2025-10-04
«La scarpa che respira ora si calza al volo»
Il fondatore di Geox Mario Moretti Polegato che ha fatto del comfort una missione, presenta l’ultima tecnologia applicata alle sneaker Spherica: «Indossabili senza piegarsi grazie a un supporto sul tallone, abbiamo dato retta ai clienti. Concorrenza? I brevetti ci tutelano».Innovatore, imprenditore visionario e protagonista di un successo tutto italiano: Mario Moretti Polegato, fondatore e presidente di Geox, ci accoglie per raccontare l’evoluzione di un marchio che ha saputo trasformare una semplice intuizione in un’icona globale del comfort e della tecnologia applicata alla calzatura. Per un viaggio all’interno di un brand che non smette mai di respirare innovazione.Presidente, vorrei partire da quello che è stato il grande viaggio di Geox. «Sì, un viaggio lungo e appassionante. Geox è cresciuta mantenendo sempre al centro l’innovazione. Abbiamo presentato prodotti unici, frutto di tecnologia e ascolto del cliente. Tra questi, la “scarpa sferica”, nata in un momento in cui il comfort era diventato una tendenza globale. Abbiamo creato una scarpa leggera, comoda e traspirante grazie alla suola in gomma forata. Uno dei nostri prodotti di punta».Un prodotto ancora in evoluzione.«Esatto. Alla Settimana della moda di Milano abbiamo presentato una nuova versione della scarpa sferica, che include una tecnologia innovativa chiamata Fast In. Questo sistema consente di indossare la scarpa in modo automatico e veloce. È nato ascoltando i nostri clienti: il 73% del nostro prodotto è esportato in 103 Paesi, e abbiamo 4 milioni di consumatori fidelizzati che ci danno suggerimenti preziosi».Ci può spiegare meglio come funziona la tecnologia Fast In?«Abbiamo inserito uno spoiler nella parte posteriore della scarpa. Basta schiacciare con il tallone e la scarpa si chiude automaticamente. Per toglierla, è sufficiente premere col piede. È un sistema comodo per tutti: bambini, adulti, anziani. Abbiamo fatto una piccola produzione questa estate e siamo andati subito in sold out in tutti i negozi».Quali sono state le reazioni del pubblico?«Abbiamo percepito entusiasmo, da subito. Questo prodotto unisce tutte le caratteristiche richieste dal consumatore: leggerezza, traspirazione, comfort e ora anche facilità d’uso. Un sistema che abbiamo brevettato. Nel mercato esistono tentativi di automatismo, ma noi offriamo un prodotto completo, con uno stile italiano e materiali selezionati».Una rivoluzione.«Sì, e non finisce qui. Stiamo già consegnando la versione invernale di questo prodotto. La versione estiva era in canvas, ora lo proponiamo in pelle, adattabile anche a una calzatura più classica. Ora il consumatore non insegue solo la moda, ma una scarpa che sia una compagna di viaggio, qualcosa in cui riconoscersi. È una trasformazione globale, da New York a Shanghai».Non solo Fast In, però.«Esatto. La sneaker Blue Touch è il progetto pensato per rafforzare il posizionamento premium del nostro brand, rivolto a un consumatore urbano attento al design e all’innovazione. Il design è essenziale, con dei tocchi rétro su alcuni modelli».In un contesto globale così instabile, come reagisce Geox?«Non è semplice. La situazione geopolitica è in evoluzione, si sta passando da una globalizzazione aperta a un ritorno dei nazionalismi. Ma noi abbiamo una rete distributiva consolidata in oltre 100 Paesi. E soprattutto puntiamo sull’unicità. Il made in Italy, accompagnato da una tecnologia brevettata, ci rende meno vulnerabili alla concorrenza».A proposito di concorrenza e tecnologia, la contraffazione è un problema concreto per voi?«Lo è, e investiamo molto per difenderci. Il nostro reparto di ricerca si divide in tre aree: ricerca e innovazione, test e sperimentazione (con macchinari creati internamente) e un’area legale per la protezione dei brevetti. Siamo presenti in 103 Paesi, quindi l’investimento è importante. Fortunatamente, oggi, anche Paesi come la Cina hanno sottoscritto leggi a tutela della proprietà intellettuale. Dopo più di 20 anni, siamo ancora gli unici ad avere il brevetto della suola che respira».Come riuscite a coniugare contenuto e forma? Perché nei vostri prodotti non c’è solo tecnologia, ma anche grande cura estetica.«Perché lavoriamo in parallelo su entrambi gli aspetti. Abbiamo migliorato il design, la qualità, lo stile. Facendo un ulteriore salto in avanti nelle collezioni femminile, su cui puntiamo con decisione. L’approccio al benessere varia tra uomini, donne e bambini, ma tutti cercano comodità. E noi cerchiamo di offrire benessere con stile».Guardando avanti, quali sono le prossime frontiere per Geox?«Dal punto di vista geografico, siamo già ovunque. Persino in Mongolia riceviamo lettere di clienti soddisfatti. La vera sfida oggi è affrontare una geopolitica che cambia. Noi possiamo solo continuare a innovare e difendere la nostra unicità».Parliamo di tecnologia. In che modo state integrando l’Intelligenza artificiale nei vostri processi?«L’Intelligenza artificiale è un supporto, non un sostituto della mente umana. La usiamo per ottimizzare processi, migliorare analisi, ma la creazione - l’idea originale - resta umana. L’Ia deve essere indirizzata verso il bene. È uno strumento, non un fine».