezia in miniatura. A partire da Piazza della Libertà, dove si fronteggiano le logge del Lionello e di San Giovanni, quest’ultima ammirata per la sua Torre dell’Orologio.In Piazza Matteotti, invece, ci si sente coccolati per via dell’atmosfera accogliente e della bellezza che caratterizza ogni suo angolo, dalla Lanterna di Diogene alle case porticate tutt’intorno.Da non perdere: il Castello di Udine, il Duomo e l’Oratorio della Purità, e Piazza I Maggio, cuore verde della città.DormireHotel Suite Inn, via F. di Toppo 25: ottimo mix di antico e moderno per un’atmosfera doc.MangiareHostaria Alla Tavernetta, via di Prampero Artico 2: la guancia di manzo è particolarmente buona;San Daniele del FriuliStrano che non sia così famosa la cittadina che dà il nome al pregiato prosciutto (inutile contare i prosciuttifici che vi si trovano). Strano, circondata com’è da una natura bellissima. Attraversata dal fiume Tagliamento, presenta punte d’eccellenza storico-artistiche, come la Biblioteca Guarneriana, una delle prime biblioteche pubbliche d’Europa.Camminare per questo borgo romantico vuol dire imbattersi in strutture storiche di grande valore, come la Casa del Trecento e la Chiesa di San Antonio Abate, definita la Cappella Sistina del Friuli.DormireAl Campanile di San Daniele, via Cavour 2: struttura moderna posta proprio sotto il campanile di San Daniele del Friuli.MangiareTrattoria Al Teatro, via C. Battisti 5: da provare prosciutto crudo e frico.La Grotta GiganteAndare in Friuli Venezia Giulia significa anche godere della sua natura, grotte carsiche incluse. La Grotta Gigante, per esempio, che è visitabile su un percorso di 850 metri in compagnia di una guida specializzata. La Grande Caverna si trova a una profondità di 80 metri: qui si rimane a bocca aperta, ammaliati dalla grandiosità della natura.Ma il punto più profondo raggiungibile dai visitatori si trova a 101,10 metri, tra formazioni calcaree, stalattiti e stalagmiti.Per fare questa esperienza, basta prenotarsi sul sito.La Grotta Gigante si trova a Borgo Grotta Gigante, frazione di Sgonico (TS).Un luogo che può servire da punto di partenza per visitare il Carso Triestino, regione storica e naturalistica di immenso rilievo.Cividale del FriuliTestimone dell’incredibile ricchezza del Friuli Venezia Giulia è Cividale del Friuli, che sorge nelle Valli del Natisone.Se il Tempietto Longobardo testimonia il passaggio di questo popolo, il Ponte del Diavolo si erge sul fiume Natisone a simboleggiare la parte leggendaria della città.La chiesetta di San Pietro e San Biagio spicca con la sua affacciata affrescata, mentre la Casa Medioevale è l’edificio più antico.Bellissimo anche il Palazzo Comunale, con la sua loggia e, a pochi metri, la statua di Giulio Cesare, fondatore di Cividale del Friuli. DormireAi Casali, Strada di Guspergo 19: splendida struttura nella campagna di Cividale.MangiareAl Monastero, via Adelaide Ristori 9: ottimi i paccheri al baccalà mantecato.
(Arma dei Carabinieri)
Nella serata del 25 novembre i Carabinieri della Compagnia di Milano Duomo hanno arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti due bergamaschi, un palermitano e un soggetto di nazionalità spagnola, rispettivamente di 28, 32, 29 e 54 anni.
I militari dell'Arma, nel corso di un più ampio servizio di prevenzione generale organizzato per le vie di Milano, insospettiti da un autoarticolato con targa spagnola di dubbia provenienza, dopo una prima fase di monitoraggio fino alla provincia di Bergamo, hanno sorpreso i soggetti mentre scaricavano 10 borsoni dal mezzo, all’interno di un capannone.
Alla perquisizione, sono stati trovati 258 chilogrammi di hashish, suddivisi in panetti da 100 grammi ciascuno e termosigillati.
L’autoarticolato, sottoposto a sequestro, è risultato dotato di un doppio fondo utilizzato per nascone la droga.
Nel corso dei successivi accertamenti sviluppati nelle abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti in casa del 28enne altri 86 chili di hashish, termosigillati e nascosti all’interno di un congelatore oltre a materiale per il confezionamento, due pistole cariche con matricola abrasa, munizioni e materiale riconducibile ad altri reati tra cui t-shirt riportanti la scritta «Polizia», un paio di manette, una maschera per travestimento, il tutto ancora ancora al vaglio degli inquirenti. Per il 28enne è scattato l’arresto anche per detenzione abusiva di arma clandestina. Nell’abitazione del 29enne sono stati invece trovati altri 4 chilogrammi di droga, anche questi custoditi in un congelatore, suddivisi in panetti da 100 grammi ciascuno e termosigillati. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 348 chilogrammi di hashish.
Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Bergamo, i quattro sono stati portati nel carcere di San Vittore di Milano in attesa dell’udienza di convalida.
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Brian Hughes (Getty Images)
Nel riquadro Francesco Morcavallo (iStock)
(Ansa)
Il ministro degli Esteri: «Stiamo lavorando per riportare a casa lui e gli altri detenuti politici. L’altro giorno il nostro ambasciatore ha avuto la possibilità di incontrare Alberto Trentini e un altro italiano detenuto in Venezuela, e ha parlato con loro. Trentini è sì detenuto, ma è stato trovato in condizioni migliori rispetto all’ultima volta in cui era stato visto». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando dell’attivista trattenuto in Venezuela, a margine dell’assemblea di Noi Moderati in corso a Roma. «La famiglia è stata informata – ha aggiunto – e questo dimostra che stiamo seguendo la vicenda con la massima attenzione. Il ministero degli Esteri, come tutto il governo, se ne occupa con grande scrupolo. Stiamo lavorando per riportarlo a casa. Non è un’impresa facile: basta guardare la situazione internazionale».