2022-02-20
Il governo punisce i medici guariti
Incredibile circolare del ministero della Salute: il personale sospeso che supera il Covid non può essere reintegrato senza le dosi di vaccino. Eppure gli studi spiegano che l’immunità naturale è più duratura. Così restano a casa uomini e donne indispensabili e meno a rischio di chi ha fatto la puntura. La scienza non c’entra niente: l’intento esplicito è castigare chi non obbedisce ai diktat.Persino Filippo Anelli, quando lo sorprendiamo al telefono di sabato mattina, fatica a nascondere la perplessità. «Da un punto di vista medico», dice, «questa indicazione non è in linea con le nostre convinzioni scientifiche. Ma questa sembra essere la volontà del legislatore, confermata dal ministero, dunque noi ci dobbiamo attenere». Il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) non è certo sospettabile di essere un pericoloso no vax, anzi più volte ha pubblicamente biasimato i renitenti alla puntura. Ma anche lui sembra nutrire perplessità sulla comunicazione emessa il 17 febbraio dal ministero della Salute. Il testo specifica, in buona sostanza, che i medici sospesi dall’ordine perché non vaccinati non potranno tornare a lavorare anche se hanno preso il Covid, sono guariti e dunque hanno ottenuto il green pass rafforzato. «La sospensione», leggiamo, «è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato all’Ordine del completamento del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, della somministrazione della dose di richiamo ribadendo il principio che la guarigione non è, in base alla normativa vigente, circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione dei professionisti sanitari». Che si tratti di una decisione delirante non è difficile da capire. Come noto, medici e infermieri in Italia non abbondano. Molti di loro, per evidenti motivi, continuano a contagiarsi e sono costretti a rimanere in quarantena. Per quale motivo, dunque, si dovrebbe rinunciare all’apporto di personale guarito che può addirittura contare su una immunità naturale probabilmente più resistente di quella prodotta dal vaccino?Stando ai dati diffusi alla fine di gennaio, i professionisti sospesi sono poco meno di 2.000, quasi 35.000 invece quelli non in regola con il green pass per i motivi più disparati. Perché privarsi del contributo di quanti di costoro sono guariti quando ci sono interi Paesi in cui non si trova un medico di base nemmeno a pagarlo?Il fatto più sconvolgente è che non esiste una sola ragione scientifica per considerare i dottori non vaccinati e guariti pericolosi per gli altri e per sé stessi. Recenti studi mostrano che l’immunità naturale da guarigione dura a lungo, ed è talvolta più robusta di quella da vaccino. Non solo. Costringere chi è guarito a sottoporsi alla dose di richiamo dopo appena tre mesi - come prevedono le norme a cui il ministero si richiama - potrebbe addirittura costituire un rischio per la salute. Insomma, rinunciamo ad avere medici operativi e siamo disposti a causare problemi ai singoli dottori. E per quale motivo? Chiaro: al solo scopo di punire chi non si è vaccinato. Nei mesi scorsi, alcuni responsabili locali della Fnomceo lo avevano detto in maniera quasi esplicita. «Pensare di poter esercitare solo perché si ha avuto una immunizzazione per infezione non è sufficiente», dichiarò Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici trentino. «Dal punto di vista clinico», aggiunse, «sarebbe sufficiente che ci fosse una immunizzazione per non essere di pericolo per i pazienti. Dal punto di vista giuridico la situazione è diversa in quanto la legge dice che il sanitario si deve vaccinare. I medici no vax reintegrati perché guariti dal Covid non sono certo un buon esempio». Capito? L’importante è dare l’esempio e punire i no vax, mica avere più personale utilizzabile…Il ministero della Salute, a quanto risulta, ha scelto di seguire questa strada. E lo ha fatto, in aggiunta, dopo aver perso una infinità di tempo. Che l’Ordine dei medici avesse dubbi su come gestire i guariti noi lo avevamo segnalato alla fine di gennaio. E meritoriamente Anelli si era rivolto a Roberto Speranza e ai suoi sottoposti per avere indicazioni chiare. A Roma ci hanno messo quasi un mese a decidere che fare, e ora che il chiarimento è arrivato rivela una potentissima e deleteria connotazione ideologica. «Noi enti pubblici facciamo rispettare le norme», ha sospirato Anelli al telefono. «In questo caso il legislatore ha evidentemente voluto differenziare il comportamento da tenere nei confronti dei medici che non hanno fatto la vaccinazione. E il ministero purtroppo ha confermato. O cambia la legge o noi ci dobbiamo attenere. Anche se la ragione scientifica direbbe altro». Già, la scienza direbbe altro, ma al governo preferiscono agire sulla base del fanatismo sanitario. Pur di bastonare i non vaccinati scelgono di causare innumerevoli problemi. Ad esempio: dato che, nel dubbio, non tutti gli ordini regionali hanno agito allo stesso modo e alcuni nei mesi passati hanno reintegrato i guariti, che faranno ora? Li rispediranno a casa? Agiranno in maniera retroattiva contro di loro? E gli ordini degli infermieri, invece, come si comporteranno? Dovranno adattarsi anche loro (è facile pensare di sì). In pratica, la volontà punitiva della Cattedrale Sanitaria prevale su tutto. Un po’ come la rabbia del marito che, per fare dispetto alla moglie, si taglia gli attributi.
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