2021-05-15
«Scivolo pensionistico. Le piccole imprese si possono associare»
Il sottosegretario Tiziana Nisini: «Allarghiamo il contratto di espansione. Nuove tutele contro le delocalizzazioni».«Le imprese che hanno la stessa finalità commerciale si possono aggregare per accedere alla soglia di ingresso minima» prevista dal contratto di espansione. A parlare con la Verità è il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Tiziana Nisini, che spiega come settimana prossima andrà al vaglio del Consiglio dei ministri l'ipotesi di abbassare, con il prossimo decreto Sostegni bis, la soglia minima di accesso ai benefici del contratto di espansione a 100 dipendenti. La novità, dunque, è che potranno accedervi non solo le singole aziende con almeno 100 professionisti, ma anche una rete di imprese appartenenti allo stesso settore commerciale che intendano unirsi per arrivare alla soglia di minima di lavoratori prevista. Questo tipo di strumento a oggi è rivolto alle società che desiderano avviare modifiche organizzative e produttive mirate al ricambio generazionale, e che attraverso un piano di riorganizzazione stipulato in sede governativa con le rappresentanze sindacali possono contare su cassa integrazione straordinaria e agevolazioni contributive per piani di assunzione contestuali alle uscite, volontarie, dei lavoratori più anziani. In poche parole, quindi, anche ad aziende più piccole sarà consentito avviare piani concordati di esodo per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi (cinque anni) dal conseguimento del diritto alla pensione.«Il contratto di espansione esisteva già prima del Covid», ricorda la Nisini, «certamente questi mesi di pandemia hanno creato la necessità di modificarlo per far fronte alle necessità di oggi e all'imminente fine del blocco dei licenziamenti. Noi intendiamo puntare sulla formazione per questo contratto. Oggi non ci sono solo aziende in crisi per il Covid, ma perché esistono lavoratori che perdono il posto perché non al passo con le nuove richieste del mercato del lavoro di oggi». La Nisini sta dunque lavorando per avviare i tavoli di confronto con le associazioni di settore. «Ogni comparto ha esigenze diverse», dice. «Questa settimana ho avviato dei tavoli con Anci e Confindustria, la prossima parlerò con Confesercenti e Confartigianato. Questo», spiega, «deve essere uno strumento non solo per chi è in crisi, ma anche e soprattutto per chi si vuole espandere e vuole stare al passo con la digitalizzazione».Sempre nell'ottica di arginare gli effetti dello sblocco dei licenziamenti, il sottosegretario Nisini e il ministero del Lavoro sono all'opera anche sul contratto di rete. «In questo momento è necessario abbandonare qualunque miopia ideologica, togliere le clausole previste dal decreto Dignità e dare flessibilità alle aziende», dice. «Noi dobbiamo fornire tutte le misure e gli strumenti possibili agli imprenditori per tenere i propri lavoratori. Di solito si parla solo di politiche passive, quando invece servono politiche attive al mondo del lavoro».Quanto al pacchetto lavoro che andrà al cdm la prossima settimana, dice la Nisini, «oltre al contratto di espansione, sono previsti incentivi specifici per i settori del commercio e del turismo e una versione migliorata del contratto di solidarietà, oltre a un contratto di rioccupazione». Anche per quanto riguarda la cassa integrazione, serve «un tagliando che semplifichi le procedure e riduca i costi per le imprese. A oggi, infatti, sono in molti a lamentarsi del fatto che le imprese spendono di più di quanto non godano di cassa».Infine, spiega la Nisini, il ministero del Lavoro sta preparando un programma di protezione aziendale che tuteli i lavoratori «che si trovino vittima di un acquirente estero che apre e poco dopo chiude per delocalizzare. È ancora una bozza, però. Stiamo dando priorità al contratto di espansione, in vista dello sblocco dei licenziamenti», conclude il sottosegretario.
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