
Con i soldi di tutti, soccorriamo in mare delle persone che visibilmente non sono sofferenti. Chi li opprime? Forse criminali più cattivi di loro. La vera carità è saper dire di no. Preoccupiamoci dei cristiani perseguitati.Parliamo del nostro dovere cristiano di accoglienza e parliamo della parabola del buon samaritano. Noi dobbiamo essere come il buon samaritano, sempre. Il buon samaritano raccoglie uno a terra, aggredito dai banditi, ferito e sanguinante.Il buon samaritano non soccorre un energumeno sano, con la collanona d’oro al collo e i capelli scolpiti da un barbiere bravo, come quelli sulla nave Open Arms. Il buon samaritano non è un ingenuo che favorisce un’invasione, è uno che soccorre un sofferente. Non si soccorrono i non sofferenti perché se noi, col nostro denaro, soccorriamo i non sofferenti, stiamo semplicemente favorendo una truffa. Essere vittime di una truffa non è un’opera di misericordia. Il cristiano non è un ingenuo che si fa truffare, è uno che soccorre i sofferenti. Il buon samaritano medica il sofferente con vino e olio. Il suo vino e il suo olio. Tutta roba sua. La generosità si fa con la roba propria. Per inciso: è un’applicazione terapeutica corretta. Prima si lava con vino che, con il suo contenuto di alcol, sterilizza e poi si mette l’olio così che le bende non attacchino. E anche una metafora del soccorso spirituale: prima è necessario il vino, che brucia, vale a dire avvertire i peccatori che sono peccatori, e poi c’è l’olio della misericordia. Non si mette l’olio se prima non si è messo il vino perché, se manca questa azione di sterilizzazione, se non hai avvertito il peccatore che è nel peccato, poi arriva l’infezione, fino alla suppurazione.In molti casi, l’opera di carità è dire no. Dopo aver soccorso il sofferente, il buon samaritano col suo denaro gli trova una collocazione. Lo fa con il suo denaro, non con il denaro della comunità, perché la comunità ha il diritto di non essere interessata al salvataggio, perché la bontà imposta per legge, qualsiasi tipo di bontà, è una forma di teocrazia. La generosità cristiana è un valore cristiano che appartiene all’individuo, non deve appartenere allo Stato, altrimenti diventiamo una teocrazia, perché ci sono possibilità di corruzione inenarrabili. Dopo aver soccorso col suo olio e il suo vino, il buon samaritano, col suo denaro, mette quello che ha soccorso in un albergo, non lo porta a casa sua.Il fatto che un uomo sia stato picchiato, non vuole automaticamente dire che sia buono. Essere perseguitati è una disgrazia, non necessariamente una nota di merito. Per quanto ne sa il buon samaritano, potrebbe anche essere un filibustiere, potrebbe anche essere un criminale, magari il motivo per cui un uomo è stato picchiato, il motivo per cui è dovuto fuggire da una terra dove non c’è né guerra né carestia è che è uno spacciatore messo alle corde da spacciatori più cattivi, un delinquente messo in fuga da delinquenti peggiori. E solo un ingenuo mette uno sconosciuto in un posto dove può far male a sua moglie e ai suoi bambini. Solo un popolo di idioti permette l’ingresso a sconosciuti che possono far male alle donne e ai bambini.Quindi noi dobbiamo essere come il buon samaritano: si soccorre solo gente oggettivamente sofferente, realmente in fuga, per esempio i cristiani in fuga dai Paesi islamici dove li massacrano, li decapitano, li crocifiggono. Un ultimo particolare: nessuno scappa dalla fame. Nel momento in cui c’è una carestia, nessuno è più in grado di scappare. Quindi sono energumeni islamici in età militare, quelli che stanno arrivando.Nel cristianesimo solo i cristiani sono nostri fratelli. Quando ero bambina, il cattolicesimo era una cosa seria, non una roba di mammolette, pretini tanto carini e vescovi ancora più carini che ritengono che favorire un’invasione sia un atto di carità. Alla fine della messa ti leggevano il primo pezzo del Vangelo di San Giovanni. Così lo capivi che era la fede in Cristo che ti rende figlio di Dio e quindi fratello degli altri. Gli islamici non sono nostri fratelli, in effetti sono nostri nemici.Noi dobbiamo renderli nostri fratelli convertendoli. Un cristiano ama i suoi nemici, uno sprovveduto non riconosce i suoi nemici. I due termini, cristiano e sprovveduto, non sono sinonimi. Perché gli islamici sono nostri nemici? Perché seguono il Corano. Sul Corano è scritto uccidi gli infedeli ovunque si trovino. Voi siete infedeli, anche i vostri bambini. Molti di loro lo stanno facendo, molti di loro stanno bruciando le nostre chiese, molti di loro ci accoltellano per strada. Mi dicono che non posso generalizzare, non tutti gli immigrati sono così. A me basta che un 10% sia aggressivo perché la mia vita diventi un inferno. Quindi, è il contrario. Io non faccio entrare a nessuno in casa mia fino a quando non mi dà garanzie assolute che non mi farà del male. Altrimenti non sono un cristiano, sono uno sprovveduto.Sperperando 800 miliardi di nostri soldi (in armi, ndr) nei prossimi anni, c’è un risvolto forse positivo. È possibile che, siccome spendiamo tutti i nostri soldi, potrebbero non esserci soldi per le Ongche ci portano in casa l’invasione.
Zohran Mamdani (Ansa)
Le battaglie ideologiche fondamentali per spostare i voti alle elezioni. Green e woke usati per arruolare i giovani, che puntano a vivere le loro esistenze in vacanza nelle metropoli. Ma il sistema non può reggere.
Uno degli aspetti più evidenti dell’instaurazione dei due mondi sta nella polarizzazione elettorale tra le metropoli e le aree suburbane, tra quelle che in Italia si definiscono «città» e «provincia». Questa riflessione è ben chiara agli specialisti da anni, rappresenta un fattore determinante per impostare ogni campagna elettorale almeno negli ultimi vent’anni, ed è indice di una divisione sociale, culturale ed antropologica realmente decisiva.
Il fatto che a New York abbia vinto le elezioni per la carica di sindaco un musulmano nato in Uganda, di origini iraniane, marxista dichiarato, che qualche mese fa ha fatto comizi nei quali auspicava il «superamento della proprietà privata» e sosteneva che la violenza in sé non esista ma sia sempre un «costrutto sociale», così come il genere sessuale, ha aperto un dibattito interno alla Sinistra.
Jean-Eudes Gannat
L’attivista francese Jean-Eudes Gannat: «È bastato documentare lo scempio della mia città, con gli afghani che chiedono l’elemosina. La polizia mi ha trattenuto, mia moglie è stata interrogata. Dietro la denuncia ci sono i servizi sociali. Il procuratore? Odia la destra».
Jean-Eudes Gannat è un attivista e giornalista francese piuttosto noto in patria. Nei giorni scorsi è stato fermato dalla polizia e tenuto per 48 ore in custodia. E per aver fatto che cosa? Per aver pubblicato un video su TikTok in cui filmava alcuni immigrati fuori da un supermercato della sua città.
«Quello che mi è successo è piuttosto sorprendente, direi persino incredibile», ci racconta. «Martedì sera ho fatto un video in cui passavo davanti a un gruppo di migranti afghani che si trovano nella città dove sono cresciuto. Sono lì da alcuni anni, e ogni sera, vestiti in abiti tradizionali, stanno per strada a chiedere l’elemosina; non si capisce bene cosa facciano.
Emanuele Orsini (Ansa)
Dopo aver proposto di ridurre le sovvenzioni da 6,3 a 2,5 miliardi per Transizione 5.0., Viale dell’Astronomia lamenta la fine dei finanziamenti. Assolombarda: «Segnale deludente la comunicazione improvvisa».
Confindustria piange sui fondi che aveva chiesto lei di tagliare? La domanda sorge spontanea dopo l’ennesimo ribaltamento di fronte sul piano Transizione 5.0, la misura con dote iniziale da 6,3 miliardi di euro pensata per accompagnare le imprese nella doppia rivoluzione digitale ed energetica. Dopo mesi di lamentele sulla difficoltà di accesso allo strumento e sul rischio di scarse adesioni, lo strumento è riuscito nel più classico dei colpi di scena: i fondi sono finiti. E subito gli industriali, che fino a ieri lo giudicavano un fallimento, oggi denunciano «forte preoccupazione» e chiedono di «tutelare chi è rimasto in lista d’attesa».
Emmanuel Macron (Ansa)
L’intesa risponderebbe al bisogno europeo di terre rare sottraendoci dal giogo cinese.
Il tema è come rendere l’Ue un moltiplicatore di vantaggi per le nazioni partecipanti. Mettendo a lato la priorità della sicurezza, la seconda urgenza è spingere l’Ue a siglare accordi commerciali nel mondo come leva per l’export delle sue nazioni, in particolare per quelle che non riescono a ridurre la dipendenza dall’export stesso aumentando i consumi interni e con il problema di ridurre i costi di importazione di minerali critici, in particolare Italia e Germania. Tra i tanti negoziati in corso tra Ue e diverse nazioni del globo, quello con il Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay ed Uruguay) è tra i più maturi (dopo 20 anni circa di trattative) e ha raggiunto una bozza abbastanza strutturata.






