2019-08-24
Sarri fuori e spogliatoio strapieno. La Juve invincibile si scopre fragile
La polmonite ferma il tecnico per due giornate, la prima oggi a Parma: a che punto sarà la transizione tattica? Poi ci sono il caso Dybala e gli esuberi di lusso, da Higuain a Matuidi. Crescono le ambizioni di Inter e Napoli.La Juventus alla prova del nove: inizia oggi alle 18 il campionato di serie A 2019/2020, con i bianconeri che inaugurano la stagione a Parma, da favoriti, a caccia del nono titolo consecutivo, ma col numero 9 (di maglia) ancora non assegnato, segnale di quanto questo calciomercato targato Fabio Paratici e Pavel Nedved sia stato più difficoltoso di quelli precedenti. I problemi sono sotto gli occhi di tutti, tanto è vero che i tifosi bianconeri, sui social e nei forum, non fanno nulla per nascondere una certa apprensione. Lo scudetto è, naturalmente, alla portata della Signora - lo sarebbe stato anche con la rosa dell'anno scorso - ma la Champions, vero obiettivo di squadra, dirigenza e tifoseria non sembra, salvo svolte clamorose, più vicina della passata stagione.Oggi a Parma (ore 18), così come sabato prossimo nel debutto casalingo contro il Napoli, Maurizio Sarri non sarà in panchina, a causa della polmonite che lo affligge. Un ulteriore elemento di preoccupazione, l'assenza del tecnico, i cui metodi di allenamento sono certosini: difficile che le poche settimane di lavoro sul campo abbiano consentito a Sarri di plasmare la squadra sule sue idee. La Juve, in attesa di concludere il rodaggio, si affida ai suoi top player per superare l'ostacolo. Agli interrogativi tattici, quest'estate si aggiungono dubbi sulle strategie societarie, apparse in controtendenza con l'immagine di club granitico e iper organizzato che la Juventus ha saputo costruire negli anni. «Gli ultimi 20 giorni di mercato saranno difficili per noi», aveva profetizzato Sarri lo scorso 11 agosto, durante la conferenza stampa dopo la sconfitta contro l'Atletico Madrid nell'incontro valido per l'International Champions Cup. «Sei giocatori vanno tagliati», aveva aggiunto il tecnico, «la nostra rosa in Champions sarà di 22 giocatori, con tre portieri, e questo ci mette in difficoltà. Una situazione difficile, imbarazzante, perché rischiamo di lasciare fuori dalla lista Champions giocatori di altissimo livello».Così è stato: gli esuberi sono rimasti - finora - sul groppone di Paratici e Nedved, che hanno bisogno di vendere (o addirittura svendere) mentre Beppe Marotta, verosimilmente, si starà divertendo a tener sulle spine gli ex colleghi, che sognano ancora di assegnare la numero 9 a Mauro Icardi, anche se non è chiaro come potrebbe la Juve affrontare una spesa di circa 75 milioni di euro per un altro attaccante, senza esser riuscita a «piazzare» gente come Higuain, Mandzukic, Cuadrado, per non parlare di Dybala. Ingaggi pesanti, caratterini fumantini, procuratori esperti: se dovessero restare tutti a Torino, la stagione della Juve, dal punto di vista delle tensioni interne, si annuncia complessa. I bianconeri hanno intavolato trattative in uscita con mezza Europa, senza riuscire a concludere. Dybala è stato offerto a Manchester United e Tottenham, Higuain alla Roma, Paratici cerca una sistemazione per Mandzukic. Passiamo al centrocampo, la sovrabbondanza si ripresenta: Khedira doveva partire ma Sarri lo ha blidato, per Matuidi non si trovano acquirenti, gli arrivi di Ramsey e Rabiot intasano il reparto. Per ora non s'è mosso neanche il difensore Daniele Rugani, che con l'acquisto di Matthis De Ligt è da considerare un altro esubero.«Il mercato non è chiuso», ha ammesso candidamente ieri Nedved, «e questa non è una grande cosa. Sarebbe meglio farlo prima dell'inizio della stagione, soprattutto per i calciatori, per la loro serenità. Manca ad alcuni», ha aggiunto il vicepresidente bianconero, «ma sanno qual è la situazione, è loro dovere giocare al meglio». Alzi la mano chi, tra i tifosi bianconeri, avrebbe mai immaginato di leggere dichiarazioni così scettiche da parte del vicepresidente alla vigilia della prima di campionato. Confusione, approssimazione, forse anche un pizzico di presunzione hanno trasformato l'estate 2019 (ancora il 9) della Juve in una delle più torride della sua storia, e gli ultimi 9 (ahia) giorni di mercato si annunciano tremendi: sapendo che i bianconeri hanno bisogno assoluto di vendere, i potenziali acquirenti condurranno la trattativa con il coltello dalla parte del manico, imponendo le loro condizioni. Intanto, l'Inter di Antonio Conte sogna e il Napoli di Carlo Ancelotti si basa su solide realtà: la Serie A parte con la Juventus, naturalmente, favorita, ma meno di quanto ci si potesse aspettare fino a un mese fa. «Abbiamo cambiato tanto», ha sottolineato ieri Nevded, «l'allenatore, lo staff tecnico, lo staff medico, ma non è un momento di transizione. Vogliamo vincere anche quest'anno». Transizione, che fa rima con confusione, è un termine capace di far gelare il sangue nelle vene agli juventini, anche a queste temperature.
Alice Weidel (Getty Images)