
Una marea di ragazzi, spesso in buona fede, sta seguendo l'onda verde capeggiata da una sedicenne svedese. Ma la stessa ragazzina è vittima di un inganno del sistema. Come insegnano le fiabe, tocca a chi è libero dall'incantesimo suonare la sveglia.La bellissima leggenda del Pifferaio di Hamelin è riportata dai fratelli Grimm: si racconta che nel 1284 la città di Hamelin, in Bassa Sassonia, venne invasa dai topi e un borgomastro arruolò un pifferaio che suonava uno strumento magico. Con la sua melodia affascinò i topi, che lo seguirono fino ad annegare nel fiume e così liberò la città. Una volta liberi dai topi, i cittadini rifiutarono di pagarlo, e allora il pifferaio suonò il suo flauto e furono i bambini che lo seguirono danzando, ipnotizzati. Il pifferaio li rinchiuse in una caverna, ma un bimbo zoppo, rimasto indietro, si salvò e riuscì, in alcune versioni, a salvare tutti.La leggenda ha un contenuto storico. La presenza dei topi ha fatto pensare a un riferimento alla peste nera, ma nelle più antiche versioni i topi non ci sono. In una città c'era un'iscrizione nel XIII secolo che ricordava che passò un reclutatore e la città rimase priva dei suoi bambini. Il riferimento storico potrebbe essere la cosiddetta Crociata dei bambini. Reclutatori di pochissimi scrupoli passarono nelle città e a raccogliere i bambini che avrebbero dovuto combattere per Dio, ma nessun bambino arrivò nemmeno in Terra Santa.I NUOVI MOSTRILe fiabe sono il luogo dove noi mettiamo i mostri. Quando qualcosa è troppo atroce per essere guardato negli occhi perché ce li brucerebbe con il suo orrore, lo nascondiamo nelle volute d'oro e d'argento del racconto fantastico. La fiaba del pifferaio quindi contiene una realtà storica. E come tutte le grandi fiabe classiche spiega un meccanismo della mente umana sempre presente: seguire il pifferaio fino alla propria distruzione, seguirlo danzando, tutti contenti. La piccola Greta Thunberg sembra il nuovo pifferaio, ma in realtà ne è la prima incolpevole vittima. In effetti non è piccola, non è una bambina, è un'adolescente, ma a causa della sindrome di Asperger dà l'impressione della bambina, impressione ulteriormente aumentata dalle trecce. Le trecce sono un punto fondamentale del personaggio Greta: assolutamente vintage, danno l'impressione di una persona nettamente più giovane dell'età reale, la rendono facilmente identificabile nelle vignette e nelle satire, imitabile in parrucche che renderanno il personaggio Greta un facile travestimento. Le trecce sono un brand, un'ulteriore dimostrazione della perfezione dell'operazione di marketing. Il personaggio Greta non è contro il sistema, è il sistema. La ragazzina è ovviamente ricevuta dai vertici della comunità europea, osannata dall'Onu. E il cerchio è stato chiuso. Lo sciopero era l'arma dei senza potere contro il potere.Ora lo sciopero è organizzato dall'alto dal potere e Greta è il pifferaio, o meglio lo sembra, perché in realtà è il primo incolpevole seguace. Migliaia di studenti si sono rilassati in strada, scansando interrogazioni e lasciando cartacce, per chiedere una vita ancora più piccola e deficitaria, per chiedere di vivere in un mondo dove avranno stipendi ancora più bassi, dove un lavoro stabile sarà considerato una pretesa pericolosa per il clima, avere due figli sarà considerato un crimine contro la natura, mentre averne almeno uno sarà semplicemente disapprovato: chi ama veramente il pianeta è child free, ci ricordano. I ragazzi che hanno marciato chiedono un mondo dove dovranno imparare a vivere in più persone nello stesso appartamento oppure, meglio ancora, più persone anche non parenti tra di loro nella stessa stanza, come ai bei tempi del sempre compianto compagno Stalin. Tutto questo avrebbe un senso se servisse a «salvare il pianeta», ma i veri esperti ci dicono che non sono questi i reali termini della questione. Il falso pifferaio magico con le sue inconfondibili e deliziose trecce, con la sua perfetta sindrome di Asperger, che la rende incapace del senso critico necessario a capire i reali termini della questione, è l'araldo di una nuova micidiale austerity, ampolloso anglicismo con cui si indica la povertà indotta dall'alto.MARCIARE CONTROCORRENTEMolti mi faranno osservare che tanti ragazzi erano sicuramente in buona fede. Non lo metto in dubbio. Il risultato di un indottrinamento è proprio questo: la buona fede mentre fai qualcosa di irrazionale. Mi fermo ad analizzare l'ultimo componente della fiaba, il bambino zoppo che salva tutti dalla caverna, che ingabbia i bambini sottoterra, metafora della morte. La figura dello zoppo, riassunta nel bellissimo nome Claudio, è un archetipo sempre presente nella religione e nel mito. Giacobbe è ferito alla gamba, Edipo ai piedi, Achille al tallone. Giasone e Cenerentola zoppicano perché hanno una calzatura sola. Lo zoppo è colui che zoppica perché cammina con un piede nel mondo dei vivi e un piede nel mondo dei morti, zoppica perché ha camminato sotto le ali della sofferenza. Lo zoppo è l'imperfetto, l'asimmetrico, il diverso, il non allineato. Noi siamo gli imperfetti, antipatici E politicamente scorretti.Salviamo tutti: gli scolari svagati che hanno rinunciato a un prezioso giorno di apprendimento per riempire le strade di cartacce e soprattutto salviamo lei, questa sedicenne con la sindrome di Asperger, sovraesposta nei media come mai è successo prima, con fiumi di astio e derisione cristallizzati in vignette e video che il Web custodirà per sempre. Salviamo il soldato Greta, che possa ricuperare la sua vita di sedicenne. E poi salviamo il pianeta, diminuiamo l'inquinamento pesando ogni oggetto che vogliamo comprare, ricostruendo tutti i passaggi di quello che vogliamo mangiare, cominciando ad analizzare quanto carburante usiamo nei nostri spostamenti e a vedere se possiamo farne a meno. Eliminiamo gli inquinanti inutili: i coloranti delle scritte sui muri per esempio. Sistematicamente. Non abbiamo bisogno di pifferai per farlo.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.