2022-08-26
Scippo di orologi, con i migranti ci si fa male
Crescono i furti di Rolex e altri marchi di lusso. Ma se prima i taccheggi erano esclusiva delle «paranze» napoletane, così abili da riuscire a rubare senza toccare le vittime, ora anche gli africani si dedicano alle rapine. Aggredendo con violenza i derubati.Più turisti, più rapine: l’obiettivo è l’orologio da polso, bene di lusso che si piazza facilmente sul mercato parallelo e che spesso vale una fortuna. Inoltre, i ricettatori pagano in contanti e non fanno domande. C’è chi ha maturato una certa esperienza e riesce a sfilare l’orologio alla vittima senza neppure sfiorarla e chi, come gli aspiranti camorristi napoletani, tira fuori una rivoltella. E poi ci sono gli africani. Con un modus operandi sempre diverso e imprevedibile. «Tutti rapinano tutto», hanno spiegato all’Agi a fine giugno alcuni investigatori napoletani alle prese con l’avvio della stagione del contrasto alle rapine per strada, «e il rischio, non avendo la fortuna di essere rapinati da specialisti del settore, è quello di finire vittima di violenza». Quartieri Spagnoli, la Sanità, i Decumani. Peggio che andar di notte. Ne sa qualcosa l’attore francese Daniel Auteuil, che prima di incontrare il Lupin napoletano che l’ha avvicinato con una scusa e poi gli ha sfilato un Patek Philippe da circa 40.000 euro dal polso. Ma nel mirino ci sono pure i calciatori stranieri (l’ultima vittima è Victor Osimhen). E, soprattutto le loro mogli: qualche anno fa l’ex moglie di Edinson Cavani, Maria Soledad, fu rapinata di un Piaget da 18.000 euro nel quartiere Fuorigrotta. Stessa sorte per la moglie di Ezequiel Lavezzi. E una rapina la subì anche Lorenzo Insigne nel traffico di Chiaia. Le vittime preferite però sono i turisti stranieri. Solo qualche giorno fa, con uno dei soliti copioni, avvicinamento con lo scooter e strappo, un Rolex Oyster da 2.500 euro è stato sottratto a una turista francese che passeggiava con il marito lungo via dell’Anticaglia. Ovviamente dopo un bel colpo è difficile trattenersi da qualche rivendicazione sui social. E, così, un magrebino ventenne che a Napoli aveva sfilato un orologio da 40.000 euro a un turista è stato beccato alcune ore dopo a Vezzano Ligure mentre in mezzo ai binari ferroviari stava registrando un video da postare sui social. Una delle piazze migliori, però, è Milano. Il 25 luglio una delle ultime denunce: a una ragazza è stato portato via un Rolex da circa 20.000 euro mentre passeggiava in piazza Duomo. Uno dei due aggressori, un algerino di 23 anni, è stato arrestato poco dopo. Il colpo grosso, però, l’hanno messo a segno il 14 agosto. Un ragazzo ha tentato di vendere gli orologi di lusso del padre a due uomini conosciuti in un locale alcuni giorni prima. Una volta arrivato all’appuntamento per concludere l’affare, uno dei due gli ha strappato il borsello che teneva in mano con dentro il tesoretto da circa 200.000 euro: due Rolex Daytona Submariner, un Rolex Daytona in acciaio e ceramica e un Audemars Piguet. Non sono mancate le rapine violente. Il 14 luglio in via Petrocchi nemmeno la presenza di un bimbo di due anni, tenuto per mano, ha impedito a due rapinatori marocchini di aggredire una donna mentre, con il figlio, rientrava a casa. Insieme all’orologio i due si sono fatti dare anche una collanina. Sono stati fermati poco dopo da agenti di polizia, con i quali hanno ingaggiato anche una colluttazione. Non si esclude che siano rapinatori seriali. L’11 luglio è toccato a una coppia di turisti albanesi arrivati a Milano dalla Germania: sono stati aggrediti non lontano dalla stazione Centrale. Lì sono stati avvicinati da tre stranieri, a loro dire nordafricani. Uno degli aggressori ha estratto una bomboletta spray al peperoncino e lo ha spruzzato. L’obiettivo, anche in questo caso, era l’orologio. Anche in Piemonte è un fenomeno molto diffuso. L’11 luglio una donna di etnia rom è stata arrestata con l’accusa di aver rapinato un anziano imprenditore ad Alessandria. I due si erano conosciuti sui social. La rom aveva voluto incontrare l’imprenditore a casa sua. E in un momento di distrazione gli ha sottratto un orologio di lusso e 7.000 euro in contanti. E non è un caso che proprio a Torino nel 2018 sia morto a 36 anni Nunzio Giugliano, rampollo della famiglia di camorra un tempo egemone nel quartiere di Forcella, dopo un incidente stradale mentre era inseguito in scooter dalla polizia. Giugliano per gli inquirenti era a capo di una banda specializzata in rapine di Rolex, che poi tornavano a Napoli in una centrale di riciclaggio che li spediva in tutto il mondo. È stato Luca Esposito, genero del boss Patrizio Bosti, elemento di vertice del clan Contini, a raccontare ai magistrati della Procura antimafia napoletana il sistema di riciclaggio degli orologi.I raid, organizzati a Ibiza, Mykonos, Cannes, a Barcellona e in Costa Azzurra, tra Monaco e Antibes, ma anche a Milano, Torino e Roma, insomma, poi finiscono ai ricettatori napoletani che hanno contatti con mercati dell’Est asiatico: Cina e Hong Kong prevalentemente, e prima della guerra, la Russia. Il pagamento avviene solo online, possibilmente su carte ricaricabili o su conti esteri intestati a prestanome. Prima dell’acquisto, l’orologio viene ispezionato da un intermediario di fiducia che si occupa anche della spedizione. E il gioco è fatto. Pronti per la prossima rapina.
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