2024-03-01
«Per gli scontri a Pisa denunciati quattro maggiorenni pregiudicati»
Matteo Piantedosi alle Camere: «Corteo in totale violazione della legge. No ai processi sommari alla polizia, contro cui c’è un crescente clima di aggressività». In arrivo un tavolo fra esecutivo e sindacati degli agenti.Una standing ovation di tutto il centrodestra, un lungo applauso che ha interrotto per quasi un minuto l’informativa. È accaduto quando ieri, alla Camera, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha riferito sugli scontri tra polizia e manifestanti della settimana scorsa a Pisa e Firenze, nei quali sono stati coinvolti anche degli studenti, generando una serie infinita di polemiche da parte dell’opposizione, corroborate da una nota del Quirinale. La standing ovation è arrivata quando Piantedosi ha difeso l’operato delle Forze dell’ordine, sottolineando «il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari». «Sono lavoratori», ha aggiunto, «che meritano il massimo rispetto». «Respingo fermamente», ha aggiunto, «ogni tentativo di coinvolgere nelle polemiche politiche il lavoro delle forze di polizia, presidio delle istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l’esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, in piena sicurezza per i manifestanti stessi, gli operatori di polizia, i cittadini e i luoghi interessati». Parole simili a quelle di Antonio Tajani che ha detto: «Forza Italia rimane a forte sostegno delle Forze dell’ordine, se qualcuno ha sbagliato deve essere sanzionato giustamente ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Sono figli del popolo e spesso quelli che li attaccano sono figli di papà radical chic».Parlando di ciò che è successo nelle città toscane una settimana fa, Piantedosi ha anzitutto fatto una serie di puntualizzazioni, ripartendo dai fatti su una serie di punti che le polemiche avevano fatto perdere di vista. Iniziando dalla manifestazione di Pisa, ha spiegato che questa era «in totale violazione della legge: non era stato presentato alcun preavviso alla questura che, avendone avuta notizia, ha cercato più volte, senza esito, di contattare gli organizzatori per ottenere informazioni in merito al tipo di iniziativa che sarebbe stata svolta e al relativo percorso, al fine di poter disporre idonei servizi di ordine pubblico». Poi il ministro ha ricostruito la dinamica: «Per garantire l’incolumità degli operatori di polizia, compressi contro l’automezzo collocato alle loro spalle», ha spiegato, «veniva effettuata una carica di alleggerimento, consentendo al personale di avanzare di qualche metro e di allentare così la pressione dei manifestanti», che continuavano «a mettere in atto una pressione con spinte, calci, insulti, sputi e tentativi di sottrarre gli scudi». Pur concordando con chi è rimasto impressionato dalle immagini delle manganellate e dichiarandosi aperto «a ogni analisi e autocritica», Piantedosi ha voluto sfatare anche un altro mito degli ultimi giorni, e cioè che si trattasse solo di studenti inermi: «L’attività investigativa avviata nell’immediatezza ha consentito di denunciare quattro persone per il reato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e per violazione dell’articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Si tratta di maggiorenni, tutti con precedenti per reati attinenti all’ordine pubblico». Il corteo di Pisa, dunque, come quello di Firenze, era stato infiltrato da violenti e casseur abituati a scontrarsi con le Forze dell’ordine.Violenti che da qualche tempo sono tornati in piazza con una certa frequenza: dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre e lo scoppio del conflitto a Gaza, in tutta Italia si è diffusa «un’ampia e variegata mobilitazione filopalestinese, in molti casi promossa da sodalizi riconducibili all’area antagonista o in cui è stata rilevata una consistente partecipazione di attivisti di tale estrazione. In questo ambito, è stato, inoltre, riscontrato un crescente fermento tra le componenti studentesche di area antagonista, con un clima di crescente aggressività nei confronti delle Forze dell’ordine, sia allo scopo di essere attrattiva che di provocare reazioni da parte di chi gestisce l’ordine pubblico». Per evidenziare la strumentalità politica della maggior parte delle critiche piovute sul Viminale, il ministro ha tenuto a segnalare alcune manifestazioni - per la precisione quattro - con scontri, avvenute negli anni precedenti all’arrivo al governo dell’attuale maggioranza. Tra queste, quella svoltasi a Torino il 1° maggio del 2019, quando i manganelli della polizia servirono a proteggere i militanti del Pd dall’assalto degli antagonisti. Piantedosi ha aggiunto: «I dati sulle manifestazioni svolte in Italia smentiscono in maniera inequivocabile una presunta strategia di contrazione della libertà di espressione», ricordando che dal 1° gennaio «sono state 2.538 le manifestazioni con 150.388 operatori impegnati, e solo nell’1,5% dei casi si sono registrate criticità».Qualche ora dopo, riferendo nell’aula del Senato, Piantedosi ha illustrato i provvedimenti del governo Meloni in tema di ordine pubblico, organici e retribuzioni, anche per allontanare le ricostruzioni che vogliono il Viminale in attrito con i sindacati di categoria. Su quest’ultimo punto, il ministro ha annunciato, per conto del premier Giorgia Meloni, un nuovo tavolo tra esecutivo e sindacati per i prossimi giorni: «Il governo e la maggioranza», ha affermato, «hanno sempre avuto come priorità le esigenze delle forze di polizia e il complessivo potenziamento del sistema della sicurezza pubblica. Il nostro obiettivo principale è, infatti, quello di aumentare la presenza delle Forze dell’ordine nelle nostre città e ringiovanire gli organici». Piantedosi ha ricordato che «solo nel 2023, ci sono state circa 15.000 assunzioni, di cui oltre 3.500 in aggiunta al turnover» e che lo scorso novembre il cdm ha approvato tre disegni legge «che costituiscono, nell’insieme, un vero e proprio “pacchetto sicurezza”» per tutelare sia i cittadini che le Forze dell’ordine.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.